"...e questo è quanto per oggi. Alla prossima settimana, quando parleremo dei problemi finanziari in cui a volte, queste organizzazioni si imbattono."
Sollevata, sospirai, chiusi il mio libro e lo riposi in borsa. L'auditorium era gremito di persone e io dovetti aspettare che si alzassero dai loro posti, prima di poter uscire. Tamburellai le dita sul banco, ripensando alla lezione appena conclusa. Non potevo credere che era così facile, ingannare qualcuno, facendogli pagare per quelle presunte organizzazioni benefiche- quando in realtà era pura frode.
Cosa c'era che non andava in questo mondo? Le persone erano troppo corrotte- troppo ossessionate dai soldi e dal successo.
Finalmente la strada era libera, allora mi alzai, stiracchiandomi. Dopo esser rimasta seduta per così tanto, la sensazione di alzarsi era paradisiaca. Non che dovessi sbrigarmi- ma d'altro canto, se c'era traffico, avrei dovuto. Quando passai la prima fila, una voce mi interruppe, "Amber, posso parlarti?"
Riconobbi velocemente la voce, visto che avevo passato le ultime due ore ad ascoltarla. Provai ad ignorare la preoccupazione della mia mente- non ero in ritardo con nessun compito, quindi sorrisi e invece di continuare verso la porta, mi avvicinai alla cattedra del mio insegnante. Mi chiesi perché mi avesse chiamato per nome, ma non ci diedi troppo peso.
A dir la verità, mi ci erano volute un po' di lezioni per abituarmi alla bellezza del signor Calvin. Era anche giovane- 24 anni, aveva detto, presentandosi il primo giorno. Apparentemente gli piacevano molti film e aveva lavorato con diverse associazioni di beneficienza, dopo aver finito di studiare a Londra. Ah, aveva anche un pesce rosso.
Scendendo le scale, per avvicinarmi a lui, sorrisi garbatamente, "Si?" si girò verso di me, dopo aver sistemato dei fogli sulla scrivania e i suoi occhi castani incontrarono i miei. Provai con tutte le mie forze e contenere la strana sensazione nel mio stomaco, quando mi sorrise, "Scusi per averle rubato un po' del suo tempo, signorina Moore. Sono sicuro che avrà molto da fare in un lunedì sera come questo! Ma volevo dirle di persona che la sua opinione sulla struttura delle piccole imprese in Asia era," trattenni il respiro. Avevo consegnato il compito in ritardo. Avevo dovuto incontrarlo fuori dall'orario delle lezioni, per dargli il tema. Avevo pregato che non mi desse buca. Quella sarebbe stata una buona motivazione per espellermi dal corso. Lo ascoltai quando continuò con il suo tipico accento inglese, "uno dei migliori. Ero davvero contento della tua conclusione, così non terrò conto che mi è stato consegnato in ritardo."
"Davvero?! Fantastico!" ero decisamente sollevata, tanto che il signor Calvin sorrise al mio entusiasmo, "ma non consegnare più in ritardo."
Dopo averlo rassicurato, corsi su per le scale dell'auditorium, che ormai era vuoto. Lo sentivo ancora ridere.
L'aria fredda mi colpì subito, ma la accolsi con piacere. La brezza era un sollievo per le mie gote arrossate. Okay, i corsi serali erano eccezionali, ma erano altrettanto stancanti. Ero grata che il signor Calvin non fosse un vecchietto noioso, perché in quel caso, le due ore, due volte a settimana sarebbero diventate insuperabili!
Mi piaceva tanto Chicago di sera- la luce, che proveniva dalle finestre dagli alti edifici, mi stupiva con la sua bellezza. Pensare che dietro ad ogni finestra c'era un ufficio per qualcuno. Ecco quello che mi teneva occupata la mente, durante il tragitto verso la fermata dell'autobus, dove presi posto vicino al finestrino. A volte si vedevano le persone all'interno di quelle finestre e io finivo sempre per immaginare quale fosse la storia di ognuna di loro.
Il colore verde del semaforo era sfocato attraverso il finestrino, a causa delle gocce di pioggia, che lentamente scendevano sul vetro. Aspettando la mia fermata, seguii le gocce d'acqua, tifando per una che vincesse sull'altra in una gara di velocità. Era così che funzionava il mondo, giusto? Tutti volevano arrivare primi in questa gara. La mia mente era ancora concentrata sugli occhi color cioccolato del signor Calvin...
votate e commentate questa fantastica storia che ho l'onore di tradurre! :)))
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the journal - h.s. [Italian]
Fanfiction"Ti rendi conto che un diario è una cosa molto personale, vero?" la sua voce era roca, bassa e minacciosa. Mi fece indietreggiare, presa dal panico, mentre lui continuava, "quindi la mia domanda è, perché cazzo stai leggendo il mio?"