CAPITOLO 58

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A un passo dalla luna - Rocco Hunt feat. Ana Mena🎵

OLGA POV'S

* Dieci giorni dopo *

Chiudo la porta del negozio facendo il trillo delle chiavi e mi stringo le spalle guardando Boris al mio fianco. Iniziamo a camminare fino alla sua macchina, per la milionesima volta mi chiedo il motivo per cui lui è con me.
Quando salgo in macchina sua, l'odore della forte menta invade lungo le mie narici.

- Hai freddo?- mi domanda e accende il motore.

- Qui dentro no.- rispondo e vedo che alza la temperatura dell'aria calda.

Annuisce ed si concentra sulla strada, appoggio il gomito sul cruscotto osservando la città fuori dalla finestra. Le luci dei palazzi, dei lampioni e dei negozi penetrano nei miei occhi e poggio la punta del naso contro il freddo vetro.

Mi sento abbastanza stanca per il lavoro che ho fatto oggi tutto il giorno, aggiungo del fatto che ho saltato il pranzo e Agafia è stata assente per un suo impegno importante.

Passano lunghi minuti e quasi non mi addormento nel momento in cui sento la velocità della macchina spingere in avanti; alzo lo sguardo e mi volto verso Boris, la macchina corre veloce e pian piano il mio cuore accelera.

- Che succede?- domando puntando gli occhi sul cruscotto e vedo che sta superando quasi centocinquanta chilometri orari.

Lui, ovviamente, ignora la mia domanda ed rallenta non appena si svolta a destra, guardo lo specchietto retrovisore e vedo che dietro non c'è nessuna macchina strana. Boris aumenta ancora la velocità e rallenta a tratti fino quando, dopo circa due minuti, di fronte a una stazione.

- Che dobbiamo fare?- chiedo a un filo di voce.

Lui ignora ancora e lascia la strada principale ed imbocca in una via che conduce ai binari. Scuoto la testa non capendo, assolutamente, di quello che siamo facendo ma vengo sobbalzata di colpo, per fortuna ho la cintura di sicurezza, se non l'avessi messa ne sarei fatta male.

- Che diavolo dobbiamo fare?- quasi urlo.

- Stai zitta.- mi ricorda Ivan di come mi trattava con me dentro la sua auto.

Boris slaccia la cintura ed esce dalla macchina, si guarda intorno mentre mi rendo conto siamo in un bel mezzo deserto di una stazione, compreso un treno con dei vagoni da merci.
Poco dopo quel treno inizia a partire emettendo un suono fastidioso e rumoroso, ed infine sparisce dalla mia vista mostrano un buio in assoluto, tranne le luci dei lampioni di binari.

Ed è la terza volta che mi capita di essermi bloccata di notte, in macchina, non capisco per quale motivo se non sono in presenza con Ivan. Non penso che Boris mi stia facendo uno scherzo, dato che è un poliziotto magari mi sta cercando di proteggermi da qualcuno che non ho visto durante il tragitto.

Sento un rumore sordo provenire dalla lontananza e prima che sputo qualcosa dalla bocca, Boris mi viene incontro poggiando le mani sul sedile.

- Promettimi che non esci da qui...-

- Che cazzo stai facendo?!- urlo.

- Zitta! Ci sono i sicari qui.- mi si gela il sangue e vado completamente al panico.

- Non- non...- la mia voce si interrompe.

NON TI LASCIO MAI ANDARE|| [#Wattys 2020] (in sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora