Confessioni

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Salve, cari ascoltatori...

Sapete chi sono no? Vi dice niente la sigla “DL”? Come potreste dimenticarla, la sigla che ha terrorizzato tutti voi per quasi vent'anni. Guardate dove sono, o almeno, guardate che cosa ho lì? Un secondino, piccolo piccolino, ecco! Bello non trovate? Ho creato questo muro appositamente per tutti voi, per immortalare questa grande occasione. Vedete quelle foto? Quelle facce appese al muro? Le conoscete bene alcune, certo, se non addirittura tutte quante, vero carissimi poliziotti? È tutta quanta opera mia! Lo so cosa state pensando, che sono un pazzo furioso con il cervello cotto come un uovo e che dovrebbe marcire in un manicomio e forse avete anche ragione ma, e questa è la parte più bella, non succederà mai, perché dopo questo video io sparirò per sempre dalla faccia della terra. Si, avete capito bene, questa sarà l'ultima volta che vedrete la mia faccia, a meno che cercherete il mio nome su internet. Ma prima di questo, direi di fare una lunghissima confessione solo per il semplice gusto di parlarne a qualcuno. La donna in alto a sinistra, Tracy Grey, la conoscete bene vero? È caduta dal balcone a casa di mio padre, incidente domestico hanno detto ma, attenzione, non è così. È opera mia! Dio quanto cazzo odiavo quella donna, nessuno aveva il diritto di vivere sotto lo stesso tetto di mio padre ad eccezione di me, suo unico figlio. Sono geloso? Forse. Sono possesivo? Non sapete quanto. L'ho spinta giu mentre cercava di recuperare una pallina che io stesso ho lanciato sul tetto. Avevo cinque anni sapete? Potevo essere un potenziale sospettato? Ma ovviamente no, che gente ingenua che esiste. E quell'uomo poco più in basso? Ve lo ricordate? Carlos Perez, viveva con mia madre, misteriosamente scomparso e di lui non si ha avuto più alcuna notizia. Be', mistero svelato, sono stato io! Era davvero uno stronzo del cazzo, è stato così soddisfacente cancellarlo dalla faccia della terra, e sapete dove si trova adesso? È sepolto nel tuo giardino mamma, da ormai quasi più di vent'anni pensa un po'! Se volete cercarlo, scavate, ma non garantisco che sarà un uomo quello che troverete, penso che ciò che vi attende sotto quel metro di terra sia un miscuglio tra carne in decomposizione e tanta puzza. E quelle due ragazzine? Che peccato, povere stelline, così giovani e con tutta la vita ancora da vivere, che brutta fine hanno incontrato. Uno stupro, dicevano tutti, è chiaro no? Due ragazzine belle e giovani trovate morte e senza le mutande,  conclusione facile vero? Be' allora sappiate che anche questo è opera mia, ma non pensate male: non le ho violentate di persona, non mi sarei mai abbassato al loro livello, ho usato quello che ho trovato vicino e ho gettato la loro biancheria intima nel lavatoio per giustificare come mai non ci fossero tracce, che genio che sono. E cosa posso dire di Michael Brenton? Un suicidio dovuto allo stress eccessivo per il lavoro. Ho fatto io stesso, a dodici anni, la chiamata alla polizia. Come avrei mai potuto essere il colpevole no? Vi siete sbagliati tutti, è ancora opera mia. Con la sua scusa di essere un elettricista improprio, sapevo dove voleva arrivare. E di questo qui, nella foto più piccola, morto due anni prima? Dimitry Bryce, morto colpendo la scrivania con la testa dopo che io l'ho sorpreso a “rubare” dei file molto importanti di lavoro a mio padre. Non stava rubando, come ormai a questo punto avrete capito, ma stava sistemando delle cose di lavoro per papi e io l'ho sorpreso con il tagliacarte, anche se il mio piano era un pochino diverso. Sì pensavo fosse più semplice ma ne ho quasi pagato le conseguenze, con questi graffi sulle braccia. Le sue ferite comunque mi sono state utili sapete? E poi ce ne sono tanti altri, quarantasette in tutto fino adesso se non mi sbaglio. Vorrei andare avanti ma non starò ad elencarli tutti, tanto li sapete anche voi no? È per questo che sto registrando questo video, per offrirvi una volta per tutte il volto e il nome del vostro killer, piacere, Dennis Logan.
Ad ogni modo, mettetevi l'anima in pace, è come una dipendenza per me, come se fosse una droga, qualcosa che ti sfoga e ti fa stare meglio,  come se fosse una specie di gioco nella vita reale. Nulla di personale, soprattutto nei confronti delle famiglie che ora, comprensibilmente, mi odiano, ma sapete: la sensazione di affondare il coltello nella carne, di vedere il sangue che esce e cola sulla pelle sporcando di rosso tutto ciò che incontra nel suo cammino, sentire il cuore che piano piano si ferma fino a smettere di battere, il respiro rotto dalla sofferenza che si ferma fino a non sentirlo più. No, non posso farne a meno. È più forte di me, come tante altre cose che sono più forti di voi. Be', ormai sono più di venti minuti credo che sto registrando perciò, direi che ormai è ora dei saluti.

Addio...

Sulle tracce di Dennis LoganWhere stories live. Discover now