Armin x Y/n

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Y/n pov
Prima che le mura venissero sfondate, io e Armin eravamo solo amici. Poi diventammo sfollati ed entrambi abbiamo perso qualcuno.
Io persi mio fratello maggiore: rimase schiacciato sotto un macigno lanciato dal gigante colossale. Armin perse suo nonno.

Diventai triste e lui mi consolo e cerco di farmi sentire meno sola. Fu in quei giorni che mi innamorai di quel biondino che sognava il mare.
Io, Armin, Eren e Mikasa diventammo cadetti, anche se io non ero convinta di entrare nel corpo di ricerca insieme agli altri e non capivo perché perché Armin volesse entrare nel corpo di ricerca. Non mi trovavo pace.

Una sera eravamo fuori perché avevamo bisogno d'aria. Allora scoppiai.
"Non voglio che entri nel corpo di ricerca"
Lui si girò di scatto, con gli occhi spalancati e con le guance arrossate "M-ma perché!?"
"Perché ho paura che ti succeda qualcosa di grave" risposi stringendomi tra le spalle sperando che non vedesse il mio colorito rosso alla luce della lanterna.
"Hey ma non sarò solo, riuscirò a difendermi qualunque cosa accada" aggiunse lui appoggiandomi una mano sulla spalla.
"Non posso perdere anche te, Armin" dissi scoppiando a piangere "Ho perso tutta la mia famiglia e tu sei tutto quello che mi rimane"
"Y/n ci saranno anche Eren e Mikasa con me non mi accadrà nulla di male"
"Fanculo Armin" dissi alzandomi e lasciando cadere una lacrima sulla sua mano "Tu proprio non capisci niente di ragazze" e scappai via.
L'ultima cosa che setii fu Armin che mi chiamava con voce tremante.

Entrata in stanza mi rannicchiai nel letto e piansi tutta la notte. Ero in stanza con Mikasa, Sasha, Crysta e le altre.
"Avanti Y/n, vedrai che cambierà idea" provo a consolarmi Crysta non avendo un grande effetto.
"Lei non ha alcun diritto di decidere cosa lui deve fare della sua vita" commento Ymir col suo solito tono da straffotende.
Le andai faccia a faccia "Se Crysta entrasse nel corpo di ricerca non cercheresti di dissuaderla? Non proveresti a proteggerla?"

Lei divento rossa, un po' per l'imbarazzo un po' per la rabbia.
"Non è la stessa cosa"
"Si invece!" sbottai io alzando la voce "Ho perso tutta la mia famiglia a causa dei giganti e se perdo pure il ragazzo che amo che altra scelta ho se morire!?"
"Puoi scegliere di proteggerlo" parlo Mikasa dal suo letto "Come faccio io con Eren"
Io la guardia un attimo, stranita da quell' idea che non mi era nemmeno passata per la mente. Chissà perché non ci avessi pensato?.

"Oh Mikasa grazie mille" la ringraziai abbracciandola "Sei la migliore"
Lei non ricambio l'abbraccio, si limitò a darmi due pacce sulla schiena. Poi scappammo tutte a letto per paura di essere scoperte dagli istruttori.
Il giorno dopo non parlai con Armin, e nemmeno quello dopo ancora.
Solo tre giorni dopo quella sera riuscì a parlargli. Era la sera in qui avremmo dovuto scegliere in che corpo entrare.

Quando mi vide davanti al palco dove parlo il capitano Erwin Smith, dove il discorso fece decimare le reclute. Vidi Armin tremare.
"Non sei un codardo se ti ritiri" gli sussurri "Vuol dire che tieni alla tua v-"
"Smettila. Non cambierò idea ora" rispose lui con voce ferma e seria ma con uno sguardo dolce e calmo. "Forse tu dovresti tornare indietro"
"Ti dovrà pur proteggere qualcuno no?" dissi girando i tacchi dopo che anche il capitano del corpo di ricerca se ne fu andato "Non voglio che tu faccia una brutta fine"
Lui mi rincorse "Ma potresti finere nella mira di qualche gigante! Non devi entrare nel corpo di ricerca per proteggere uno come me"
Mi bloccai.

Uno come me

Mi girai e gli lascia un ciaffone. Gli girai la testa.
"Sei un idiota se pensi che per me sei uno qualunque!" comincia ad urlare e a piangere come non facevo dalla morte di mio fratello "Sei la persona più solare, sorridente, intelligente e bella che io consoca. Io non posso vivere pensando che ti possa succedere qualcosa e io non possa fare niente per aiutarti. Non voglio rivivere la sensazione di impotenza che ho avuto quel giorno. Ho bisogno di te al mio fianco"
Lo guardai negli occhi nonostante le lacrime. Si era avvicinato a me.
"Y/n..."
"Di qualcosa ti prego"
Lui si limitò ad accarezzarmi le guance, asciugandomi le lacrime che continuavano a scendere come delle fontane nel mezzo di una piazza. Una piazza con solo me e lui.
"Ti amo. Y/n"

Mi bacio.
Era dolce e passionale. Non c'era niente di erotico o sensuale, era talmente irreale quel'idea che le nostre labbra si stessero scontrando.
Si stacco ma io presi la giacca.
"Ancora" sussurrai "Ti prego ancora"
Lui mi bacio. Ancora. Quello era più carnoso del primo, più tutto.
Si stacco da me quando non abbe più fiato, anche io ero a corto  di fiato.

Appoggio la sua fronte alla mia e mi strinse i fianchi. Io gli misi le braccia intorno al collo.
Ridacchia, per l'emozione.
"Hey perché ridi?"
"Perché l'ho sognato, questo bacio"
Lui mi diede un bacio a stampo sulle labbra  "Anche io Y/n, anche io"
Lo baciai saltandogli addosso e lo feci cadere a terra. Ci siamo messi a ridere e siamo scappati alla ricerca dei nostri amici e compagni.

Mi fermai.
"Armin"
Lui si fermo a guardarmi e aspetto che io parlassi.
"Ci proteggeremo a vicenda" dissi allungando la mano e alzando il mignolo in segno di promessa.
Lui strinse il suo mignolo col mio "Te lo prometto. Ti difenderò in un modo o in un altro"

Angolo dell' autore
ciao
era tanto non scrivevo, spero vi piaccia e che non sia troppo lungo

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