Viola di notte

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30 agosto 2015

Viola guarda la fila davanti alla giostra.
Alza gli occhi nella notte, le lampadine rosse che disegnano la ruota panoramica le illuminano gli occhi.
Il loro riflesso luminoso le fa socchiudere le palpebre.
Stringe il diario sul petto.
"Una corsa" dice con un sorriso appena davanti all'uomo con i biglietti in mano.
Sale le scale metalliche.
Si accomoda sulla seduta bianca con le stelle blu sulla fiancata e osserva.
Guarda il ragazzino che stringe la mano del padre e sorride.
Si ferma sulla coppia abbracciata proprio lì, a due passi da lei.
Respira profondamente.
Chiude gli occhi.
Ripercorre i momenti appena vissuti.
La morbida consistenza dello zucchero filato che le rende ancora dolci le labbra.
La donna vestita da chiromante che le ha letto la mano.
Il fumo bianco sulla pista degli autoscontri che le sembra ancora dentro ai suoi occhi.
Lo sa che è una follia affidare al caso i suoi pensieri.
Lo sa che tutte quelle pagine scritte con enorme fatica potrebbero restare in balia del vento, della pioggia.
Potrebbero persino finire nell'immondizia.
Lo sa che potrebbe leggerle la persona meno adatta.
Ma alla fine, che rischio sarebbe se potesse scegliere a chi lasciare i suoi ultimi momenti da persona normale?
La ruota si muove lentamente.
Non riesce più a vedere l'orizzonte come un tempo Viola.
I giorni l'hanno resa una linea lontana e appena percepibile.
Prende la penna nella borsa.
Apre il diario.
Non è sicura di poter scrivere le sue ultime parole seguendo le righe stampate sulla carta.
Però ci prova lo stesso.
Trattiene il respiro.
Sente l'aria muoverle i capelli.
La ruota si ferma lentamente.
La punta della penna si muove piano.

Dopo questa pagina non troverai più niente.
Al posto di un foglio bianco, immagina il buio.
Perché così forse sarà per me tra esattamente un anno.
Buio.
Niente più notti in giro ad imparare, a ripetere a mente, a memorizzare tutto quello che sino ad ora ho potuto vivere anche con gli occhi.
Se passerai di qui, troverai il mio diario.
È l'ultimo giorno d'estate.
Il Luna Park domani chiude i battenti.
Ho scelto di stare in silenzio per un po' proprio come lui.
Voglio spegnermi con le sue luci.
Lasciare su questa ruota panoramica tutte le cose che non ho mai avuto il coraggio di dire, quelle che non ho mai ammesso e anche quelle che ho sperato di poter vedere almeno una volta nella vita.
Ci hai mai pensato a cosa significhi non poter più rivolgere lo sguardo su niente?
Ci hai mai pensato a che vita sarebbe senza poter più associare agli odori, alle sensazioni, le immagini?
Io sì.
Sono certa di poter ricordare ogni cosa proprio come l'ho vissuta.
Mi sveglierò ogni giorno con l'alba negli occhi.
Camminerò nelle stesse strade e saprò in quale angolo svoltare per arrivare a casa.
Sono certa di non essere stata una grande compagnia, ma chiunque tu sia, devi essere certo di aver accompagnato me in questo nuovo universo.
Spero ogni mia parola possa restarti addosso.
Spero ti possa aiutare a non dimenticare quanto bello può essere vedere il mondo per quello che è.
Con i suoi disastri.
Con le sue bellezze.
Con le sue notti immense.
Con quella luce che da tempo io, non posso più amare.

Viola di notte

Aspetta che la giostra si fermi Viola.
Alza la seduta con una leggera pressione.
Spinge il suo diario nella fessura stretta.
Scende le scale metalliche con un sospiro.
Non si volta.
Si getta tra la gente sicura di non poterlo fare in quello stesso modo ancora a lungo.

Viola, di notte.Where stories live. Discover now