Il ritorno di Yazmin

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Un gentile bussare alla porta fece allontanare Dennis dal computer portatile, scatenandogli un senso di gratitudine per averlo portato via dai file delle nuove case in vendita che suo padre aveva spedito.

Non aspettava nessuna visita, ma gli sarebbe andato bene chiunque purchè non rimanesse seduto su quel divano a guardare piantine di appartamenti da vendere a chissà quale disperato in cerca del proprio spazio personale.

I suoi passi verso la porta andarono a ritmo di quel dolce bussare a lui sconosciuto, e capì a chi appartenesse solo nel momento in cui aprì la porta: una bella ragazza, sicuramente sua coetanea, con lunghi capelli lisci e neri e la pelle olivastra gli sfoderò il sorriso più dolce che potesse esistere.

«Dennis! Quanto tempo!»
«Yazmin!»

Dennis non ci mise molto a riconoscerla, era diventata ancora più bella nel corso degli anni.

Le fece cenno di entrare mentre la guardava attentamente: era vestita di tutto punto come se fosse appena uscita da un importante ufficio, tacchi alti chiari e un buon profumo di rose. Yazmin posò in fretta le sue cose di fianco al divano prima di abbracciarlo forte tra le sue braccia, poi si sedette accanto al portatile rimasto acceso su un file mentre Dennis portò sul tavolino due bicchieri con una bottiglia di aranciata.

«Vedo che Logan senior ha accalappiato Logan junior.»
«È un lavoro, non mi piace ma è sempre meglio di nulla, tu che dici?»
«Sono riuscita ad entrare in una delle migliori case editrici di Seattle! Si era notato dai vestiti, vero?»

Risero divertiti, poi pochi secondi di silenzio li avvolsero, permettendo alla ragazza di osservare il suo amico e constatare che non fosse cambiato per nulla in tutto quel tempo: i soliti capelli lunghi, il solito portamento rilassato, il solito sguardo a occhi stretti, forse la voce si era leggernente abbassata, ma non di tanto, il suo stampo ironico e a tratti cinico lo aveva mantenuto fermamente. Gli era mancato tutto di lui, e quando aveva avuto l'opportunità di raggiungerlo non ci aveva pensato due volte.

E anche trovarlo non era stato difficile, perchè ricordava molto bene l'agenzia immobiliare di James, e le bastò semplicemente presentarsi e chiedere indicazioni, l'uomo era stato sia felice di rivederla che di aiutarla.

«Editoria quindi, eh?»
«Sì, finite le superiori ho capito che era la mia strada, ma non è stato semplice.»
«Caffè e fotocopie, ho indovinato?»
«Hey! Mi hai spiato?» Yazmin gli diede un pugno affettuoso sulla spalla, ridendo e facendogli intuire che aveva fatto centro, «Non sai quanti bicchieri di caffè e quante schede ho dovuto portare in giro per gli uffici. Tornavo a casa coi piedi distrutti e un sonno da spavento. Dello stipendio non ne voglio parlare.»

Dennis ascoltò con attenzione, mentre finiva di bere la sua aranciata nel bicchiere stretto e alto di vetro opaco. Lui e Yazmin, dal giorno in cui si era trasferita con la famiglia nello Stato di Washington durante il periodo delle medie, si erano sempre scritti e chiamati, ma nel corso del tempo e a causa del lavoro all'agenzia immobiliare, Dennis aveva iniziato a trascurare un po' le loro conversazioni. E forse Yazmin aveva fatto lo stesso.

Finiti sia i bicchieri di bibita, sia le chiacchiere da fare, i due, cadendo nel silenzio lasciato dalle loro risate, finirono per guardarsi negli occhi, quasi come se stessero rivedendo i loro dolci ricordi d'infanzia o come se si guardassero per la prima volta, come se in tutta la loro vita stessero solo aspettando di incrociare gli sguardi, una specie di chiave per una porta che si apre poche volte nella vita.

Poi, come attratta da qualche forza magnetica e forse sconoscouta e sepolta, Yazmin si avvicinò al volto di Dennis e piano piano le sue labbra toccarono quelle di lui appoggiandosi leggiadre e delicate, avvolgendo la bocca del ragazzo come in un abbraccio.

Sulle tracce di Dennis LoganDonde viven las historias. Descúbrelo ahora