thirty eigth

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Bussai ed attesi che lei mi aprisse..

Dopo un minuto scarso, la porta si aprì

"Ciao" la salutai

"Federico?" disse scioccata

"Prego entra" continuò subito dopo

Entrai, osservai la stanza..

"Che stavi facendo?" chiesi

"Studiavo" rispose andando verso la scrivania

"Cosa?"

"Chimica"

"Vuoi una mano?"

La vidi annuire, sorrisi e mi accomodai sulla sedia.

***

Dopo una buona oretta finimmo

"Grazie Fede" disse lei mettendo i libri al loro posto

"Di niente"

Il suo cellulare iniziò a squillare..

Lei lo prese e rispose: <<Wow, non mi aspettavo che tu mi chiamassi.. Okay, mi raccomando, prima che arrivi papà spedisci la pagella e cancella il mio numero dall'elenco delle chiamate...>>

Posò giù il cellulare e sospirò

"Dovevi dirmi qualcosa?" chiese dopo attimi di silenzio

"No, volevo solo sapere come stavi" dissi

"Sto bene" disse sedendosi sul letto

"Chi era al cellulare? Tua madre?"

Lei annuì

"Ti va di sfogarti con me?"  Dissi avvicinandomi

"Nonmi va di parlarne" disse

"Parlare fa bene"

"Se parlo, ricordo e ricordare fa male" disse lei

"Non dico che ti sentirai meglio, perchè hai ragione, ricordare fa male.. Ma avrai il cuore un pò più leggero" posai la mia mano sulla sua e continuai "Allora?"

"Io e i miei genitori non abbiamo mai avuto un rapporto normale" iniziò lei

Pov's Charlotte

"Io non dovevo nascere.. Mia madre è stata 'stuprata' da un ragazzo, mio padre quando l'ha saputo si è arrabbiato e voleva che lei abortisse.. Mia nonna convinse sia mio padre che mia madre a tenermi.."  sospirai e continuai

"Papà, non mi ha mai voluto bene, non sono neanche la sua vera figlia.. Mentre mia madre, ha dimostrato un pò di interesse nei miei confronti.."

"Posso farti una domanda?" chiese Federico

"Certo" risposi

"Come fai a conoscere Caleb?" chiese

Sorrisi ed iniziai a spiegare "Lui era il mio vicino di casa, io e sua sorella andavamo allo stesso asilo.. Suo padre, una persona magnifica, accompagnava sia me che Stefanie, sua figlia, a scuola.."

"I tuoi non l'hanno mai fatto? Non ti hanno mai accompagnata a scuola?"

"Si, mia madre, una volta.. Lo ricordo come se fosse ieri.. Stefanie si era ammalata, il padre, conoscendo i miei genitor, si offrì di accompagnarmi lo stesso, ma mia madre gli disse di no. Ti giuro ero la bambina più felice del mondo, mia madre mi stava accompagnando a scuola per la prima volta.. Stavo già facendo film mentali su di lei, pensavo mi avesse abbracciata, dato un bacino sulla guancia e poi mi avesse detto tre parole, per tutti i bambini molto banali, ma per me importanti.. Arrivammo vicino le strisce pedonali, lei mi disse in modo freddo di scendere, io non diedi importanza a questo e aspettavo che mi dicesse 'Fa la brava' o che mi desse un bacino come fanno tutte le altre mamme, ma lei non fece così.. Mi diede un ceffone e mi buttò fuori dalla macchina, io corsi dal vigile piangendo.. Lui mi accompagnò dentro e per incoraggiarmi mi disse che io ero una bambina forte..." gli occhi iniziavano ad essere lucidi..

"Chi ti veniva a prendere a scuola?"  chiese

"Il padre o la madre di Stefanie"

"I tuoi mai?"

"è venuto un giorno mio padre.. Lo stesso giorno in cui mia madre mi accompagnò a scuola, lui arrivò alle 17.00, l'asilo chiudeva alle 16.30 e fino alle 18.30 ci stavano le bidelle che pulivano. Ricordo che ero rimasta sola con una bidella, lei delle volte mi faceva delle domande, ma io non rispondevo, fissavo il pavimento in silenzio pensando che anche il padre di Stefanie si fosse stancato di me... Poi vidi la sagoma di mio padre allora, con molta fatica, aprii la porta e gli corsi incontro sperando che lui mi prendesse in braccio o che si abbassasse, fino a raggiungere a mia altezza, e mi abbracciò.. Ma lui si spostò, e mi disse di non toccalo, io obbedì, sapevo benissimo che se non avrei fatto quello che mi imponeva avrei ricevuto solo botte, una volta arrivati a casa, presi le botte da parte della mamma, papà gli aveva detto che io avevo fatto la monella e quindi il padre di Stefanie si era rifiutato di venirmi a prendere"

"Come facevi quando ti ammalavi?"

"Beh, fino alla prima elementare le uniche persone che si occupavano di me erano la famiglia Walker, poi loro per problemi economici si dovettero trasferire e quindi dalla seconda in poi, non andavo a scuola e rimanevo nei parchi"

"Nei parchi?"

"Se fossi rimasta a casa, avrei preso botte tutto il giorno.. Così mi rifugiavo nel parco vicino scuola, almeno avrei sentito la campanella suonare e sarei ritornata a casa"

"Andavi a piedi?" chiese

Annuì..

"Chi ti ha educato?"

"La mamma di Stefanie"

"Chi ti ha insegnato a studiare?"

"Una bambina di quinta" risposi






Ciaoooo,

Come va? Tuto bene?

Oggi a scuola un mio amico mi ha chiesto di prestagli il correttore,

Io, da brava ragazza, gliel'ho lanciato prendendo, in pieno, la faccia della professoressa..

Sono un genio..

Grazie al cielo non mi ha fatto nè note e nè sospensioni..

Comunque,

Ecco il capitolo 38, spero vi sia piaciuto, se si mettete una stellina e, se non avete niente da fare, commentate.

Al prossimo capitolo, ciaoooo





Scusate gli eventuali errori

Un Coinquilino Bipolare ||Federico Rossi|| [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now