Nightmare

60 6 3
                                    


Demone
/dè•mo•ne/
|Latino Daemon,Greco Daimôn|
Diavolo,angelo caduto che vive al'inferno,persona pericolosa

|Un mese prima|

Era una normale serata di settembre,e faceva molto caldo per essere arrivati a quel mese,forse troppo.Tra pochi giorni sarebbe ricominciata la scuola e nonostante i miei buoni voti e la mia ottima media,non ero per niente contenta  di cominciare il mio terzo anno di liceo.Ero terrorizzata a quel'idea,nuove materie,nuovi compagni di corso.Non sono mai stata una ragazza estroversa e felice di fare nuove conoscenze,io sono più un tipo che passa inosservato,avevo il mio piccolo gruppo di amiche,il venerdì della pizza con papà,e i miei libri.E a me è sempre andata bene così,non ho mai amato stare al centro dell'attenzione,l'unica che mi ci metteva era zia Mary,ovvero la sorella di mamma e persona con cui abito insieme a mio padre.Zia Mary è una persona fantastica che vorresti sempre avere vicino,era più una amica che una zia,dolce,premurosa e qualche volta divertente.Da quando i miei hanno divorziato quando avevo otto anni,e mamma se n'era andata lasciandomi qui,lei è stata l'unica persona in grado di farmi sentire ancora una bambina che viveva in una dolce e affettuosa famiglia normale.
Comunque tra pochi giorni sarebbe ripresa la mia vita da liceale,ma invece di essere a casa a preparare le mie cose per il mio primo giorno di scuola,o semplicemente nel mio letto a dormire,ma no,in questo momento mi trovo nel bosco della mia città.Perché?Per uno stupido ragazzo o meglio il mio ragazzo,Ryan è così che si chiama,strano come io possa avere un ragazzo se nessuno mi aveva mai notata,ma lui era diverso.
Ci eravamo conosciuti quell'anno a una delle feste dei fondatori della città,a cui mi portava sempre mio padre,fortunatamente anche lui era lì per il mio stesso motivo e dopo avermi rovesciato accidentalmente dello champagne sul mio vestito nuovo di zecca,mi invitò a ballare per scusarsi,dicendo che non avrebbe accettato un "no"come risposta.Da quella sera abbiamo cominciato a vederci sempre di più,andavano a fare lunghe passeggiate assieme,andavamo al cinema e passavamo il nostro tempo a rubarci baci tra i banchi di scuola.
Questa sera era il nostro quinto mesiversaio,e per questo avevo deciso di fargli una sorpresa e di andarlo a trovare di nascosto,certo a mio padre Ryan piaceva ma non voleva che uscissi di notte soprattutto  per andare nel bosco,lo riteneva un posto pericoloso anche se non c'era nulla se non un vecchio cimitero e qualche cervo.
Stavo ancora camminando quando vidi in terra vicino ad una vecchia lapide una donna,era seduta vicino ad essa in fase di preghiera.Aveva in dosso un lungo vestito verde scuro,e ai piedi dei vecchi sandali in quello che sembrava cuoio di seconda mano,mentre i capelli color miele erano intrecciati con dei fiori freschi.Non sembrava del posto,anzi non sembrava proprio del'epoca a giudicare da com'era vestita,mi avvicinai cautamente a lei per chiederle se stesse bene o se avesse bisogno di aiuto,l'unica cosa che riuscì a vedere in tempo era il nome scritto sulla lapide"Hell"prima che la donna si alzasse velocemente per venirmi incontro.
Non riuscì nemmeno ad urlare dallo spavento,si posizionò davanti a me e mi guardò negli occhi per un po',i suoi erano chiari e stranamente familiari.
Mi poggiò una mano sulla fronte,e a quel punto nemmeno io seppi più cosa stava accadendo.Il mio corpo non rispondeva più ai miei comandi,era congelato,la mia bocca era spalancata ma non emetteva un fiato,era come se le parole mi fossero rimaste incastrata nella gola mentre la mia mente proiettava delle strane immagini.Simili a degli spezzoni,solo alcuni riguardavo me e quel poco che ricordavo della mia infanzia,la maggior parte immortalava persone che non conoscevo seguita da urla disumane,sangue,e una strana casa,simile a quella delle bambole che avevo io da piccola.La donna mi guardò nuovamente prima di cominciare a parlare«Sei stata lontana per troppo allungo.Devi tornare dove tutto è cominciato,alle origini,e riavrai tutto indietro»sentivo la testa pesante,la gola secca,e gli occhi bruciare come se non li chiudessi da giorni,le mie gambe cominciarono a tremare e mi inginocchia a terra con un tonfo attutito dalla foglie secche sparse sul terreno.La donna si inginocchiò davanti a me,mi accarezzò il viso e mi sussurrò qualcosa prima di sparire nel nulla«Ci servi tu per mandarli via»non capì cosa significasse,ma non riuscì a rifletterci molto prima di svenire.

DollHouse|The Banshee|Where stories live. Discover now