«È solo il prete del paese che si azzuffa con un matto» Disse una donna, che indossava una giacchetta rossa dal cui taschino spuntava un topolino bianco e nero «Non è niente di cui preoccuparsi, signor Ministro».
Il bestione annuì e borbottò un "grazie", poi si rimise la cuffietta e tornò a girarsi verso l'acqua della fontana, distendendo le braccia in avanti, con i palmi rivolti in basso. Ricominciò a respirare profondamente, lentamente, dieci secondi per un'inspirazione, dieci secondi per un'espirazione, e se non ci si faceva troppo caso sembrava completamente, perfettamente immobile, come una statua eroica in vestiti invernali.
Francois ebbe finalmente la meglio e riuscì a liberarsi dalla presa di Don Lorenzo, ma non poté accoltellare la schiena del presunto lupo mannaro, perché tre donne si frapposero tra di loro con aria determinata.
«Vai a fare il pazzo del villaggio da un'altra parte, Francois!» Gli disse la ragazza del topolino mettendosi le mani sui fianchi
«Non lo vedi che il Ministro sta mettendo al sicuro la fontana?» domandò aggressiva, la seconda donna, una signora di mezz'età che portava i capelli acconciati in una lunga e spessa treccia verde che a Don Lorenzo ricordò il colore del pelo del Grinch
«Di nuovo qua sei? Ma non hai che fare?» rincarò la terza, una ragazza con i capelli corti e un accento pesante che Don Lorenzo non riuscì a riconoscere.
Francois si sbracciò come se dovesse fare atterrare un aereo
«Streghe!» disse, imperioso «Levatevi dalla mia strada! Non potete proteggere per sempre il dannato mannaro!»
«È un licantropo, non un lupo mannaro» sospirò la ragazza con il topolino.
Don Lorenzo si alzò con cautela, contento di non avere niente di rotto, e chiese
«Scusate... ma che differenza c'è tra un lupo mannaro e un licantropo?»
«Vedo che il prete vuole imparare qualcosa, bravo!» esclamò la signora con la treccia verde
«Non farti complimentare dalle streghe! È il loro modo di farti passare dalla loro parte» tuonò Francois «Non farti abbindolare!»
«Gneh gneh, le streghe vogliono fare amicizia essendo gentili, che paura! Smamma, rompiscatole, prima che ti lancio un incantesimo che ti farà avere la diarrea per tre mesi!» minacciò la ragazza con i capelli corti.
Scoppiò un gran tafferuglio in cui Francois gridava come un pazzo e gesticolava come uno spagnolo contro le tre streghe, che, anch'esse a volume piuttosto alto, rispondevano con frecciatine velenose e minacce non troppo velate. Don Lorenzo ancora non capiva quale potesse essere la differenza fra licantropi e lupi mannari.
Il gigante ritrasse le braccia, riprese a respirare normalmente e si allontanò in silenzio.
Don Lorenzo lo inseguì, deciso a chiedergli una cosa, e lo strattonò per la manica urlando «Mi scusi signorEEE!»
«Che c'è? Oh, ma sei il prete del negozio. Ti sei ripreso» disse l'uomo con voce sepolcrale, dopo essersi tolto una cuffietta (da cui usciva sparato a tutto volume un infernale assolo di chitarra elettrica)
«Ehm sì, ecco sì, sono io» il prete indietreggiò di un passo
«Volevi qualcosa?»
«Certo. Sì, ecco, una domanda, voglio farti una domanda, ecco...»
«Come? Non ho capito, scusa».
Quell'accento! Non aveva avuto l'accento prima, era chiaro... e ora non lo capiva neanche! Che cosa era successo, aveva disimparato l'italiano?
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La Cattedrale di Millennio
Paranormal[STORIA COMPLETA] Se in un antico e incantato paesino pagano, pieno di streghe, all'improvviso arrivasse un prete? Don Lorenzo Impastato, sacerdote pasticcione alle prime armi, è stato scelto da un inflessibile vescovo per portare la parola di Crist...