45-Sangue freddo

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(5 febbraio)

Cassandra prese la borsa che le era stata data dall'FBI insieme ai vestiti e oggetti per la cura personale.

Ci mise dentro le cose più importanti che possedeva, cioè un telefonino che poteva usare per contattare massimo 3 numeri, la bottiglietta d'acqua naturale che aveva preso dal frigorifero e un maglione nero più pesante, nel caso dovesse sentire freddo e la maglietta che indossava non fosse sufficiente.

Si avvicinò con passo lento alla porta, come da un po' di giorni a questa parte e Impugnò la maniglia ma nello stesso momento in cui lo fece si ritrovò uno dei due agenti che sorvegliavano la sua casa a meno di dieci centimetri di distanza.

Phil la guardava con aria spiacente.

<Mi dispiace signorina ma è urgente, devo condurla immediatamente alla sede, ci sono novità importanti>

Cassandra si accigliò immediatamente.
<Quali novità?>

Lui scosse la testa, un ciuffo di capelli gli cadde sul volto, lo portò dietro l'orecchio con la mano destra.

<Non ne ho idea, questo non è stato comunicato >

Cassandra strinse lo zainetto che teneva fra le braccia.
Non aveva idea di cosa potesse essere successo, il giorno precedente stavano tutti bene e la situazione era apparentemente tranquilla.

Si avvicinò all'auto e occupò il sedile posteriore, se fosse passato Gabriel a prenderla invece avrebbe sicuramente potuto scegliere, ma la regola ufficiale non ammetteva opzioni in questi casi.

L'ansia salì dentro il suo corpo, insieme alla paura che per colpa sua fosse successo qualcosa a un membro della squadra.

Qualche giorno prima era stato ucciso Chao e per quanto dovette ammettere odiasse quell'uomo per aver stuprato la ragazza dai capelli rossi, avevano anche perso una grande possibilità di avvicinarsi all'associazione.

Phil fece partire il Range Rover nero dell'FBI, un rombo salì dal motore.

Dopo pochi minuti giunsero alla sede, l'edificio sembrava sempre più grande e maestoso ogni qual volta si avvicinava.

Le pareva quasi che le ampie vetrate mutassero aspetto e dimensione.

Aprì lo sportello e scese in fretta dall'auto.
Non aspettò neanche che Phil potesse seguirla tanto era curiosa di sapere ciò che era successo.

Si fece largo tra i presenti, due guardie la puntarono per colpa della sua agitazione ma quando oltrepassò il metal detector ed esibì uno speciale lascia-passare furono costretti a lasciarla fare.

Cass si mise lo zaino a tracolla su un braccio e raggiunse in qualche secondo l'ascensore.
Non aveva tempo di salire almeno cinque piani di scale a piedi.

Le porte metalliche si aprirono subito dopo e si ruchiusero sotto il suo comando.

Cassandra non poté fare a meno di lasciarsi andare contro la parete dell'ascensore mentre con lo sguardo seguiva i numeri dei piani che piano piano andavano aumentando.

Fino a che il marchingegno si bloccò di colpo, con un rumore che fece raggelare a Cassandra il sangue nelle vene, fortunatamente era solo arrivato al piano prescelto.

Non appena fu fuori incontrò lo sguardo di Hank Taylor, aveva in mano un quaderno blu, sicuramente lo stava sfogliando nell'attesa che lei arrivasse.

Hank raggiunse Cass in poche falcate e lei lo seguì mentre il capo della squadra la conduceva nella stanza 15, quella di Brooke.

La paura che sullo schermo potesse esserci un altro corpo esanime, quello di Gabriel, la paralizzò ma si costrinse a seguire gli ordini finché Hank prese una card dalla tasca interna del suo giubbotto scuro.

Ultimate le procedure d'accesso furono entrambi dentro.

