Capitolo 1 La Monotonia

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Come ogni giorno passo per la solita strada per tornare a casa, ormai potrei farla ad occhi chiusi.

Ed ecco che incrocio il suo sguardo, di nuovo.

anche i nostri incroci di sguardi sono diventati un'abitudine, lei sembra essere molto più piccola di me, forse una ventina di anni più giovani, ma da quegli occhi sembra aver vissuto una decina di vite. Non ci siamo mai parlate, ma il detto che uno sguardo vale più di mille parole è vero, e giuro di poterlo confermare, ah se gli occhi potessero parlare pensavo ogni volta che la vedevo!

non ho avuto mai il coraggio di fermarla e scambiargli quattro parole, ho pensato a miriadi tipi di scuse anche dalla più banale, ma non riesco!

ma la voglia di averla vicina, di parlare è tanta, ed io che sono sempre stata scettica sui colpi di fulmine, me ne è atterrato uno in pieno cuore.

la giornata scorre con la stessa monotonia di sempre, lavoro casa, casa lavoro.

Tornata a casa, faccio un faccia a faccia con la realtà, mio marito Claudio che porta a casa i suoi problemi di lavoro e i miei figli, Linda e Francesco, una con la fissazione nell'arte e nelle relazioni sbagliate e uno con la testa fra le nuvole che pensa solo a stesso, mi domando spesso da chi abbiano ripreso.

ma lei è un pensiero fisso, lei rimane quel :"E SE".

E se invece di continuare quella dannata strada per tornare a casa, mi fermassi in quel bar e scambiassi quattro chiacchiere con lei?

E se non fossi sposata?

E se non avessi dei figli?

E se fosse tutto nella mia testa? impossibile mi rispondo immediatamente.

Ma lei è come un fulmine in ciel sereno.

Da quel poco che so, si chiama Amanda, che bel nome penso tra me.

Un nome che neanche a pronuncirarlo e trasmette amore, c'è proprio nel mezzo del nome, AMA, ed io lo faccio, ma da lontano ed in silenzio.

Ed ecco che viene la sera, la mia mente dovrebbe essere libera dai pensiere ma succede esattamente il contrario, la mia mente, la mia stupida mente è strabordante di pensieri. E ci riasiamo, eccola li, lei con quel suo sorriso, mi guarda e sorride, cosa a me estranea da anni, un sorriso genuino.

Basta, devo smetterla, sono sposata, ho una famiglia, ho dei figli, e poi non ho mai provato attrazione per una donna, no io non sono una lesbica.

Lesbica, che parola, io che non amo etichettare niente, pensate ad etichettare me stessa. Non che io abbia qualcosa contro l'omosessualità, mia figlia Linda è omosessuale.

IO NON ESISTOWhere stories live. Discover now