Dialogo con Morfeo

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Ma sì, che mi frega di dormire!
La notte è giovane, come la morte:
Ella è nata quando è morto il dolore!
Vero, Morfeo?
Sei invidioso, eh?
I tuoi schiavi sono tali per un tempo troppo stretto e allora non ce la fai a costruire i mondi che tu vuoi e non rimarranno che... sogni! AH AH!
Ma non mi avrai oggi, e nemmeno domani, e nemmeno tra una settimana!
Non si battono le ciglia e nemmeno le mani, che se qualcun si sveglia... mi sa, mi sa che me le alza!
Temo di impazzire, ma non sarò mai pazzo quanto il mondo intero:
Andiamo, chi mai devasterebbe il posto in cui lui stesso abita, ammazzarebbe il suo stesso branco, chi mai pretenderebbe di esser matto per giustificare una qualunque peculiarità del suo carattere?
Non siamo noi, forse, quelli che si stendono sul lettino per guarire dalla personalità?
Chi non  parla da solo o è un avido lettore oppure non pensa, te lo dico io.
Altro che Cartesio "penso, quindi esisto" qua è diventato "penso, quindi vorrei tanto smettere di esistere"!
A chi dobbiamo andarla a raccontare 'sta storia, eh Morfeo?
La fortuna mia è di essermi innamorato della luna.
Lei, bella e irraggiungibile, almeno dai trogloditi come me.
Un desiderio che si accende al calare del sole, allo spegnersi di ogni giorno...
Oh e la poesia? Che bello che è, poter parlar d'amore per mezzi velati, risparmiandomi i calci e i pugni in faccia... vorrei almeno che qualche donzelletta lo notasse tutto l'impegno che ci metto!
E che diamine! Va be', vorrà dire che mi andrò a perdere anche oggi.
Mi arrendo.
Fa' pure, Morfeo, lascio a te l'onore di stuprare pure il mio corpo di esule da questa vita che non è più la mia.
Spero di trovare il mio riscatto in un bel bicchier di vin rosato.
Alla tua salute, Morfeo, ci si vede in giro!

Monologo di un matto che crede di parlare alle Divinità grecheWhere stories live. Discover now