82

3.5K 92 12
                                    

Philip è un po' strano ultimamente. Christine e le mie sorelle passano molto più tempo da noi e lui cerca sempre qualche scusa per dileguarsi. Non capisco se gli dà fastidio che le inviti o se sono solo mie paranoie.
"Daddy?"
"Dimmi amore"
"Le mie sorelle ti infastidiscono?" gli chiedo di getto. Aggrotta la fronte e mi guarda
"E perché mai?" chiede grattandosi la testa
"Hai sempre una scusa per non stare insieme a loro e a Christine"
"Voglio solo lasciarvi spazio per recuperare e quando ti fanno compagnia loro ne approfitto per lavorare". Lo sapevo, sono la solita paranoica
"Puoi invitare le tue sorelle ogni volta che vuoi. Questa è casa tua, sei libera di decidere". Sorrido e lo bacio.
Dopo poco suona il campanello. Le bambine entrano e così anche Christine
"Gemma Gemma" gridano saltandomi addosso. Sono sempre felice di vederle e per loro è lo stesso. A volte vorrei che avessero solo me così da poter stare sempre insieme. Ma ogni volta che ho questo pensiero mi vergogno molto. Avere una mamma è importante e poco tempo fa avevano anche un padre. Io che cosa potrei offrire? Scaccio via questo pensiero e le porto in cucina. Voglio preparare una torta e loro mi aiuteranno.

POV PHILIP
Gemma è andata in cucina con Elly e Sky e io sto per andare in ufficio ma vengo bloccato da Christine. Accidenti.
"Philip perché non rimani un po'qui con me?" chiede sbattendo le ciglia. Sono infuriato, devo chiarire questa cosa.
"Ascoltami Christine. Mi fa davvero piacere avervi in casa, siete le benvenute ma io amo Gemma e l'altra sera non sei stata molto carina nei miei confronti". Lei sorride maliziosa
"Non mi sembra ti sia dispiaciuto"
"Credevo che fosse il piede di Gemma" dico irritato.
"Smettila di provarci con me. Sei solo la madre delle sorelle di Gemma" sputo acido per chiarire le cose. Di tutta risposta si alza e mi bacia. Rimango pietrificato
"La torta è pron..." mi stacco velocemente da Christine e guardo Gemma mentre immobile ci guarda. Per fortuna le bambine non si sono accorte di niente. Non so con che coraggio riesce a rivolgersi a lei.
"Davvero dovete andare Christine? Che peccato" dice facendosi sentire dalle bambine che sono sempre in cucina
"Vi incarto un po' di torta" sussurra in modo meccanico. Torna in cucina e prende anche le bambine. Si lamentano un po' ma poi riesce a mandarle via. Quando chiude la porta provo a spiegare
"Gemma io.... È stata lei... Non farei mai..." ma non mi lascia finire
"Non voglio sentire le tue scuse. Adesso vado in camera e mi chiudo lì. Non mi seguire, lasciami il mio spazio una buona volta" ha lo sguardo più deluso del mondo e io mi sento morire.
"Lasciami spiegare" Ma non lo fa, si gira e corre in camera sua. Merda, urlo frustrato. Come lo risolvo questo casino adesso? Decido di lasciarle veramente il suo spazio ma mi distrugge sapere che probabilmente sta piangendo per colpa mia.
"Pronto?"
"Jason ho fatto un casino" dico arrabbiato
"Ehi calmati. Che è successo? " gli racconto tutto e anche lui rimane scioccato
"Christine ti ha baciato?" si dico esasperato
"E Gemma ovviamente ci ha visto"
"Dov'è adesso?"
"In camera sua. Mi ha urlato di lasciarle il suo spazio e sto cercando di farlo"
"Questo si che è un problema. Vuoi che porti Lia?" Ci penso un po'. Forse le farebbe bene.
"No lascia stare, forse domani" "Lasciala stare per un po' e poi prova a parlarle"
Sono passati due giorni. Lei non mi parla e a stento mi guarda. Non esce da camera sua. Mi ha urlato di non entrare e sto cercando di rispettare la sua decisione ma mi distrugge sentirla singhiozzare. Sono due notti che dormo per terra vicino alla porta,cosi se decidesse di aprire o se ha bisogno di qualche cosa sono subito da lei. Ma non è ancora mai successo. La sento piangere, spesso. Le lascio il mangiare, lo prende e chiude di nuovo. Non so davvero come uscirne, spero che mi vorrà ascoltare. Il terzo giorno la vedo arrivare in cucina. Ha gli occhi rossi e continua a tirare su con il naso. Mi dispiace tanto piccola mia,penso disperato.
Si siede al tavolino e mi guarda
" Spiegami perché" dice cancellando una lacrima. Mi avvicino subito a lei e le prendo le mani.
"Gemma credimi è tutta opera di Christine. L'altra sera mi strusciava il suo piede sulla gamba mentre oggi mi ha baciato. Ti giuro che io non volevo niente di tutto questo. Ti prego credimi" sono abbastanza disperato ma spero che mi dia il beneficio del dubbio. Non ho prove di quello che sto dicendo ma deve credermi. Dopo tutto questo tempo non può pensare che la tradirei
"Mettiamo che sia vero. Perché non mi ha detto della cena?" chiede scansando le mani.
"Non volevo turbarti. Pensavo di poterlo gestire. Gemma hai da poco ritrovato le tue sorelle e non voglio che tu le perda per colpa mia" mi scende una lacrima e il suo sguardo si addolcisce un po'. Non ho mai pianto davanti a Gemma. Sono sempre quello forte, io sono il suo daddy. Devo proteggerla ed educarla, non posso piangere davanti a lei. Ma questi ultimi giorni mi hanno distrutto.

