CAPITOLO DUE

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"TEMPO CHE STRINGE"

POV'S NEWT

"Perché stai facendo tutto questo?!"- gridò lei furiosa. "É tutto per il bene dell'umanità figliola"- rispose Janson. "Stronzate! Sapete già perfettamente che il mio sangue è la cura, non serve che mi facciate altri test". "Questo non spetta a te deciderlo"- tagliò corto Janson abbassando lo sguardo. 

Ebbi come la sensazione che volesse finire lì il discorso. Come se stesse cercando di nascondere qualcosa. Lei lo osservò attentamente per cercare di studiarlo. Era davvero troppo intelligente per farsi fregare da lui. 

"La Dottoressa Paige non è al corrente di questo test, dico bene?". L'espressione sul volto di Janson cambiò in un istante, facendole capire di aver colto nel segno. "Di solito per fare i test nella stanza sono presenti molti più dottori e infermieri, ma stavolta ci siete solo voi due"- continuò lei sorridendo soddisfatta. 

"Sta zitta!"- le ordinò Janson cominciando a perdere la pazienza. "Non lo stai facendo per WICKED e neanche per la Paige. Lo stai facendo per te e il tuo fottutissimo divertimento! Sei solo un pazzo!". "Ti ho detto di stare zitta!"- sbraitò Janson su tutte le furie. 

Lei sorrise nuovamente e lo fissò dritto negli occhi. "Adoro essere l'unica in grado di mandarti fuori di testa"- disse ridendo. "Sei solo un grande figlio di puttana. Un pazzo furioso. Uno scherzo della natura. Un'energumeno. Un uomo senza un briciolo di dignità. Un vigliacco". 

Lei continuava a sputare fuori un insulto dietro l'altro sfogando tutta la sua rabbia in faccia a Janson, finché quest'ultimo non perse la pazienza. Si avvicinò a lei con uno scatto e le tirò uno schiaffo in pieno viso. La sua guancia divenne immediatamente rossa. Sentii il sangue ribollirmi nelle vene. Strinsi i pugni cercando di controllare la rabbia.

"D'accordo mocciosa, vedremo chi riderà adesso"- disse Janson a denti stretti. "Tu! Inquadrala bene! Voglio che quei ragazzi possano godersi ogni momento di questo test"- disse rivolgendosi al cameraman. Quest'ultimo obbedì e si avvicinò a lei inquadrandola in primo piano. 

Lei continuava a dimenarsi per cercare di liberarsi, ma era tutto inutile. Quelle cinghie erano troppo strette. "Non ti agitare figliola, non fa bene al bambino dovresti saperlo"- disse Janson cercando di provocarla. La vidi irrigidirsi e serrare i pugni per la rabbia. 

In quel momento, dopo aver ascoltato le ultime parole di Janson, mi resi conto di una cosa. Mi focalizzai su di lei per guardarla meglio. Sembrava essere sempre la stessa, tranne per un piccolo dettaglio. La sua pancia era grande il doppio di prima e i vestiti le andavano stretti ormai. 

Distolsi lo sguardo dallo schermo per un secondo. Riuscivo a sentire i battiti accelerati del mio cuore che mi rimbombavano nelle orecchie. "Lei è incinta". Erano queste le parole che aveva usato Brenda poco prima che la portassero via. Una consapevolezza si fece largo in me: non dovevamo salvare solo una persona...dovevamo salvarne due. Me ne sto rendendo conto solo adesso. 

La voce di Janson mi fece tornare alla realtà. "Coraggio tesoro, da brava saluta i tuoi amici che ti stanno guardando". Lo schermo mostrava il suo primo piano e, per la prima volta, lei guardò nell'obiettivo della telecamera. Nei suoi occhi non c'era la minima traccia di paura. Non sembrava minimamente spaventata o impaurita, tutto il contrario. Teneva la testa alta senza paura e sorrise guardando nell'obiettivo. 

"Va tutto bene ragazzi. Andrà tutto bene, ok?"- disse continuando a sorridere. Stava cercando di rassicurarci, nonostante quella in pericolo fosse lei. É davvero incredibile come, anche in situazioni del genere, riesca a mettere il bene degli altri prima del suo. 

THE MAZE RUNNER STORY 3 - I CAN'T LIVE WITHOUT YOUWhere stories live. Discover now