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"Vieni da me stasera"

Non è una domanda quella di Dusan. Il serbo è tra le mie gambe leggermente divaricate mentre sposta le sue labbra maliziosamente sul mio collo.

Il problema? Sono seduta sulla mia scrivania nel mio ufficio, con la paura che possa entrare qualcuno da un momento all'altro. Ormai capita spesso che finiamo a sbaciucchiarci come due adolescenti ogni qual volta capiti l'occasione, eppure non arriviamo mai al dunque.

Ormai il mio corpo necessita il contatto con quello di Dusan, bramando dal desiderio un contatto più approfondito.

Ci sa fare il serbo. Sa innescare il fuoco dentro di me che da mesi pensavo di fosse estinto. Mi porta perfino ad uscire dalla mia castità e la cosa mi sta facendo uscire pazza.

"Devo andare a Napoli per questi due giorno"

Gli ricordo facendolo anche sbuffare. Lo capisco, magari stasera con l'atmosfera giusta sarebbe potuto succedere qualcosa.

"Mi fai impazzire Cami, non sai quanto"

Ammette poi ritornando a baciare il mio collo. Le sue labbra depositano baci umidi sulla pelle, marchiandola. Sento un calore divampare nel mio basso ventre e un desiderio inebriarmi la mente, ma so che dobbiamo fermarci prima di fare cazzate.

"Du devo darmi una sistemata, ho una riunione tra poco"

"Non me ne frega"

La sincerità prima di tutto, ragazzi. Da quando siamo fidanzati posso dire di star scoprendo moltissimi nuovi aspetti del serbo. Non l'avevo mai visto così passionale, quasi desideroso.

"Devo andare dai"

Sorriso sulle sue labbra consapevole di essere la prima a non provarmi nemmeno ad allontanare dal suo corpo muscoloso.

"Per forza?"

Non riesco nemmeno a rispondere poiché il bussare ci interrompe.

"Camilletta perché dobbiamo sempre essere le ultim-Oh cazzo, non volevo- Lasciate perdere, Cami ti aspetto fuori"

Serena, la mia collega preferita, rimane sconvolta quando apre la porta e ci trova palesemente in post sessione sbaciucchiamento. Ovviamente Dusan se la ride, come se fosse davvero divertente la situazione mentre io vorrei solo sprofondare dalla vergogna.

"Direi che è ora di andare. Ti accompagno io all'aeroporto"

Con un ultimo bacio le nostre strade si dividono. Essendo venuta oggi con la mi auto, per paura poi di fare tardi, non vedo Dusan fino a quando non si fanno le sei e
mezzo. Alle nove e mezza sarò a Napoli a godermi il ponte che l'azienda ha deciso di darmi.

Qualcosa nelle mia testa però mi fa partorire un'idea folle, ma che sarei molto felice di mettere in pratica.

Appena esco dalla sala riunioni, prendo il mio telefono componendo a memoria il numero di Dusan.

"Ragazzina, che succede?"

Probabilmente a quest'ora sarà già a casa sua a farsi la doccia o a prepararsi uno di quei suoi disgustosi frappé proteici.

"Vieni con me a Napoli. Tanto domani sera saremmo già a Torino"

"Cosa? Dovrei conoscere i tuoi genitori? Un preavviso di cinque anni non me lo dai?"

Entra subito nel panico così come lo sono stata io per l'incontro con i suoi genitori. Peccato che si, sua mamma è una persona molto espansiva, ma non può minimamente competere con la mia famiglia.

Che poi loro non sanno chi sia quel fantomatico ragazzo e non si aspettano di ritrovarsi a casa uno juventino, soprattutto non il bomber della squadra torinese.

Sarà probabilmente il momento più divertente della mia vita e farò di tutto pur di farlo accadere il prima possibile.

"Non ti mangiano mica!"

"E se mi picchiassero? Tipo tuo padre e tuo fratello insieme?"

"Du, con tutto il bene, ma ti sei visto? Sei un armadio e di sicuro anche se volessero farlo non ci riuscirebbero mai"

"Cristo, preparo lo zaino. Se muoio poi lo dici tu al mister! Ti prendi tutte le responsabilità di riportare il mio corpo in Serbia"

"Aveva ragione tua madre quando diceva che eri un cagasotto"

Dopo dei brevi saluti, stacco la chiamata correndo a prenotare un biglietto aereo anche per il serbo.

Due ore dopo siamo nella sua macchina, dove sembra essere più agitato che mai. Probabilmente nemmeno se stesse per giocare la finale di Champions apparirebbe così in ansia e nervoso.

"Giuro che andrà tutto bene, ti fidi di me?"

"Amore mi fido di te, ma-"

"Cosa cosa?"

"Mi fido di te"

Ripete confuso della mia interruzione. Peccato che la parte interessante del suo discorso fosse un'altra.

"No, prima"

"Ah"

Rimane in silenzio, quasi imbarazzo di questa esternazione d'affetto così spontanea.

"Amore"

"Mi piace"

"Come dici sempre tu? C mancass"

Il suo napoletano altalenante mi fa scoppiare a ridere, mentre fa imbarazzare ancora di più il serbo.

Sarà una bella giornata, già lo so.

Rika's place
Ciao belli! Siamo quasi alla fine, ma non preoccupatevi ci sono tante belle sorprese per voi.

Vi posso annunciare che tra poco uscirà il sequel della storia su Matias Soulè.

Blanca dopo l'ennesima delusione d'amore ha detto basta agli uomini. Sta decollando nel mondo della moda e nulla la deconcentrerà da questo obbiettivo.

Andrea Cambiaso è uno dei giocatori di punta della Juventus, giovane e brillante. Ha talento da vendere. È una delle persone più genuine e semplici della terra, legato molto alla famiglia e poco all'amore.

Cosa potrebbe mai succedere tra una ragazza che prova solo tanta rabbia e che piano piano ha iniziato a diventare stronza e cinica e un ragazzo semplice, per nulla consapevole di poter conquistare una ragazza così inaccessibile ai suoi occhi?

➸ Last first kiss || Dusan VlahovicWhere stories live. Discover now