3

11.5K 574 512
                                    

Sbadigliai entrando nel locale più vicino a casa e mi strofinai l'occhio con il pugno della mano, odiando Zayn per avermi letteralmente buttato giù dal letto e obbligato a fare due passi per la città.

Il pakistano mi aveva consigliato un posto tranquillo dove potevo studiare tranquillamente le materie dell'Università che ultimamente avevo un pò trascurato, così accettai il suo consiglio, seppur rimpiangendo il mio caldo e confortante letto, e perciò adesso mi ritrovavo in un locale mezzo vuoto e un paio di ore di sonno arretrate.

Non avevo idea di come sarei riuscito a concentrarmi, ma almeno questo mi avrebbe tenuto occupato e non mi avrebbe fatto pensare a niente che potesse solo farmi ricordare il viso del mio ex.

Era strano pensare a Stan come un estraneo, considerando il fatto che ci conoscevamo da tanto tempo e che lui aveva assistito al mio cambiamento nonché trasformazione da adolescente ad adulto. Per quanto odiassi ammetterlo, era stato lui a riuscire a farmi confrontare con le mie emozioni e ad aiutarmi ad esporle.

E adesso mi aveva lasciato proprio per questo, ironico non è vero?

Scossi impercettibilmente la testa e mi rimproverai per aver fatto l'opposto di quello che mi ero prefissato un paio di minuti fa.

Mi sedetti ad un tavolo in fondo, lontano dalle chiacchiere degli altri clienti e dal fastidioso rumore dei bicchieri di vetro che sbattevano tra di loro per i brindisi mattutini-- che tra l'altro consideravo disgustosi.

Insomma, ubriacarsi di mattina era proprio da disperati o da idioti alcolizzati. A stento riuscivo a bere il tè la mattina, figurarsi il whisky o la vodka.

Beh, di certo ieri sarei stato di un'opinione del tutto differente....

Ad ogni modo, aprì il libro di fronte a me e cercai la pagina del programma che dovevo riprendere, concentrandomi sui numeri in fondo alla pagina.

"Guarda chi si rivede"

Qualcuno ridacchiò e per un breve momento pensai che chiunque avesse parlato aveva una voce davvero molto roca.

Alzai lo sguardo incerto, non sapendo se stesse parlando con me o con qualche altra persona nel tavolo accanto al mio ma notai con la coda dell'occhio che i tavoli erano vuoti, così mi ritrovai a percorrere il mio sguardo sulla figura slanciata che si stagliava di fronte a me con un grembiule giallo e un taccuino e una penna tra le mani. I miei occhi si posarono sul suo viso magro, sulla sua mascella ben definita, sulle sua labbra piena e rosse, sul suo naso dritto e perfetto e suoi occhi assurdamente verdi.

Sbattei le palpebre a metà tra il confuso e meravigliato perché non avevo minima idea di chi fosse quel gran bel pezzo di ragazzo che mi stava di fronte.

Quasi non volevo neanche confessargli di non ricordarmi chi fosse perché quegli occhi sembravano così vivi e accesi di un'affascinante scintilla che volevo solo continuarli a guardare e fingere di averli riconosciuti sin dal primo istante.

"Scusa, noi...noi ci conosciamo?"

"Oh, giusto!" Scosse la testa lui con un sorriso sulle labbra e...oh, aveva pure delle incantevoli fossette ai lati della bocca, come se non fosse già abbastanza adorabile di suo "Scusa, che stupido. Tu probabilmente non ti ricorderai di me, io sono Harry, il barista che ieri ti ha servito due bottiglie di tequila. Uno spettacolo piuttosto divertente, ad essere sinceri" concluse con un ghigno.

Sprofondai nell'imbarazzo ed abbassai la testa sul mio libro, cercando di riacquistare un pò di contegno.

Quindi questo era Harry, il barista che Zayn conosceva e che aveva detto di essersi preoccupato per me. Ecco perché quello stronzo mi aveva consigliato di venire qui.

The Barman ➼ Larry FanfictionWhere stories live. Discover now