Anteprima - Vol. 3

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In un attico all'ultimo piano che domina la città di New York, una figura guarda con distacco il panorama di fronte a sé mentre sorseggia, senza davvero assaporare, un whisky invecchiato vent'anni. Indossa dei sottili guanti bianchi di raso che lo proteggono solo in parte dal freddo che traspare dal bicchiere gelato.
La luce all'interno è scarsa e l'uomo appare come una semplice sagoma scura in contrasto con le luci dei palazzi di fronte.

Non ha bisogno di guardare l'ora per capire che i suoi due ospiti sono in ritardo.

Dopo dieci minuti le porte dell'ascensore si aprono senza far rumore e due ombre si proiettano sul pavimento in mogano bianco latte.
La figura più bassa che entra con passo marziale ed elegante, indubbiamente una donna, si annuncia: "Siamo arrivati e scusaci per il ritardo."

L'uomo si volta mentre fa girare e sbattere rumorosamente contro i bordi del bicchiere il cubetto di ghiaccio dalla forma perfetta: "Mia cara, non vedo perché devi sempre sottolineare l'ovvio. Prego, sedetevi. Posso offrirvi qualcosa da bere?"

I due si accomodano sui divani in pelle bianca e presto vengono raggiunti dal proprietario della casa lussuosa che si siede proprio di fronte a loro.
La donna si abbassa il cappuccio che le copre il volto rivelando la sua natura di fata. È così bella da togliere il fiato a chi ha l'opportunità di posare gli occhi su di lei, anche se la malizia e la voglia di potere le distorcono il volto rendendolo arcigno, inquietante. Ciò che attira di più l'attenzione, però, sono gli occhi azzurri come il ghiaccio e lo sguardo millenario velato da un pizzico di follia.
Anche l'altro ospite abbassa il cappuccio facendo emergere le sue fattezze di vampiro, anch'egli millenario, pur se dimostra poco meno di quarant'anni. Proprio in quel momento prende parola usando un tono mellifluo e suadente: "Ti ringrazio, ma non bevo nulla. Siamo qui per discutere di cose importanti."

L'uomo con il whisky sorride e: "Avete chiesto voi di vedermi, quindi parlate pure."

La donna guarda verso il vampiro come se dovesse prendere coraggio per poter rivelare quanto ha da dire e dopo un profondo respiro dice con voce ferma: "Il folletto se ne è andato dalla città senza rispettare la sua parte del patto."

L'uomo con il whisky scoppia a ridere: "Beh, me lo aspettavo da uno come lui. Comunque sia non è poi così grave, la sua presenza in città ha contribuito alla nostra causa."

La donna si gira ancora verso il vampiro facendogli cenno di andare avanti, ma lui è del tutto immerso nella sua immobilità inquietante di morto vivente e sembra non accorgersi di nulla. All'improvviso però riprende vita e con tono divertito dice: "C'è dell'altro... cattive notizie. Il ragazzo è stato liberato dalla Dead Zone e pare sia stato proprio il fratello a portarlo fuori con l'aiuto di un piccolo gruppo, tra cui anche la giovane hunter."

Il bicchiere va in frantumi all'improvviso e i due astanti fanno un leggero salto anche se cercano di mascherare la loro paura in ogni modo.
Solo di fronte a lui sono così fragili e impauriti. Mai nelle loro vite pluricentenarie erano stati così potenti eppure così timorosi di perdere tutto, compresa la vita, per mano di colui che sta seduto di fronte a loro. Sono però consapevoli del rischio e sono pronti a tutto pur di ottenere ancora più potere.

L'uomo ignora il liquido che gli ha macchiato la lunga tunica di seta color grigio perla, poi espira rumorosamente: "Male, abbiamo perso un'importante leva di ricatto nello scontro che verrà. Ormai però il piano è in moto e neanche questi due piccoli infimi ed insignificanti esseri potranno fermarci."

La donna riprende la parola capendo che si sta riferendo alla hunter e al capo branco delle tigri bianche: "Signore, potremmo farli fuori una volta per tutte. Sono pericolosi e hanno molti alleati."

"No mia cara, ucciderli ora desterebbe sospetti e domande. Noi non vogliamo questo. Lasciamo che le cose facciano il loro corso e ben presto avremo modo di liberarci di loro. Piuttosto come procede il piano?"

Il vampiro interviene subito anche per distogliere l'attenzione dall'altro argomento spinoso: "Tutto come previsto. Ormai il Consiglio è sciolto e tra non molto ci sarà l'ultimo atto che ci permetterà di cambiare lo status quo."

"Bene." Poi fa una breve pausa mentre si tampona la tunica con un fazzoletto e sembra riflettere su qualcosa di importante: "Avete trovato qualche testimone che spieghi da dove siano entrati?"

Si riferisce senza dubbio alla fuga dalla Dead Zone e la fata con riluttanza risponde: "No, quasi tutti sono morti e chi non lo era non ha saputo dirci esattamente il punto di ingresso, ma dicono che con loro è fuggito anche un altro prigioniero. Un certo Gin."

Il proprietario della casa alza la testa di scatto: "E come è riuscito ad uscire con il tatuaggio attivo? È impossibile sopravvivere."

La fata che ha gestito direttamente gli interrogatori dei sopravvissuti, risponde con riluttanza: "Non lo sanno e non se lo spiegano. È un mistero... forse qualche magia?"

"Non è possibile annullare gli effetti. I tatuaggi li ho fatti tutti io e la mia magia è insuperabile, unica nel suo genere. Scoprite ad ogni costo cosa è successo. Rintracciate chi è fuggito e fategli sputare la verità."

La donna sembra preoccupata: "Ci proviamo, ma non sarà facile. Ormai chissà dove sarà." Viene fulminata dallo sguardo dell'uomo che sprigiona forza, potenza e malignità, quindi si affretta a correggere il tiro: "Ma faremo di tutto per trovarlo. Ora dobbiamo andare. Ti terremo aggiornato."
I due si alzano velocemente e se ne vanno silenziosi come sono venuti.

L'uomo si alza ed emette un sonoro sospiro stupendosi subito dopo di questa reazione umana non più necessaria, ma ormai è talmente abituato a fingere e da così tanto tempo, che certe cose sono diventate parte di lui.
Con passo lento e a piedi nudi va verso la sua camera da letto e fa dei gesti che sono naturali dopo tutti questi secoli: si sfila la tunica, si tocca il retro della testa proprio sulla nuca e, con un unico colpo e movimento, si toglie la pelle dalla testa fino alla punta dei piedi. Proprio come un vestito, che infatti appende nell'armadio di fronte a lui dove risiedono altri "abiti" simili.
A quel punto emette un verso di piacere per essersi liberato da questo guscio insulso che è costretto ad indossare e poi si erge in tutta la sua altezza. Sgranchisce le spalle e il collo immenso e si sdraia per terra facendo scricchiolare il pavimento con il suo peso e la pelle nera dura come il cuoio.
Sarebbe tutto più semplice se non dovesse nascondersi dietro fattezze così meschine come quelle umane, ma nei secoli si è dovuto adattare e spesso si trova a dover cambiare guscio perché dopo un po' si deteriora o si danneggia. Sono così fragili questi corpi, ma di contro sono un ottimo cibo.

Ripensa a quanto detto dai suoi soci e sorride perché è sicuro che il suo piano funzionerà alla perfezione e nulla potrà fermarlo. Con questo dolce pensiero, si addormenta.

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A presto con il nuovo volume della serie... non manca molto, prometto!! :)

The Bounty Hunter - Dead Zone (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora