Il Sole e la Luna

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KYLE
"Quella ragazza si sta innamorando di te." Michael continuava a ripetermi questa frase da quando eravamo tornati nel nostro dormitorio.
"Non dire stronzate, siamo come il sole e la luna, incompatibili."
Alzai gli occhi al cielo.
"Hai ragione, sei tu che ti stai innamorando di lei."
Lo guardai, e non risposi.

"Hai sentito quello che ha detto Rosie?"
"Cosa?" Chiese Michael.
"Che non ricorda cosa sia successo."
"Beh ma è normale." Ammise. Scossi la testa. "Non proprio. Ho la sensazione che sia successo qualcosa, o meglio, che sia stato qualcuno." Commentai.
"Ovvero?"
"Non lo so, ma lo scoprirò." Dissi.
Ero sicuro che il suo svenimento non fosse stato un caso, e iniziai a pensare a tutte le persone che avevo incontrato da quando ero qui.

Mio padre mi aveva detto in effetti, che alcuni dei suoi seguaci più devoti erano sulla terra. Senza contare poi i tanti che erano scappati e che si stavano ancora rifugiando da lui, per qualcosa che avevano fatto o perché erano angeli caduti.
Quindi la possibilità che qualcuno si trovasse in quel college, erano minime ma non inesistenti.
Quello di Rosie non era stato un incidente, ma non sapevo come provarlo, o come scoprire la verità.

"Mercoledì c'è la festa di Halloween dagli Alpha Boys, ci andiamo giusto? Voglio dire, è la nostra festività preferita." Disse Michael con un sorriso che mi distrasse dai miei pensieri. "È il compleanno di papà."
Pensai a voce alta. "Sarebbe la prima volta in cui non dovremmo subirci i soliti ed esagerati festeggiamenti."
Per quanto mi riguardava, era un ottima notizia.

Odiavo quel giorno fin da quando ero piccolo. Per tutti era un giorno di festa, ma a me ricordava uno dei più brutti della mia vita. Perché fu proprio in un 31 ottobre di quindici anni prima, che venni strappato via dalla mia famiglia per sempre.
E ricordo che quando entrai nel suo regno, una cascata di rosso apparve davanti ai miei occhi, danze esotiche venivano esibite da attraenti ballerine, numerosi calici di vino venivano alzati in aria per brindare.

E io piansi. Perché nonostante 'l'allegria' di quel momento, mi sentì come se mi fosse stata rubata tutta la felicità e che da quel momento in poi la mia vita sarebbe stata fatta solo di  tristezza e apatia. Ma mio padre mi prese la mano e mi asciugò le lacrime dicendo: "Adesso sei mio figlio, e sarai il mio preferito, perché tu sei molto  coraggioso."

Non capì a quale coraggio si riferisse, dal momento che per i primi mesi passai il tempo a piangere. Ma con me non perse mai la pazienza, e rispetto ad altri che venivano allevati dai suoi assistenti, lui mi allevò personalmente. Passai l'infanzia nella sua grande biblioteca, leggendo libri sul culto di Satana e sul contrasto tra Inferno e Paradiso. Mentre l'adolescenza fu solo un grande giro di sesso, alcol e feste che portarono il me ventenne ad essere un ragazzo strano, arrogante e misteriosamente taciturno.

D'altronde, da quando ero arrivato sulla terra avevo avuto spesso l'idea di cercare la mia vera famiglia, che mi aveva perso quando ero solo un bambino. Ma non avrei mai avuto il coraggio di guardare negli occhi di mia madre e vedere lo spavento e l'orrore per quello che sono, per il modo in cui sono stato cresciuto.

"Il re degli Inferi è così egocentrico da aver deciso di essere nato nel giorno più oscuro dell'anno, quanti anni ha 827?" Scherzò, riportandomi ancora una volta con la mente nel presente, e non più nei ricordi del passato.
"828." Lo corressi, mentre i pensieri  continuavano ad affiorare nella mente. "Ricordi cosa disse? Se Gesù ha una festa dedicata alla sua nascita perché non posso averla anch'io?" Lo imitò e scoppiai a ridere.

"Sai già come ti vestirai alla festa?" Mi chiese.
"Mi inventerò qualcosa, è l'ultimo dei miei problemi, devo pensare alle mie prossime mosse." Dissi. Lui alzò un sopracciglio. "Del tipo?"
"Alla festa, devo stare con lei, quindi tu ti occuperai di Rosie."
"E ti pareva" Commentò Michael.
"Non fare finta che la cosa ti dispiaccia." Risi e lui alzò le mani.
Di certo sarebbe stato un 31 ottobre diverso dagli altri, ma pur sempre interessante.

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