CAPITOLO 2

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É successo di nuovo,
un nuovo attacco di panico,
per di più in classe, perfetto direi.

Ormai sono esperta su come nasconderlo,una professionista praticamente,l'unico problema è che il professore continua a mettermi ansia dicendomi quanto tempo manca,
ed è sempre meno,
sempre meno...

"mancano 10 minuni"

"ora ne mancano 5"

"ragazzi consegnate!"
Il gelo. Ho sparato a caso le ultime risposte e non so proprio né cosa dire e neanche cosa pensare.
Il professore ci manda direttamente i punteggi via computer, non voglio aprire la mail, non c'è la faccio, ma devo

72/150

Mi sento male, la testa gira e gli occhi vedono sfocato;
"Pensavo andasse peggio dai" dico a bassa voce mentre le mie compagne di banco esultano per il loro punteggio, chiedo al professore che voto sarebbe,
ma la sua risposta mi congela definitivamente...

"4 e mezzo"

cosa?
no
non può essere
no

no

no

no

nononononononononononononononononononononononononononononononono

E io cosa dico a mia mamma;
cosa dirà mio padre;
no,no,no,no,no

non realizzo,non voglio realizzare...

Torniamo in classe e mi sento priva di emozioni, ma non so perché, sembro esagerata lo so ma quando una cosa non va come dovrebbe andare io vado in panico,
ma la mia paura più grande è solo una,

cosa diranno i miei genitori?

Questa domanda mi tormenta per tutta la lezione seguente; ho inglese e non ascolto una minima parola di quello che dice la professoressa, penso solo a quello,
solo a quel fottuto voto.

Purtroppo,suona la campanella e devo uscire.
mi tremano le gambe e esco a passo veloce, dopo un paio di minuti arrivano due ragazze del mio gruppo che vanno anche loro a piedi, una in particolare si avvicina a me e io non riesco a non abbracciarla.

Scoppio a piangere fra le sue braccia, lei preoccupata mi chiede cosa sta succedendo, ma neanche io so cosa mi succede;
pure l'altra ragazza é molto preoccupata ma io sono impegnata solo a pensare che delusione che sono, ma come penso di poter andare all' università se non sono neanche in grado di studiare? Mio papà ha ragione, non sono fatta per lo studio, dovrei lavorare come badante visto che sono così svogliata.

Dopo poco alzo il viso e la mia amica mi asciuga le lacrime tranquillizzandomi, lì mi accorgo che il ragazzo che mi piace, cioè, a cui sono affezionata, o quel che é mi sta guardando ma con occhi che non mi sarei mai aspettata,gelidi,vuoti,freddi.

Madonna mia lo spaccherei di botte.

Adesso però lui non importa, sono quasi tentata di fuggire e nascondermi però non posso, sono di fretta e mia mamma mi aspetta; mentre mi dirigo verso il parcheggio parlo con le mie amiche, in 5 minuti circa arrivo alla macchina, e neanche il tempo di sedermi che comincio a dire tutto d'un fiato quello che é successo.

Mia mamma mi guarda con occhi puntati nei miei, mi mette a disagio, fa sempre così, in poche parole é incazzata e io sono completamente sprofondata nel burrone.
Per tutto il tragitto non ho fatto altro che piangere,
piangere
e ancora piangere...

Mamma mia che idiota che sono.
Mia mamma mi continua a fare la predica ma io non ascolto,
non riesco,
non sono in grado...

Una ragazza qualunque Where stories live. Discover now