Non so che fare. Philip sta piangendo davanti a me e non è mai successo. In questi giorni in cui sono stata rinchiusa in camera mia ho pensato di andarmene, di lasciarlo. Ma qualche cosa dentro di me mi diceva che non poteva essere vero. Vorrei ammazzare Christine, lo vorrei davvero tanto. Non so quanto tempo passa ma mi roscuoto dai miei pensieri.
"Ti ti credo" gi dico guardandolo negli occhi e il suo sguardo si rilassa
"Ma ho bisogno di metabolizzare la cosa, lasciami un po' di tempo. Devo capire come comportarmi. Non posso uccidere Christine" ridacchio e finalmente tutta la tensione scivola via. Non potevo decidere di andarmene senza prima avergli dato l'opportunità di spiegare. È vero lui con me non lo fa quasi mai. Mi punisce e poi mi chiede la mia versione. Ma visto che non posso sculacciarlo ho deciso di ascoltarlo. Mi prende in braccio e mi bacia.
"Sei la cosa più bella che ho. Non  rovinerò la nostra storia per una come Christine" mi assicura.
"E poi io sono troppo giovane per lei" dice facendomi la linguaccia. Lo colpisco sul braccio ma ovviamente non si fa niente. Accidenti ai muscoli. Sono ancora molto scossa comunque. Ho paura di non poter rivedere le mie sorelle. Ma devo risolverla da sola. Gli do un bacio e poi scendo dalle sue braccia.
" Devo riflettere su cosa fare, posso stare un po' sul divano da sola?" a questa mia richiesta mi guarda e mi accarezza una guancia
"Certo piccola mia. Sono qui per te se hai bisogno". Sorrido e raggiungo il divano.  Sono abbastanza distrutta. Credo a Philip ma non pensavo che Christine fosse capace di farmi tanto male. Non credevo di aver trovato una madre, non la voglio sto bene così. Ma almeno un'amica. È la madre delle mie sorelle. Le parlerò e metterò in chiaro le cose. Non potrà più entrare in casa nostra ma non potrà vietarmi di vedere le mie sorelle altrimenti la denuncerò e le toglierò la custodia. Non so neanche se è possibile farlo e spero di non dover arrivare a tanto. Non posso far soffrire le mie sorelle. Hanno già perso il loro padre per colpa mia. Ma devo lottare per loro. Non credo che Christine sia una cattiva madre. Sta attraversando un brutto periodo ma questo non le dà il diritto di ferire me e la mia famiglia. Andrò fino in fondo a questa storia. Lei non sa chi si è messa contro.
"Daddy"
"Dimmi principessa"
"È possibile avere la custodia delle mie sorelle?" mi guarda un po' perplesso
"Gemma non puoi fare questo alle tue sorelle" dice sedendosi vicino a me
"Non voglio infatti. Voglio solo minacciare Christine di farlo se decidesse di non farmi vedere più le mie sorelle e devo sapere se è possibile e come si può fare" dico determinata.
"Beh in teoria bisogna dimostrare che è una cattiva madre e lei non credo lo sia. Ma non è un avvocato quindi puoi provarci" dice sospirando.
"Stai tranquilla. Non permetterò che lo faccia" dice abbracciandomi. Mi stringo più forte, devo recuperare due giorni di coccole.

Fidati di meOn viuen les histories. Descobreix ara