Di notte

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"Si svegliò di soprassalto quella notte, erano già sei mesi che andava avanti così.
Ed ogni notte, mentre con il dorso di una mano si asciugava le lacrime, con l'altra si stringeva cercando conforto, tra se.
"Ce la farai" continuava a ripetersi, ma le lacrime non smettevano di colare e lei tirava le ginocchia al petto, cercava calore,stringeva anche loro, non vi era soluzione.
Quelle ore non le davano tregua, la tormentavano. Quegli incubi gli ricordavano la sua impotenza, l'inutilità, le scelte sbagliate. Le ricordavano perché anche quella notte era sola, tra i suoi pensieri, tra le sue cose. Non che si aspettasse un aiuto dall'esterno, nessuno poteva aiutarla, chi mai avrebbe avuto il coraggio di affrontare quella situazione e scavare così affondo?
"Alla gente piacciono le cose facili"
Lei odiava la gente. Odiava molte cose in realtà, ma tra tutti l' Homo Sapiens era quello che preferiva odiare di più!
Si svegliò di soprassalto quella notte, erano già sei mesi che andava avanti così.
Dal centro del letto voltò lo sguardo a destra verso la vetrata che affacciava sulla città, era splendida. Scese dal materasso, scavalcò le lenzuola avvicinandosi al vetro, lo sfiorò per tutta la lunghezza con i polpastrelli.
"E se mi buttassi?" non era la prima volta nemmeno per questa domanda.
La fregavano sempre però quelle luci, era tremendamente romantica infondo al suo essere. Credeva che quelle luci potessero simboleggiare una vaga speranza, per lei. Quando poi il suo cinismo tornava, ecco che le ricordava che nessuno può essere salvato da se stesso, dai suoi errori, dalle sue paure, dai suoi traumi e dai suoi incubi. Nessuno avrebbe potuto salvarla da ciò, era troppo tardi per credere che il mondo fosse qualcosa di migliore, per credere alle belle parole, alle brave persone...era tardi!
Si allontanò da quella tentazione, ancora una volta, e fece qualche passo lungo la camera. Arrivò alla vetrina del bagno, l'aprì: un antidolorifico, un antidepressivo ed un calmante, tutti giù lungo l'esofago. Si rimise a letto, sarebbe riuscita a dormire anche questa notte.
"Inizia a credere in te stessa e a dare un pò di fiducia alla gente che ti circonda. Smetti di sorridere sempre e fai scorgere quegli occhi lucidi. Smetti di piangere da sola. Smetti di abbandonare i tuoi sogni. Smetti di allontanare chi ti vuole bene. Smetti di farti male con il passato. Smetti di voler essere forte. Smetti di pensare al peggio, alle cose brutte..."
Continuava così all'infinito la sua preghiera, il suo supplizio, prima di crollare per effetto dei farmaci.
Pensava che un giorno, come per magia quelle preghiere si sarebbero esaudite, ma non accadeva mai...
La sveglia suonò anche per quell'ennesima mattina. Si alzò a fatica, rimise insieme le idee ed i cocci del suo essere: l'amica perfetta, l'impiegata dell'anno, la figlia perfetta...era più semplice essere un'altra! "

Dentro ai cuori è buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora