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Quando una donna scopre di essere incinta dicono che avverta subito la sensazione della nuova vita che cresce dentro di lei e si sente subito madre. Nell'istante in cui sente il suono del minuscolo cuoricino che batte dentro di lei scatta in lei viene sopraffatta dall'istinto materno e scatta un istinto di protezione che durerà in eterno. Farà qualsiasi cosa perché il suo bambino cresca felice, sano e al sicuro, gli farebbe scudo con il suo stesso copro. L'uomo invece ci mette un po' di più a prendere coscienza di ciò che sta accadendo, all'incirca 9 mesi, ma una volta preso in braccio il pargolo si sente subito papà. Ho amato fin da subito mia figlia, da quelle famose parole "signora lei è in dolce attesa" pronunciate con così tanto stupore e felicità. Io e mio marito l'avevamo cercata e aspettata tanto, quando anche la speranza ci stava abbandonando eccola arrivare e illuminarci la vita. Sentirla crescere dentro di me e guardare come il mio corpo si trasformava man mano che i mesi passavano è stato meraviglioso. Ho promesso a me stessa che io e lei avremmo avuto un rapporto speciale, uno di quei rapporti che va oltre il bene che una madre prova per la figlia, invece non ci sono riuscita.

Una famiglia perfetta, così ci hanno sempre descritto amici e conoscenti, ma la perfezione non esiste.
Certo, siamo sempre stato pronti a sostenerci e amarci. Tutto si faceva insieme: dalle decisioni più importanti a quelle della semplice quotidianità, eravamo come una squadra. La verità è che non ho mai avuto il sesto senso che una madre deve possedere per essere tale. Ho fatto le cose così come pensavo che fossero giuste e corrette, ho seguito e imposto regole, ho pretesto e dato rispetto, ma non ho mai avuto l'istinto. L'istinto di capire tua foglia solo guardandola negli occhi, la capacità di saperla ascoltare e vedere pe ciò che era realmente. Mancava la complicità e la fiducia.

Il nostro rapporto non era altro che rispetto di una figlia verso la madre. Il mio sbaglio è stato quello di studiare e programmare la sua vita fin dal suo primo respiro. Vestiti, scuola, sport, amicizie, tempo libero e ragazzi. Tutto doveva essere perfetto, tutto doveva essere al meglio perché lei meritava il meglio e perché noi potevano offrirle il meglio di ciò che la buona società ha da offrire. Avevo un nome da proteggere e l'ho protetto più di mia figlia, me ne rendo conto solo ora.

Fino ai suoi diciotto anni tutto è stato perfetto, poi ha conosciuto il mondo, quello vero, e tutto è cambiato. Lei è cambiata. Il nostro mondo sembrava non basarle più, aveva fame di conoscenza e di sapere. Forse il mio, nostro, errore più grande è stato tenerla sotto una campana di vetro, ma in fondo le abbiamo sempre dato tutto... tutto il meglio.

Avrei dovuto capire.

Avrei dovuto ascoltare.

Avrei dovuto vedere, percepire, intuire.

Avrei...

All'inizio non capivo, ma quando ho preso coscienza era troppo tardi. Ho preferito fare la voce dura, dicendole che sbagliava, urlandole di ricordarsi del buon nome della sua famiglia. Non ho saputo essere sua madre quando ne aveva più bisogno.

Ho chiuso gli occhi per non vedere come mia figlia, la figlia cresciuta con tanto amore e tanta dedizione sprofondava nel vuoto.

Io alla fine ho riaperto gli occhi, lei no.

Era troppo tardi.




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Avete mai provato una sensazione di incredibile vuoto, come se da un momento all'altro foste svuotati e stanchi? Io sì. È come se qualcuno vi stesse strappando il cuore, i ricordi e ogni sensazione: positiva e negativa e nonostante questo a voi restate lì, fermi e apatici. Ecco, è così che mi sento io oggi.

Avevi promesso di esserci, sempre. ‹‹Non ti lascerò mai, finché non sai tu a chiedermelo›› hai detto con gli occhi lucidi mentre mi tenevi per mano.

Ti ho creduto. Mentivi.

Mi hai lasciato, te ne sei andato e io non ti perdonerò mai.

Mi hai lasciato, te ne sei andato e io non mi perdonerò mai.

Quello che mi fa più rabbia è che non sono riuscita a salvarti. Tu mi hai salvato, sempre, anche quando non volevo essere slavata. Io ci ho provato, lo giuro, ma ho fallito. Ti ho lasciato andare via e non me lo perdonerò mai.

Tu sei stato per me quello che nessuno è stato mai.

Ti ho amato tanto, forse troppo.

Ti amo, ancora.

Ti amerò, sempre. Sempre nonostante tutto, perché grazie a te ho capito chi sono e cosa voglio. Grazie a te ho imparato a camminare da sola, sono cresciuta e ora non ho più paura del mondo. 

Ossessione d'amoreWhere stories live. Discover now