Capitolo 4

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                 Giorno n* 54

Oggi è una giornata come le altre, sento sulla mia pelle il calore del sole dalla finestra della mia stanza.

É piacevole.

Mi sono appena svegliato, ho tanta confusione in testa. La bambina con i capelli lunghi é seduta vicino a me, mi guarda, non dice nulla.

Ha gli occhi tristi. La sua mano tocca il quaderno su cui sto scrivendo, indica qualche parola e qualche lettera, poi mi guarda di nuovo.

Non capisco. Scuoto la testa guardandola negli occhi, senza dire nulla. Lei allora indica ancora sul quaderno.
Stavolta sono attento. So che la bambina con i capelli lunghi non parla mai. Ma questo non significa che non capisca o che non provi emozioni.

Proprio come me.

Solo che nessuno ti puó capire davvero se non parli. Me lo diceva sempre Sally.

Sento un respiro affannoso, non capisco da dove provenga. Mi giro. Ma non c'è nulla. Sento un pianto flebile, poi il suono dell'acqua, come delle piccole gocce che cadono una dietro l'altra.

Mi tappo un orecchio, non voglio più sentire. Ritorno a guardare la bambina, che ancora indica delle lettere.

S...
C...
A...
La guardo ancora, ho gli occhi sbarrati e inizio a tremare, anche se il sole passa ancora attraverso la mia finestra e c'é molto caldo.

P...
P...
A...

La bambina mi guarda, é spaventata, sta sudando.

Sento la porta aprirsi. Posso scappare davvero da quella porta?

Sento dei passi, mi volto dall'altra parte.

Una voce roca mi sta parlando, sono dietro di me ormai, quei medici.

"Oggi se fai il bravo ti dó un bel premio James. Il nostro piccolo segreto ricordi?"

Che sciocco che sono stato a pensare di poter fuggire.

               Luci spente
Fa male.

Fa tanto male.

Non riesco a muovere niente.
Le gambe, le braccia, i fianchi, tutto.

Sono sdraiato sul letto, a fatica muovo la mano per scrivere. Non voglio dimenticare ció che mi accade.

Dopo la visita volevo tornare in stanza, ma il dottore non voleva. Voleva darmi un premio. Ero stato bravo.

Mi ha portato in una stanza buia, vicino alle camere dei medici.

Fa male.

Fa tanto male.

Mi toccava ovunque, sento ancora le sue mani sul mio corpo. Inizio a tremare.

Smettila James. É giá successo tante volte. É colpa tua perché hai i capelli rossi, al dottore piacciono i capelli rossi.

Infatti hai fatto bene a strapparteli quando sei tornato qui. Ora in bagno ci sono ciocche di capelli rossi sul pavimento, chissá se i medici si arrabbieranno.

Ma non avevo scelta. Non riuscivo a fermarmi. Ora ho anche male alla cute.

Sto piangendo. Che debole che sono.
La bambina mi ha detto di scappare, forse é davvero quello che devo fare.

Ma come fa un pazzo a scappare, come fa un pazzo che vede cose che non esistono a fuggire veramente?

"Cosa hai da perdere?"

Stavolta é il ragazzo con gli occhi bianchi che sta parlando. Mi ricorda tanto mio fratello. Diceva sempre che non ci vedeva molto bene, portava gli occhiali.

Avevo un fratello?

Forse.

O forse é solo un ricordo sbagliato.

Anche se certe cose non si dimenticano. Mai.

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⏰ Last updated: Aug 17, 2019 ⏰

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PazziaWhere stories live. Discover now