You are my salvation [Completa]

3.

Trevor si diresse verso il bar più vicino, si sedette ed ordinò un caffè e una brioche.

La cameriera gli portò l'ordine, ma non fece nemmeno il tempo di consumare il tutto che qualcuno lo strattonò, facendolo cadere per la milionesima volta in una giornata. Il giorno dopo si sarebbe trovato un sacco di lividi, pochi istanti dopo una raffica di colpi ruppe le finestre.

Trevor si riparò come meglio poteva e sperò che tutto finisse il prima possibile, venne fatto alzare dal suo nascondiglio e portato su quello che sembrava il retro.

"Avanti, scavalca la finestra. Veloce!"

Non si girò nemmeno per vedere chi fosse quella persona, eseguì gli ordini e si trovò nel giardino dietro al bar. Solo allora si voltò per vedere chi fosse la persona e si trovò davanti il giovane che aveva aiutato due settimane fa.

"Ma tu-"

"Non c'è tempo per le domande, corri e non ti voltare."

Come un cane ammaestrato eseguì gli ordini, pochi istanti dopo la mano dell'altro gli avvolse il polso e gli fece cambiare più volte la strada. Si fermarono molto dopo, Trevor non aveva più fiato.

"Si può... si può sapere... chi... sei...?"

L'altro ridacchiò nel vederlo in quello stato.

"Non è importante chi sono io."

"Credo di sì... a causa tua tre energumeni grandi come degli armadi mi hanno chiesto chi è Damon e-"

"Zitto!"

"Ma come ti permetti?! Non sto zitto io! Non puoi ord-"

La mano del ragazzo gli tappò la bocca.

"Se non vuoi finire come uno scolapasta ti consiglio di non fiatare."

Poco dopo un gruppo di persone gli passò accanto, Trevor si irrigidì e si strinse ancora di più al corpo caldo dell'altro.

Appena se ne andarono il giovane lasciò la bocca di Trevis.

"Ora mi puoi dire il tuo nome?!"

L'altro sorrise.

"Sono il famoso Damon."

Ah, ecco...

"Trevor, sono Trevor."

Damon gli porse la mano ma Trevor si alzò, non voleva l'aiuto di un ragazzo che gli aveva incasinato la vita.

"Bene, ora devo andare a casa."

"Non ti conviene, probabilmente ti staranno dando la caccia.

"Come scusa?!"

Trevor si allontanò da lui, perché quelle persone gli dovevano dare la caccia? Perché cercavano un ragazzo di campagna?

"Ci hanno visti insieme, pensano che fai parte della mia banda, quindi, se non vuoi morire vieni con me."

"Oh no, non se ne parla proprio!"

Damon lo raggiunse, gli afferrò il polso e in pochi secondi si rimasero a correre nelle strette stradine del Bronx, si fermarono solo per entrare in una casa dall'aspetto abbandonato.

Appena entrò Trevor si accasciò a terra senza più fiato, pochi istanti dopo sentì rumori di passi e si trovò davanti una ventina di persone dall'aspetto poco raccomandabile.

Si schiacciò in un angolo sperando di non essere visto, Damon si alzò e venne salutato calorosamente dai ragazzi.

"Salve capo, vi abbiamo aspettato con ansia."

"Per poco non mi prendevano."

Fecero per allontanarsi quando uno di loro vide Trevor.

"E questa principessa impaurita chi è?"

Trevor mise un broncio per il  nomignolo affibbiato.

"Questa principessa può romperti il naso!"

Si misero a ridere, Damon gli porse la mano E lo aiutò ad alzarsi.

"Non farci caso a questa banda di scimmia, fanno i duri ma sono buoni come il pane."

Trevor sbuffò e seguì Damon, si guardò intorno e si trovò in un confortevole loft. Sorrise felice, aveva l'aria antica e al contrario dell'aspetto esteriore, l'interno era bello curato.

"Vedo che ti piace la mia dimora, puoi stare qui finché le acque non si calmano."

"Non posso, devo tornare da-"

"Non preoccuparti per lui, fra poco dovrebbe arrivare."

Pochi istanti dopo Trevor vide comparire Ty dalla porta, quest'ultimo, non appena lo vide si mise una mano sulla fronte.

"Accidenti, Damon!"

Il ragazzo alzò le spalle

"Mi ha aiutato da una sparatoria e lo hanno preso di mira, colpa sua."

Trevor si girò arrabbiato.

"Se non ti avessi aiutato tu saresti diventato uno scolapasta!"

La banda scoppiò a ridere per il battibecco che c'era fra i due giovani, Ty sperò che Trevor non diventasse troppo importante per Damon, se no sarebbero stati guai.