Un inquietante diario - Parte Prima

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Le pagine a mia disposizione erano veramente poche e molte di queste contenevano a stento un paio di righe, composte per lo più da frasi sconnesse e senza senso. Era comunque chiaro che si trattasse di un diario poiché in alcune pagine erano riportate in alto a destra le varie date. Riporterò qui di seguito i frammenti meglio conservati, lasciando inalterato il testo originale e riportando la data laddove presente. I punti sospensivi tra le parentesi quadre saranno le uniche aggiunte di mio pugno ad indicare una lacuna nel testo originale.

Vi chiedo di non prendere alla leggera quanto segue poiché se ciò fosse vero come ho modo di credere, c'è da chiedersi molto su quello che diamo per scontato.

"[...] Stento a credere di aver affrontato un viaggio così lungo e logorante solo per dare credito ai deliri di un vecchio folle e di un caro amico che tarda ad arrivare. Eppure eccomi qui, lontano da casa ed in compagnia di sconosciuti con la puzza sotto il naso. È da ben tre ore che il nostro treno viaggia tra i campi più lontani dalla civiltà che abbia mai visto nella mia vita. Quell'anziano misterioso se ne sta seduto a pochi metri da me; sta fissando il suo "amuleto magico", meglio conosciuto come pezzo di ferro arrugginito e dalla forma vagamente simile alla lettera K.

Da quando siamo partiti non ha detto una singola parola ed inizio a pensare che possa essere morto.

Ho portato con me alcune pratiche da sistemare prima del mio rientro in ufficio dal momento che il capo mi ha concesso questa licenza in via del tutto straordinaria, ho dunque intenzione di portarmi avanti con il lavoro.

Di Roberto non c'è traccia, mi aveva assicurato che ci avrebbe raggiunti a metà del tragitto ma evidentemente ha mentito oppure questa tratta è ben lungi dal terminare. Il modo in cui mi ha parlato di questo viaggio è stato davvero persuasivo: ha parlato di immortalità del corpo e dell'anima e di prodigi che solo quel vecchio è ancora in grado di compiere. Tante belle parole per presentarmi qualcosa di talmente assurdo da stuzzicare la mia curiosità a tal punto da prendere parte a questa spedizione.

Pensare che sia stato proprio lui a convincermi a partire insieme a questo manipolo di sconosciuti mi fa imbestialire. Non appena sarò di ritorno farò in modo di mostrargli la mia gratitudine.

Chiudo gli occhi nella speranza di riposare un po'."

"Non avrei mai pensato che potesse esistere un viaggio in treno così lungo, senza una sosta e per di più nel bel mezzo del nulla. Se non altro negli ultimi due giorni ho avuto modo di parlare con qualcuno dei miei compagni di viaggio.

Nessuno sembra conoscere fino in fondo il reale motivo della spedizione, tutto sembra essere collegato alla figura quasi mistica di quel vecchio incantato ma la verità al momento è sconosciuta. Tutti noi ci troviamo su questo treno su consiglio di nostri conoscenti che tuttavia non sono partiti insieme al resto della carovana.

Si respira malumore. Il vecchio è sempre più inamovibile, il suo sguardo è quasi totalmente spento. Mancano appena due giorni al termine della mia licenza. Sarà meglio mandare una missiva al signor Marinelli prima che possa prendere in considerazione l'idea di licenziarmi."

"14 Marzo 1914

E' giunta finalmente la risposta da parte del mio capo, il quale ha mi straordinariamente concesso di prolungare il mio permesso fin quando lo riterrò opportuno. Il signor Marinelli non è mai stato così lascivo con i suoi dipendenti, evidentemente devo essere entrato nelle sue grazie.

[...] Sono passate circa tre settimane dalla partenza ed ho finito con largo anticipo tutto il lavoro che avevo portato con me. Sebbene la risposta ricevuta dalla banca mi abbia rincuorato, la permanenza sul treno diventa sempre più difficile da sopportare. [...]

Lo strano caso di Tarboon UniinWhere stories live. Discover now