La prima persona che vide fu Chloe.
Teneva le mani strette intorno al busto, mentre una gamba ciondolava dalla sedia di pelle su cui si stava riposando.

Cassandra ebbe l'impressione che L'agente Tremblay non avesse chiuso occhio quella notte.

<Bene, sei arrivata>
Esclamò Brooke, sporgendo la testa da dietro il PC, il trucco violaceo risaltò persino in quel l'ambiente in penombra.

<Sì, sono arrivata il prima possibile,
cos'è successo?>

Cassandra si avvicinò immediatamente alla ragazza, trascurando tutti gli altri che stavano ognuno in un lato della stanza, in silenzio.

<Beh, oltre alla sensualissima fasciatura di Gabriel e all'omicidio di Aalim... Niente >

Cassandra non riuscì a respirare per qualche secondo.

Si voltò immediatamente, per riconoscere il volto di Gabriel fra i presenti, la paura che potesse essergli successo qualcosa finalmente si materializzò.

<Tranquilla >
Lui le andò vicino, rassicurandola anche con lo sguardo.

<Sto bene, ma non si può dire la stessa cosa di quel tizio >

"l'importante sei tu"
Pensò Cass, ma non lo disse.

Brooke sospirò guardandoli, le sembrò così esplicito che fra i due vi fosse più di una semplice amicizia.

<Allora se avete pazienza di ascoltarmi vi illustrerò quello che ho scoperto e vi anticipo che non è bello, questa situazione sta diventando disgustosa>

Gabriel aggrottò le sopracciglia, sentendo lo strano aggettivo che aveva pronunciato la ragazza.
In un'indagine solo i corpi potevano essere reputati disgustosi ma normalmente non lo si accennava neanche, per il rispetto dei deceduti.

<Iniziamo dagli albori >
Sussurrò Brooke, abbastanza forte perché tutti nella sala la sentissero, merito anche del silenzio assoluto.

La stanza 15 era isolata acusticamente ed anche se il mondo fosse crollato la fuori, nessuno se ne sarebbe minimamente accorto.

<Chao, prima di morire, stringeva in una mano un misterioso biglietto blu, questo lo abbiamo notato dal video >

Si rivolse in particolar modo a Cassandra, che non era stata messa al corrente della notizia del giorno precedente.
Tutti gli altri annuirono con un'aria annoiata, solo Gabriel, con un'espressione un po' sofferente si tastava la ferita, sperando che potesse guarire al più presto.

Aveva bisogno di esserci e di far parte di quella missione che piano piano era diventata la sua vita.

<Bene, così Becca, anzi >
Si corresse Brooke.
<L'agente Stewart e Anderson si sono recati nell'obitorio in cui era stato portato il corpo e lì...>
Lasciò intuire cosa fosse successo ma al tempo stesso diede lo spunto a Gabriel si proseguire.

Solo lui sapeva fino in fondo cosa fosse realmente successo il giorno precedente.

<Aalim Ivanov che è stato successivamente vittima di un incidente aveva cercato di carpire il biglietto blu che però è ritornato in mano nostra.
Questo può farci capire quanto fosse prezioso quel misero pezzo di carta per l'associazione.
Hanno preferito che un membro morisse piuttosto che farlo passare in mano nostra >
Spiegò pazientemente Gabriel, mentre Cassandra seguiva i suoi movimenti con lo sguardo.

Notò che aveva una fasciatura al braccio, fortunatamente non era stato necessario il gesso mentre, dalla scollatura della camicia si poteva ben notare un tessuto bianco che aderiva al corpo dell'uomo.

Cassandra si chiese quanto fossero profonde le ferite che gli erano state inferte alla schiena e provò il desiderio di abbracciarlo.

<Perché quel misero pezzo di carta ci ha rivelato un nome molto importante >
Annuì Brooke, guardando negli occhi ogni singola persona presente nella stanza.

•UNDER MY SKIN•Onde as histórias ganham vida. Descobre agora