Capitolo 1 - L'incidente

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Era una mattina come tante altre, quella di quel 3 marzo 1978. Il detective Will Vronsky stava uscendo da casa sua, al numero 6 di Temporary Street. Indossava il suo solito impermeabile beige, regalatogli dalla sua fidanzata May il Natale precedente, una camicia bianca da sotto e una cravatta rossa e azzurra sopra, un pantalone color marrone leggermente aderente e un paio di sneakers nere. Viveva nella sua città natale, Henwood, nello stato di Washington. La città era piccola, abitata da circa 1138 abitanti e aveva, per Will, un'atmosfera di fraternità e accoglienza. Sarà per questo che nella cittadina non c'erano frequentemente furti o omicidi. Il crimine più efferato da quando c'era come sceriffo Brent Collins è stato un fenomeno di guida in stato d'ebbrezza nel parcheggio della scuola superiore.

Come faceva ogni mattina, Will osservava il suo viale. Non era tanto grande, contava solo tre casa disposte parallelamente ad altre tre, separate solo dalla strada, la Temporary Street. Poco dopo, Will frugò nella sua tasca in cerca dell'accendino. Dopo averlo trovato, prese una sigaretta dalla tasca destra del suo pantalone, se la portò alla bocca e l'accese. Inspirò un bel po' di nicotina e butto fuori una grossa nuvola di fumo. Finita la sigaretta, la buttò per terra sul marciapiede, la pestò e s'incamminò. Continuò a camminare fino alla fine dell'isolato, si fermò al semaforo, aspettando il verde. Il verde scattò e Will attraversò fino all'altro marciapiede, che circondava il bosco. Si fermò quindi ad osservarlo per un paio di secondi. Dopo guardò il suo orologio da polso: si accorse che erano le sette e quarantasette e che era in ritardo al suo lavoro. Inoltre, la stazione di polizia di Henwood era lontana meno di mezzo miglio. Decise che era meglio correre, altrimenti Brent l'avrebbe sgridato ancora. Purtroppo, aveva l'abitudine di osservare la natura: oltre ad essere un poliziotto, era anche un amante della natura. Riguardò velocemente l'orologio, poi incominciò a correre. In circa quindici minuti, per fortuna, era arrivato alla stazione.

La stazione di Henwood non era mai stata cosi bella. Fece quel tratto di strada fino ad essa ed entrò. All'interno essa era piccolina: c'era l'ufficio di Brent davanti alla porta d'ingresso, due scrivanie con sopra delle lampade, qualche vecchia macchina da scrivere del decennio prima, un po' di fogli e delle penne. Will, silenziosamente, si tolse l'impermeabile e lo ripose sull'attaccapanni. Tom Hart, il vice sceriffo di Brent e il migliore amico di Will, gli si avvicinò.
-Ehi, Will! Oggi sei stato più puntuale: sembra che Brent non sia ancora arrivato!- disse Tom.
-Ah, perfetto... - disse Will, prendendo una delle sedie e sedendosi di fianco all'amico -... sembra che oggi gliela farò io la ramanzina sull'orario... -
Non finì di parlare, che dalla radio sulla scrivania di Tom iniziò a parlare Brent -Tom? Tom, ci sei?- chiese lo sceriffo.
Will prese l'altoparlante della radio e rispose alla chiamata di Brent -Si, Brent, ci siamo entrambi!-
-Ok, perfetto! Sono sulla Nona, al civico 12! Penso ci sia una rapina in corso!- disse Brent.
-Che?- chiese Will sbalordito.
-Hai sentito bene, una rapina!- disse Brent.
-Oh... - disse Will, adagiandosi sulla sedia lasciando l'altoparlante.
-Tom? Will? Mi ricevete?- chiese Brent.
Stavolta fu Tom a prendere l'altoparlante per rispondere a Brent.
-Brent? Sono Tom... arriviamo!- disse Tom, chiudendo subito dopo la trasmissione.
Will lo fissò incredulo -Entrambi?- chiese.
-Dai, andiamo! Ci sarà da divertirsi!- disse Tom, sorridente.
Will alzò gli occhi al cielo, poi si alzò, seguito da Tom.
-Will? Ehi, Will!- disse Tom.
Will ritornò all'attaccapanni, prese il suo impermeabile ed aspettò Tom sulla soglia, il quale si stava mettendo giubbotto e cappello.
-Andiamo?- chiese Will.
-Si, si, un attimo!- disse Tom, finendosi di vestire.
Pochi minuti dopo erano già sulla strada per la Nona.

Passarono cinque minuti in macchina. La Nona si trovava in centro: era la strada che ospitava i negozi più cari. Will lo sapeva, in quanto May gli aveva comprato da lì l'impermeabile. Tom frugò nel cassetto sopra di lui una pistola di riserva. Trovatala, prese essa con sei colpi.
-La sai usare?- chiese Tom.
-Pff! Si che la so usare! Sono stato in Vietnam!- rispose Will.
Tom lo guardò strano.
-Non guardarmi così! Mi rendi nervoso!- disse Will.
Tom spostò la sua attenzione sulla strada. Will, invece, prese i sei colpi dell'arma da fuoco e incominciò ad inserirli nel tamburo.
Uno... due...
Tom sbadigliò, chiudendo gli occhi.
Tre... quattro...
L'allarme di un negozio suonò.
Cinque... sei!
I rapinatori uscirono dal negozio.
Will alzò lo sguardo, caricò il tamburo ed uscì dalla macchina.
-Ehi!- urlò ai rapinatori.
Essi si spaventarono, e cominciarono a correre verso una Ford Mustang Cobra II.
-Ehi!- ripetè Will, puntando la pistola alla ruota della macchina. Poi fece fuoco, e la gomma esplose.
I rapinatori cominciarono a correre verso un vicolo. Will li seguì.
Corse per il marciapiede, attraversò e corse verso il vicolo.
Successivamente vi entrò, ma i rapinatori avevano le armi puntate verso di lui.
Uno di loro fece fuoco.
Il proiettile corse verso la spalla di Will.
Perforò la carne e sbalzò Will all'indietro.
-Ahh!- urlò il detective.
Will cadde a terra. Il sangue grondava dalla sua spalla.
I rapinatori scapparono, mentre Tom arrivò.
-Will? Will! Will!- urlo Tom, soccorrendo l'amico.
Will aveva lo sguardo bloccato in alto. Tom corse verso il negozio e telefonò all'ospedale.
Cinque minuti dopo, arrivò l'ambulanza. I soccorritori scesero da essa con la barella e trasportarono Will in ospedale.
Will finì in coma. Si sarebbe risvegliato solo cinque anni dopo...

I Misteri di HenwoodTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon