Parte 1

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Spengo l'auto e sfilo le chiavi.

Prima di aprire la portiera mi guardo attorno, fuori dai finestrini.
Wow, Bertra si tratta proprio bene.
Avrà ristrutturato ancora una volta?
La sua casa, già solo dall'esterno, mi sembra enorme.

Incrocio le braccia sul volante della mia Wrangler.

Bee mi ha detto di raggiungerlo immediatamente e senza dare nell'occhio, quindi eccomi qui, al volante della macchina che comprai a 17 anni e con indosso i vestiti più casual che sono riuscita a trovare nel mio armadio.

Sospiro e scendo dall'auto, dirigendomi verso il modesto cancello della mega-villa del mio amico.

Ostenta la sua ricchezza veramente tanto, ma è capace di occultarla sufficientemente.

Le immense siepi ben curate circondano il giardino esterno con una maestria incredibile.

Sembra quasi che la casa sia in realtà un piccolo parchetto privato, non l'imponente villa che è, e che conosco molto bene.
Ad un primo sguardo, non si direbbe che la residenza appartenga ad un multimilionario del calibro di Bertra.

Suono il citofono, ma non guardo nella spietta apposita.

Punto lo sguardo nella piccola telecamera di sicurezza nascosta sopra il portone.

«Ah, cazzo, è così evidente?» gracchia Bee dal citofono, sbadigliando forte.

«Nah» rispondo ridacchiando sottecchi.
«Sono io ad essere sempre particolarmente sveglia... A differenza tua.» aggiungo sorridendo a Bertra, dall'altra parte del citofono.

«Oh, fidati. Mai stato più sveglio di oggi.» quasi lo percepisco sorridere.

Apre il pesante cancello e, dietro di esso, mi accoglie un enorme giardino, che contorna l'immensa villa color crema.

Una domestica mi si presenta a lato e mi chiede di seguirla in una struttura adiacente, ma che dev'essere nuova, perché non la ricordo.

Attraversiamo il giardino curatissimo.

Noto che Bee ha aggiunto due nuove statue e qualche aiuola di fiori.

Si è dato parecchio da fare.
Sono stata via solo un anno.

La domestica si ferma e apre il portone della depandance per me, rivelando un Bertra in vestaglia, in piedi a bordo piscina.

Si toglie gli occhiali da sole spalancando poi le braccia.

Rido e, senza esitare, corro ad abbracciare di quello che è, probabilmente, il mio migliore amico.

Mi solleva un po' da terra, stringendomi forte a sè.

Inspiro il suo profumo; sa di cloro della piscina e shampoo, mescolati al suo odore di casa.
Mi era mancato.

Mi stacco per prima dall'abbraccio, curiosa di guardarmi intorno.

Ha ristrutturato davvero bene.

Ai due lati opposti della piscina, ci sono due lunghi divani di pelle nera e qualche tavolino da bar.
Sulla parete opposta all'entrata c'è l'abbozzo della base di un DJ set, ancora da montare.

Mi avvicino, sentendo puntato su di me lo sguardo di Bee.
Sa quanto mi piaccia la musica.

Mi conosce anche fin troppo bene, ventuno anni gli sono bastati per imparare ogni mia caratteristica come fosse la propria.

«Se non avessi la certezza matematica che tu fossi gay, penserei che mi stessi guardando il culo.» dico, di spalle, senza nemmeno il bisogno di voltarmi.

Kidnapping / Leltra (Leo & Bertra)Where stories live. Discover now