Uno

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Skylar's POV

"Oh mio Dio, Chicks!" Esclamai sorpresa.

E in parte anche un po' spaventata.

Uno come avrebbe dovuto reagire se appena tornato nel proprio appartamento, dopo un lunga e stancante giornata di lezione, non fosse riuscito a trovare il proprio gatto? Si sarebbe preoccupato, esatto. Questo è quello che avrebbe fatto chiunque.

Avevo anche provato a chiamarla, spaventata dal fatto che magari fosse saltata fuori da una finestra aperta mentre ero via. Ma poi sentii un debole meow. E poi un altro (uno molto più forte) provenire dall'alto mobile in cucina. 

Quasi me la feci nei pantaloni. E sussultai per lo spavento.

"Come diavolo ci sei finita lassù?" Chiesi ad alta voce, premendomi una mano sopra al cuore.

Chicken mi guardò con i suoi occhietti piccoli e innocenti. Non poteva essere salita lassù senza alcun aiuto. A meno che adesso non avesse imparato anche ad arrampicarsi.

"Se sei posseduta da un demone, Chicken, ti lascio li per il resto della tua vita," le dissi. Miagolò a gran voce in risposta.

"Sto scherzando, santo cielo." Grugnii e spinsi uno degli sgabelli che riempivano la minuscola isola della cucina davanti all'alto armadio. "Sei l'amore della mia vita. Non ti lascerei mai da sola. Nemmeno se venissi posseduta."

Salendo sullo sgabello e rimanendo in piedi, mi allungai con le braccia tese, facendole cenno di avvicinarsi. "Andiamo, dai. Ecco-- cazzo!"

Chicken emise un meow feroce, una voce miagolante incazzata e si lanciò verso la mia faccia. 

Quello che successe dopo doveva essere abbastanza ovvio.

Inciampai all'indietro, lo sgabello tremò sotto i miei piedi e cadde, e sia io che Chicken ci ritrovammo sul pavimento con un tonfo molto forte.

"Merda." Gemetti, chiudendo gli occhi per il dolore alla schiena. 

Sentii una porta aprirsi e poi chiudersi. Non dovevo alzare lo sguardo per vedere chi fosse.

"Che cazzo è appena successo?" chiese Nova, la mia coinquilina non così simpatica. Tuttavia, non potevo biasimarla per la sua mancanza di cordialità. Per quanto ne sapevo, aveva lezioni tutta la mattina e un lavoro part-time per il resto della giornata. Se fossi stata in lei, anche io avrei voluto un appartamento tutto per me.

"Indovina." Gemetti ancora una volta. Chicken, d'altro canto, mi stava leccando la faccia come per scusarsi per il piccolo atto commesso pochi secondi prima. 

"Se avessi avuto una gatta così, l'avrei abbandonata anni fa." Nova commentò prima di scavalcare le mie gambe e aprire il frigorifero. Aveva i suoi ricci marrone scuro raggruppati in uno chignon disordinato che non mi sembrava affatto disordinato.

Io ero un'esperta nell'essere disordinata. Nova no. Lei era bella. Soprattutto con quella pelle abbronzata e gli occhi color miele. Avevamo la stessa età, frequentava anche il mio stesso college ed era stata gentile a offrirmi un posto in questo appartamento, per quanto piccolo potesse essere. In realtà non mi importava finché avevo un posto dove dormire.

Questo posto era anche molto meglio di quei pessimi dormitori del nostro college.

A volte, mi mancava molto casa a New York. E a volte, non mi mancava affatto. La casa a Crestmont era sempre vuota ogni volta che ci andavo. Almeno qui non ero sola ventiquattro ore su ventiquattro. Di solito, era cosi.

A differenza di Nova, non avevo un lavoro part-time. A volte facevo rimanevo fino a tardi al college perchè mi occupavo di assistenza di tanto in tanto. Se qualcuno avesse avuto bisogno di me. Il che, a quanto pare, non accadeva sempre. E se mai fossi stata a corto di soldi, be', i miei genitori erano li proprio per questo motivo.

Lost Heart | ✔ (Italian Translation)Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu