46-Linton Brown

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(5 febbraio)

<Un nome, quale?>
Domandò Becca,scuotendo la testa.

Non poteva neanche immaginare cosa volesse dire morire al solo scopo di salvaguardare una cosa del genere.

Ci aveva riflettuto parecchio in quei giorni e tutta la faccenda le puzzava parecchio, le sembrava veramente strano che degli uomini potenti si recassero anche dall'altra parte del mondo per avere rapporti con una ragazza.

Se veramente fosse stato questo il fine ultimo dell'associazione becca riteneva che sarebbe fallita in pochi mesi.

Si era messa nei panni di un ricco sociopatico e aveva pensato al modo più facile ma anche a quello più soddisfacente di avere una giovane e bellissima vittima.

Viaggiare fino in Russia e sborsare denaro per biglietti ,vaccini , e per la prostituta non era certamente il massimo.

Non riusciva a capire perché i malintenzionati si dovessero recare proprio lì.

Gabriel sospiró di fronte a quel silenzio.
Che cosa passava nella mente di Brooke e perché non voleva decidersi a rivelare il nome?

<Brooke>
Domandó lui per spingerla a parlarne.

La ragazza annuì con gli occhi puntati sullo schermo abbagliante del pc Apple.
Stava cercando ancora qualche informazione.

<Lo vedete tutti ?>

Domandò sporgendosi sulla sedia per incontrare lo sguardo proiettato di un uomo sulla lavagna elettronica.

<Sí , lo vediamo >

Parlò Cassandra ,poi tacque, le sembrò da stupida aver pronunciato quella frase, era logico che lo vedessero, il volto era esteso per buona parte della parete.

Cass si fermò ad osservare quei lineamenti dal taglio leggermente severo, gli occhi piccoli e scuri la mettevano in soggezione , si ricordò di aver provato quella paura almeno una volta in passato.

<L'ho già visto >
Affermó con sicurezza ,Gabriel le accarezzo un braccio per catturare la sua attenzione.

Doveva essere sicura altrimenti avrebbero perso tempo per non concludere nulla.
E l'unica cosa che poteva salvare quelle ragazze innocenti era proprio il tempo.

Ogni secondo che passava una veniva picchiata ed un'altra stuprata, solamente per non aver mangiato il cibo lurido e disgustoso che le avevano rifilato .

<Lo ricordo bene ora che lo guardo con attenzione>

Le parole di Cassandra scossero il gruppo , tutta la squadra era in allerta ,ma lo sguardo di Brooke era più intenso ed impaurito degli altri.
Aveva capito solamente lei cosa succedeva in quell'angolo oscuro del mondo.

<Si chiama Linton Brown ed ha la fedina più pulita che abbia mai visto ma non dovete credere alle apparenze>

Cassa sentire un brivido salire su per la gamba non appena quel nome bene pronunciato dalle labbra sottili di Brooke.

L'aveva già sentito prima d'allora , forse era stato pronunciato dal padre, le piaceva la politica attuale e certe volte si immischiava in cose che non avrebbe neanche dovuto immaginare .

"Linton brown"
Se non avesse mai visto il volto di quel mostro avrebbe associato il nome ad un uomo normale, un lavoratore come tanti ,che si spaccava la schiena per dar da mangiare alla sua famiglia ,ma il vero Linton Brown come seppe in seguito era tutto fuorché una brava persona.

<Cosa ci puoi dire su di lui?>
Un uomo seduto su uno sgabello alto si massaggió la mascella nel dirlo , si vedeva sul suo viso l'ombra di un livido ,era Alexandre Dumas.

Un'operazione del giorno prima lo aveva coinvolto un po' troppo e nella colluttazione uno spacciatore gli aveva rifilato un calcio alla bocca.
Tenere il ghiaccio sopra all'ematoma per tutta la notte non era bastato a prevenire la comparsa della macchia scura.

Brocca tacque per un momento scossa dalle informazioni che aveva appena ricavato dal suo pc.
Non è una brava persona , questo è certo ,al momento indagano su di lui almeno 3 enti amministrativi, sempre per non parlare degli affari interni e poi c'è anche la CIA, e...>

Scosse la testa quell'uomo aveva più scheletri nell'armadio di qualunque altra persona nel raggio di almeno 100 chilometri.

<Tutto è iniziato sette anni fa>
Lesse Brooke indossando i suoi piccoli occhiali ,la facevano sembrare più adulta, dall'aspetto quasi professionale , solo che poi risaltava il suo trucco verde scuro e con esso tutto il furore dell'adolescenza.

<Un operaio è morto nel suo cantiere ,volevano far passare tutto per un incidente , ma era palese che non fosse stata una caduta ad ucciderlo>

Gabriel alzò le spalle.
<Questo succede in tantissimi cantieri , una lite e il tizio muore i muratori sono scontrosi e avidi>

Cassandra non la pensava allo stesso modo dell'uomo ma non parlo per far continuare il racconto di Brooke.

<Solo che quell'uomo apparteneva all'FBI ed è stato un veleno potentissimo ad ucciderlo>

< perché un agente dell'FBI avrebbe dovuto lavorare per uno come Brown?>

Brooke abbassò lo sguardo.
La sua voglia di piangere per quel povero innocente era tanta.

<Stava indagando su Linton Brown e l'unico modo di avvicinarlo era lavorare per lui. E sapete cosa stava cercando di specifico sul suo datore di lavoro? Quel pezzo di merda...>

L'ultima parte uscí per sbaglio dalle labbra di Brooke ma la ragazza non poteva fare a meno di sfogarsi, era diventato tutto orribile in quell'indagine, morti, Ragazze scomparse e poi ritrovate a chilometri di distanza senza vita, e con mutilazioni apparentemente inspiegabili, figlie di uomini potenti ,ragazze che avrebbero potuto cambiare il mondo>

<No, cosa stava cercando?>
La incalzó Hank Taylor, se la sottoposta avesse tardato nella risposta ancora a lungo avrebbe potuto dare di matto.

Lei lo fisso con i suoi occhi profondi e questo lo sconvolse interiormente.

<Segni che Linton avesse iniziato o fosse entrato a far parte di un traffico di essere umani>

Gabriel scosse la testa.
Come poteva essere stata formulata una cosa tanto grave per qualcuno che dava lavoro a centinaia di uomini?

<Come sono giunti a questo?>

<Lo stesso agente che è stato ucciso successivamente , ha confermato questa voce,  aver trovato nei sotterranei della cava di proprietà di Brown due ragazze,  ha fatto in tempo a mandare solo un breve messaggio e poi è morto>

Cassandra aveva capito , tutti gesti,  tutte le parole tutto ciò di cui era stata testimone là dentro aveva trovato una risposta.

Senti gli occhi diventare lucidi mentre formulava quella ipotesi che era assolutamente vera.

<Non era solamente un boudoir , ma anche un porto sicuro dove poter scambiare merce umana>

Disse rendendosi conto solo in quel momento di cosa fosse successo realmente.

Vide il volto di quell'uomo e sentire le parole nella sua mente, non voleva liberarla ma comprarla.

Si sentì tradita come mai prima di allora , .

Lei lo amava.

•UNDER MY SKIN•Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum