2: tu sei un babbuino e io una principessa

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Quanto odio sbagliarmi. Davvero.

Altro che catapecchi, quella è una reggia. Ma dove sono i valetti per accogliermi?

<<allora Elisabeth che ne pensi?>> mi chiede Marga spingendomi a varcare il cancello d'ingresso. "cosa posso pensare? Che è una bomba? che potevo anche morire felice adesso?"

<<è...carina>> ricordate: mai dare soddisfazione al nemico.

<<almeno chiudi la bocca se devi raccontare balle>> quell'odioso essere irritante parla ancora?

Per evitare eventuali polemiche, ma soprattutto rimproveri da parte di mio padre, mi limito a sorridergli amorevolmente. Più tardi lo avrei picchiato con un macete.

La vera domanda è "ma questi sono dei nobili e non non lo sappiamo?" non mi spiego sul serio come facciano a vivere in una cosa tanto spettacolare. È dieci volte più grande della mia a New york e...aspetta...che cos'è quello? UN CAMPO DA TENNIS?! Dai perfavore, quale persona normale ha un campo da tennis in giardino?

<<per caso ti serve un secchio?!>> mi giro verso Harry che piano piano si è avvicinato a me. Lo guardo confusa <<perché stai sbavando>> quel sorriso beffardo che ha in volto mi fa venire la gran voglia di prenderlo a calci nelle palle.

<<Harry che ne pensi di far vedere la sua stanza ad Elisabeth?>> la gentilezza di Marga mi stupisce sempre di più. Pensandoci bene non posso nemmeno dire che è solo un'arrampicatrice sociale perché dalla casa, dalla macchina e dal campo da tennis posso dedurre che i soldi non le mancano di certo.

<<certo mia adorata mamma>> dice quel figlio degenerato per ingraziarsi il volere dei "genitori".

Sbuffo teatralmente ma mi avvio verso la porta d'ingresso. La apro e quello che mi si para davanti è veramente incredibile. Il lusso allo stato massimo.

"e io abiterò qui?"

<<mi sento una principessa>> i miei pensieri prendono voce senza che nemmeno me ne accorga.

<<allora io sono il principe>> Harry è alle mie spalle con le mie valige al seguito, sempre a origliare i pensieri degli altri.

<<no, tu sei un babbuino e io una principessa>> dico per poi tirargli un calcio sullo stinco. L'urlo che tira mi fa capire che il mio intento di fargli male è perfettamente riuscito.

<<questa me la paghi stronza!>> mi urla, ma ormai io sono già scappata per evitare le conseguenze. Ho il presentimento che non la passerò liscia.

********

<<sono davvero così ricchi?>> sta urlando Becca da ormai dieci minuti buoni, una volta salita in camera non avevo esitato e avevo mandato tutte le foto che avevo fatto alla mia migliore amica.

<<credo di si, le hai viste anche tu quelle foto.>> sto urlando anch'io adesso <<cazzo! Hanno un campo da tennis e anche una piscina. Ti rendi conto? UNA PISCINA! Noi ce la possiamo solo sognare lì a New york.>>

<<Izzy sono così invidiosa.>> versi incomprensibili escono dal mio telefonino <<e dimmi, lui è figo?>>

<<chi? Quel babbuino? Nah. Niente di speciale, il solito fighetto che se la tira>> non ammetterò mai che in realtà è un bellissimo ragazzo.

<<allora è carino>>

<<se lo dici tu>> ricordate: bisogna sempre assecondare la propria migliore amica quando si tratta di ragazzi, è una lezione di vita.

Il mio fratellastro è un Bad BoyWhere stories live. Discover now