Introducing myself

8 0 0
                                    

Ho sempre ritenuto la lingua inglese molto poetica, avrei potuto benissimo scrivere "Mi presento" come titolo ma non avrebbe avuto sicuramente lo stesso effetto.

Mi chiamo Stella, ho 19 anni e voglio morire.

Lo so, è brutto da dire e  molti neanche lo vorrebbero sentire ma è così, è inutile girarci intorno e io ho sempre odiato chi non parla chiaro, troppi medici e troppe persone l'hanno fatto con me quindi io non lo farò con voi.

La mia storia è complicata, alcuni potranno pensare: "Povera ragazzina che ha tutto dalla vita, le farei vedere io come si sta male" ma non è quello il problema. Io non mi sono mai lamentata per le cose materiali che mi mancano, anzi, il problema è il mio stato d'animo che assolutamente non dipende dai soldi che ho o che non ho. La mia è una malattia a tutti gli effetti, l'unico problema è che non si vede dal punto di vista fisico e personalmente neanche io che la vivo riesco a capirla, figuratevi chi mi sta intorno... Neanche i medici a momenti riescono a capire cosa mi passa per la testa.

Io sono convinta che tutti siano umani, che tutte le persone soffrano nella vita e che le difficoltà capitino a chiunque, il problema sta nel superarle. Dipende tutto da questo, da come si affronta la vita e io purtroppo in molti casi mi sento totalmente incapace di farlo. Non è facile spiegare come mi sento in certe situazioni, è tutta una questione psicologica.

Vivo la mia vita perennemente in ansia, quell'ansia cattiva che non ti fa respirare, che non ti fa parlare e che ti fa solo piangere. Un'ansia stronza di cui non riesco a liberarmi, lei arriva e mi rovina tutti i piani. Può arrivare in qualsiasi momento: se devo fare delle commissioni, se devo fare una visita, se devo organizzarmi per uscire oppure semplicemente arriva quando non sto facendo un beato niente.

Ma fosse solo l'ansia il problema potrei anche riuscire a gestirla, ma l'ansia nei momenti peggiori e sempre più frequentemente è accompagnata da dei pensieri, delle scene, delle immagini di merda che mi spingono a fare cose terribili ma che io sento di dover fare.

So benissimo che faccio soffrire molte persone così, che è complicato starmi dietro, e infatti mi scuso in anticipo se alcuni passaggi non saranno molto chiari, è molto difficile per me spiegare cosa sento.
Detto questo, Siete ancora sicuri di voler leggere il mio diario? Volete ancora entrare nei meandri della mia mente e conoscere questi pensieri che mi intasano il cervello?

Diario di una suicidaWhere stories live. Discover now