L'eco dei nostri passi si propaga lungo le pareti come se fossimo in una caverna.
L'appartamento è quasi del tutto buio grazie alle persiane chiuse ermeticamente.
Poco dopo Mr. Brighton accende una lampada da tavolo che illumina l'ambiente circostante.
Siamo in un salone enorme addobbato con eleganza e gusto sui toni del bianco e del mogano, sapientemente mischiati insieme per dare la giusta luce e movimento alla stanza.
Mi fa cenno di sedermi sui divani bianchi in pelle. Spero che non si nutra in questa stanza... Sai che incubo cercare di togliere delle gocce di sangue da queste superfici candide?Mi siedo e subito dopo lui si accomoda di fronte a me accavallando la gamba, sempre con movimenti misurati e studiati. Tutto in questo vampiro sembra studiato a priori e calcolato nel minimo dettaglio.
Con il solito tono suadente carico di potere ammaliatore: "Allora signorina... Lei è la famosa Hunter umana o sbaglio?"
"No, non sbaglia. Il mio nome è Makhaira."
Appoggia il braccio lungo il dorso del divano e tamburella le dita sul divano: "Ah, sì, Makhaira. Nome interessante. La sua reputazione la precede. Sono contento che le abbiano assegnato il caso."
"Bene. Se conosce la mia reputazione, sa che chiuderò questo caso ed arresterò il colpevole."
Lui annuisce convinto e con il suo accento fortemente inglese prosegue dicendo: "Ne sono certo. Cosa posso fare per lei?"
Il suo tono e il suo sguardo continuano a sprigionare il suo potere, senza avere alcun effetto su di me. Capisco anche che si sta accorgendo dell'inutilità dei suoi tentativi di ammaliarmi e nei suoi occhi passa un lampo di stupore, forse ammirazione e poi smette improvvisamente di provarci.
Io, come sempre, faccio finta di niente.
Il collo però inizia a prudermi. Ogni tanto mi succede ultimamente. Così come una leggera nausea alla bocca dello stomaco. Non faccio però nessun gesto che possa rivelare il mio incomprensibile e improvviso stato di disagio."Allora signor Brighton, mi può raccontare cosa è successo ieri notte?"
"Ero fuori casa per una serata di gala in mio onore presso la sede centrale della mia azienda, a circa venti minuti da qui."
"Molte persone quindi sapevano che non sarebbe stato a casa ieri notte."
"Sì, è esatto, purtroppo. C'erano più di un centinaio di invitati. Avevo dato anche la serata libera a tutti i miei domestici e Pecore, quindi la casa era vuota."
Con Pecore intende il gergo con cui i vampiri chiamano gli umani che volontariamente, in cambio di altri favori, offrono spontaneamente il proprio sangue. Se sono fortunati, diventano preziosi per i propri padroni e vengono trattati per fino con rispetto arrivando ad avere un ruolo fondamentale nell'economia di una casa di un vampiro. È facile trovare umani che si offrono per questo tipo di servizio, ma è più difficile trovare persone fedeli di cui ci si può fidare. A volte si crea quindi un legame forte tra i vampiri e le loro Pecore, perfino d'amicizia e rispetto reciproco. Se questo legame è davvero molto forte, i vampiri più potenti fanno bere il loro sangue a questi servi umani che possono ottenere in cambio salute fisica, forza, velocità e una vita più longeva.
Per un vampiro antico come il qui presente, è normale avere il proprio branco di Pecore sempre a disposizione."Quindi molte persone sapevano che non sarebbe stato a casa. Quante però sapevano che avrebbe dato la serata libera a tutti i suoi dipendenti?" Enfatizzo con il tono di voce la parola dipendenti rasentando il sarcasmo, lo ammetto.
Lui sorride sornione cogliendo la mia frecciatina: "Bella domanda... Vediamo, diciamo tutti i miei dipendenti in questione e il mio socio in affari."
"Mmmh, lo sa che nella maggior parte di questi casi c'è un basista interno che fa la soffiata giusta al malvivente al momento opportuno?"
"Sì, lo so. Per questo oggi vede solo la mia adorata Martha qui in casa. Sto provvedendo personalmente ad indagare in questa direzione."
Mi sale un brivido lungo la schiena perché non vorrei essere nei panni dei suoi dipendenti: "Ed ha scoperto qualcosa in merito?"
"No, a quanto pare nessuno di loro ha a che fare con il furto e le posso assicurare che nessuno può mentirmi, quindi è una pista da scartare." Questo perché le Pecore sono legate mentalmente al proprio padrone e non possono di fatto mentire perché lui se ne accorgerebbe. Alcuni vampiri hanno addirittura il potere di controllare mentalmente le proprie Pecore, come dei burattinai. Altri possono usarli come dei contenitori e riversare la propria coscienza e mente nei propri servitori umani.
