chiarimenti

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*tw: violenza*

-sto bene davvero, qualche giorno e passeranno- sono nel bunker con Ghera, Duccio e Faster
secondo loro devo denunciare Giovanni ma lui mi ha detto che cambierà, me l'ha giurato
sento le voci degli altri che arrivano nella zona chill, dove siamo noi
le risate cessano quando vedono in che condizioni sono
mio fratello corre da me abbracciandomi, dopo più di due mesi
-non fargli niente, tra qualche giorno viene anche a cena da noi- mio fratello vuole andarlo a cercare
non ha capito che è stato solo un momento, non è veramente così
-te non hai capito che lui non lo rivedrai più, intesi?
levati dalla testa il suo nome, il suo numero e la sua faccia
tutto quello che ti riporta a lui, te lo leverò- non ho mai visto mio fratello così tanto arrabbiato, neanche con me
-cosa sono questi vestiti? te ti metti i top anche a dicembre- non parlo, lo so che Faster lo dice perché mi vuole fissare le tette
-è da quando è arrivata che non parla a me e Caph, che cazzo gli ha detto quello- -lo so io perché- sento la voce di Diana finalmente, è arrivata dopo che Huda l'ha chiamata ma non ha mai aperto bocca, se non per piangere insieme a Huda
-le ha fatto una specie di lavaggio del cervello
dicendole che l'ha migliorata, prima era una poco di buono che dava troppa confidenza a te Faster, che ci provavi con lei, e a te Caph, che sei il suo ex
secondo lei, lui l'ha salvata
l'ha fatta cambiare, facendola diventare il suo burattino
non pronuncia neanche i vostri nomi-
non sarei dovuta venire qui, ha ragione Giovanni
mi criticano e basta
-non sapete cosa ha fatto lui per me
voi mi criticate e basta, lui mi ha guardata dentro e mi ha aiutata a cambiare
a diventare la parte migliore di me-
Jack parla, per ora mi ha solo esaminato senza proferire parola
-te non eri, non sei e non sarai mai una poco di buono, non è vero che non tieni a nessuno
te eri già la parte migliore di te stessa e se a lui non andavi bene, non ti merita
le cose non vanno capite con le botte e usando frasi manipolatorie
te non sei il suo burattino e lui è solo un vigliacco
che alza le mani sulle donne, per sentirsi superiore
te non tornerai da lui, piuttosto vado da lui se serve ma te non lo vedrai mai più- si alza inginocchiandosi davanti a me, prendendomi le mani -essere innamorati non vuol dire alzare le mani, comandare e manipolare
vuol dire prendersi cura degli altri e voler solo il bene per l'altra persona
come ho sempre fatto io, ma non te ne sei mai accorta
ti farò tornare come quella di una volta, quella di cui mi sono innamorato- mi bacia la testa, andandosene
siamo tutti in silenzio
-mamma sta arrivando, andiamo in questura-










sto andando a casa di Giovanni
alla fine sono riuscita a convincerli di non portarmi in questura, dicendo che non avrei voluto parlarne per ora e mi hanno creduta
sono uscita con la scusa di andare da Huda, siccome mi ha detto che oggi sarebbe andata al mare con Erin e quindi non sarebbe andata al bunker

-non osare contraddirmi un'altra volta, hai capito- riesco solo ad annuire, avendo il viso bloccato da una sua mano
-ho sbagliato, lo so, tutti commettono errori
ma ti ho perdonato e non permetterò più che gli altri ci allontanino- abbiamo passato una serata tranquilla insieme, l'avevo detto io che è un bravo ragazzo e fidanzato


-dove cazzo sei- la voce di mio fratello al telefono mi fa risvegliare
sono le tre di notte e sono rimasta a dormire da Giovanni
appena ho sentito il telefono squillare ho risposto senza neanche vedere il mittente, essendo troppo assonnata
-sono rimasta a dormire da Huda- -ah davvero? strano perché sai, lei è qui- sbianco, cosa ci fa lei al bunker alle tre di notte?
-o vieni da sola o ti vengo a prendere io, decidi- guardo Giovanni che dorme beato e, cercando di fare il minimo rumore, esco dalla camera
appena sto per uscire da casa sua mi sento afferrare un braccio
-dove credi di andare?- la sua presa è forte, ma niente che non abbia già provato
-mi ha chiamato mio fratello, devo correre a casa
è urgente- -mi prendi per idiota? lo so che vai a tradirmi, non mi meriti- non riuscendo a reggermi in piedi, cado per terra sbattendo la testa
appena ho un po' di lucidità, mi alzo e corro il più forte possibile via da lui e da quella casa




-avevi ragione su tutto, sono un mostro ed è questo quello che mi merito- sto piangendo disperata, tra le braccia di mio fratello, che cerca di calmarmi
-non è vero, sono stato io uno stronzo ad averti trattata in quel modo
sai ripenso a quando da piccola, per non far scoprire a mamma che avevo rotto il vaso, sapendo che non mi avrebbe fatto giocare con i miei amici, ti sei presa la colpa al posto mio
o quando per il mio quattordicesimo compleanno, vendesti le tue barbie preferite per regalarmi la felpa che tanto volevo ma che mamma non voleva comprarmi- mi metto a ridere, ripensando a quante ne abbiamo combinato insieme
-tutto questo per dirti, che non è vero che non tieni a nessuno, anzi
ero solo offuscato dalla rabbia non curandomi delle parole
sei la mia sorellina e mai nessuno di potrà separare 
e per la cronaca, sono contento che il ragazzo fosse Jackson e non Faster- alla sua ultima frase scoppiamo a ridere insieme
-ti voglio tanto bene ma comunque ormai non ci sarà piu niente tra me e lui, mi starà odiando- abbasso lo sguardo, sentendo le lacrime scendere di nuovo
-ho parlato con lui, e fidati che prova di tutto per te tranne che odio
la vera domanda ora è, te cosa provi per lui?-

so chi sei Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora