CAPITOLO 4: Esiste la poesia perfetta?

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Al contrario di quanto pensassi quel posto era veramente grande, avevo solo visto una minuscola parte di tutto quello; avevano un giardino artificiale che sembrava veramente uguale a quelli veri, una biblioteca, una palestra, un posto per dipingere, uno pieno di strumenti, uno per fare dei vestiti, e altri che neanche ricordo. Appena arrivammo nella biblioteca rimasi sola con William che avevo scoperto essere alquanto timido, fui infatti la prima a parlare nel mentre che aspettavamo Elvis, "ti piacciono le poesie?" gli domandai nel mentre che pensavo a una sua possibile risposta che non tardò ad arrivare "non tutte, preferisco quelle del periodo romantico quello che mi appassiona di più è Leopardi ma leggo un po' di tutto. Tu invece?" mi domandò e ero felice che avessimo gli stessi gusti, la maggior parte delle persone che ho conosciuto si sono sempre divise in due gruppi: il primo quando vedeva che avevo un libro di poesie mi chiedeva se capissi veramente quello che leggevo, e diciamo che è quello più "normale"; il secondo invece è sempre stato il più fastidioso perché è quello che ti dice che stando dietro a cose del genere non vivi la tua vita e che sarai solo una persona che poi si pentirà di non aver vissuto a pieno la sua vita. Oggi però ho conosciuto il terzo gruppo, il più raro quasi impossibile a dire il vero, quelli come Will interessati, che non ti giudicano o non fanno smorfie strane quando gli dici che ti piace leggere poesie. Non sapevo cosa rispondere mi piacevano molti autori e non avrei potuto decidere fra tutti il mio preferito, ci pensai e alla fine gli dissi la verità "leggo poesie da quando ho sei anni, mi è sempre piaciuto farlo è come parlare con qualcuno senza il bisogno di parlare per davvero, se però ti dovessi dire un mio autore preferito non saprei risponderti, di Leopardi mi affascinano molte poesie ma è così anche per molti autori quindi non saprei scegliere." finii alla fine di dire e notai gli occhi di Will illuminarsi di un marrone acceso e potei vedere tutti i suoi pensieri viaggiare nella sua mente, tutto si fermò all'arrivo di Elvis " belli miei ho trovato questo libro di raccolte di poesie che vanno dall'ottocento al novecento, è un mattone attenti a non schiacciarvi qualche dita" disse nel mentre che appoggiava il libro sul tavolo dove ci stavamo sedendo, e così iniziammo a leggere il libro non notando neanche più il tempo che scorreva. Si erano fatte le due del pomeriggio e neanche ci eravamo resi conto che avevamo saltato il pranzo così mi alzai dalla sedia e iniziai a dire ai ragazzi che sarei andata a pranzare " volete venire con me o restate ancora?" i due si guardarono e Elvis mi disse di non preoccuparmi e di andare a mangiare che avrebbero tardato molto, così presi il cellulare e salutai sia lui che Will che accennò un sorrisetto tra le labbra.

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⏰ Last updated: Mar 31, 2023 ⏰

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