non lo farò.

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Mi svegliai circondata da delle persone con i volti sfocati, rendendomi poco dopo conto che fossero i miei genitori.

Aprii per bene gli occhi, guardai oltre loro.

Era lì, fermo.
Con delle farfalle che gli volano intorno. Questa volta non sono colorate, sono grigie, tutte.
Non avevo mai visto delle farfalle così, facevano rabbrividire.

Questa volta non gridai, non volevo sembrare pazza e non volevo nemmeno che i miei genitori si spaventassero.

<<Elisabetta, cosa guardi?>> chiese mia mamma con Alice in braccio, la mia sorellina.

<<niente mamma, scusate se ho urlato così>>.

<<si può sapere cos'hai visto?>>. Chiese mio padre guardandosi intorno.

<<i miei soliti attacchi di panico>>.

<<ma non sei mai svenuta Elisabetta, dicci tutto>>.

<<è questo papà, basta insistere.>>.

Annuì.

<<sto andando a preparare da mangiare, quando hai fame scendi>>.

Annuii seguendoli con lo sguardo uscire dalla mia camera.

<<faccio così paura?>>.

<<no, scusami>>.

È un ragazzo molto alto, capelli ricci biondi e occhi castani.
Labbra carnose e naso piccolino e dritto.

<<posso sapere cosa ci fai quì Valentin?>>.

Lui è l'ex di mia cugina, morto 3 anni fa a causa di un'incidente in moto.
Mia cugina ormai vive a Parigi, è sposata ed ha dei figli.

Ormai era sicuro, non sono impazzita.

<<sono rimasto bloccato quì dentro.>> mi rispose lui.

<<com'è possibile se sei morto in autostrada?>>

<<questa casa è il posto dove volevo stare di più al mondo>>.

Annuii e mi alzai avendo ancora un pò dei giramenti di testa.

Mi avvicinai a lui ed allungai la mano.

<<non mi toccare>>
Disse allontanandosi da me.

<<perchè non posso?>>.
Lo guardai con tante domande che navigavano nella mia mente.

<<non vuoi saperlo>>.
Rispose freddo, distaccato e con uno sguardo a dir poco inquietante.

𝑠𝑒𝑐𝑟𝑒𝑡Where stories live. Discover now