"Può darmi il nome del suo socio in affari? Nei file non è menzionato."
"Certo." Poi prende una penna, un bloc notes e scrive il nome e il cognome del suo socio. Poi con deliberata lentezza strappa il foglio di carta, lo piega in due e me lo porge.
"Grazie. Potrebbe mostrarmi il luogo del furto?"
Senza rispondere, si alza. Io lo seguo.
Dopo una serie di svolte e corridoi. Arriviamo ad una porta di acciaio."Vede," fa lui come se stesse facendo una lezione, "questo è il bunker a prova di furto dove sono riusciti ad entrare. Per accedere bisogna fare la scansione della retina e della mano." Mentre mi spiega effettua i vari passaggi che ci portano dentro il bunker.
"Una volta entrati bisogna digitare su un'altra key board un codice. Se non si inserisce, scatta l'allarme che avvisa me e gli uomini della sicurezza. Il pavimento è anche tarato su un determinato peso. Posto anche che sia riuscito, non so come, ad aprire la porta, se non si inserisce subito il codice, il pavimento riconosce il mio specifico peso e se non corrisponde, suona l'allarme."Mentre mi guardo attorno stupita per le misure di sicurezza, noto che nella sala ampia circa venti per trenta metri, ci sono diversi pannelli chiusi al loro volta con delle key board in cui inserire il codice di accesso.
"Quindi ora lei ha disinserito tutti i sistemi di sicurezza. Dietro ogni pannello c'è un oggetto prezioso o comunque di valore. Quale pannello hanno aperto?"
Si sposta verso il centro della sala ed apre un pannello dopo aver inserito il codice.
Io mi avvicino e osservo lo scomparto vuoto: "Quindi il ladro, supera tutte le misure di sicurezza senza innescare gli allarmi e poi va diretto qui perché sa già cosa sta cercando e dove si trova. Un bel po' di informazioni e lavoro preparatorio per questo colpo riuscito, non c'è che dire!"
Lui fa una smorfia e poi: "Sì, aveva molte informazioni..."
"Il file dice che le sono spariti dei preziosi di alto valore? Può essere più specifico?"
"Sono gioielli di famiglia, molto antichi, tramandati per generazioni. Oltre al valore economico, hanno anche un grande valore affettivo."
Lo osservo bene, sembra ferito: "Quindi potevano prendere qualsiasi cosa, ma l'hanno derubata dei preziosi che sono davvero più "preziosi" e importanti per lei... Sembra quasi che questo colpo sia personale, per nulla casuale. Qualcuno voleva farle male, deriderla e in un certo senso, anche imbarazzarla."
"Può darsi. Di certo questo specifico furto mi ha fatto davvero... imbestialire, per usare un eufemismo."
"Perciò, ricapitolando: il ladro entra senza lasciare alcuna traccia andando poi a colpirla dove le fa più male."
Lui scoppia a ridere: "Ha il dono della sintesi, vedo."
Mi guardo intorno: "Cosa c'è sopra questa stanza?"
"I condotti di areazione. Troppo piccoli per un essere umano."
"Mi può portare una scala? Voglio dare un'occhiata più da vicino."
Esce dal bunker e ritorna poco dopo con una scala.
La prendo ed inizio ad ispezionare il soffitto. Dopo una ricerca capillare noto che un blocco di una sezione ha i bordi più scuri. Ci picchietto sopra e si sposta verso l'alto. Sollevo il pannello all'interno del condotto ed infilo la testa. Decisamente troppo piccolo per un essere umano di dimensioni normali, ma se c'entra la magia... tutto può essere.
Mentre osservo all'interno vedo che c'è un leggero residuo di polvere. Prendo una bustina per le prove dalla mia giacca e la infilo dentro. La farò analizzare dal laboratorio.Dietro di me sento il padrone di casa dire: "Ha trovato qualcosa?"
Mentre scendo le scale rispondo: "Come diceva lei, è troppo stretto per un essere umano. Ho trovato dei residui strani, però, che farò analizzare."
"Mi ha sorpreso Makhaira. È un piacere vederla lavorare con così tanta dedizione e precisione. Se scoprirà qualcosa di interessante me lo farà sapere?"
"Certo, appena avrò delle prove certe e un sospettato."
"Bene. È arrivato il momento per me di andarmi a riposare. Ecco qui la mia business card. Se avesse bisogno di qualcosa o di altre informazioni, non esiti a chiamarmi."
Cinque minuti dopo sono fuori dal suo appartamento.
Mi dirigo di nuovo verso il comando.
Simon dovrà aspettare... no, non sto procrastinando, figuriamoci!