Odore di lei

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Pov's Chris
Provai a chiamare mille volte Alexia, ma non rispose, aveva il cellulare spento. Volevo parlarle, capire se ce l'aveva con me e chiederle scusa.
Andai a casa sua, per vedere se era li. Non c'era e sua madre era preoccupata perché non la vedeva da tutto il giorno. Restai ad aspettarla nella sua camera. Non so dopo quanto, ma la porta si aprì, e ne entrò Alexia. Appena mi vide, con calma disse
-Sapevo che saresti venuto a cercarmi, appena ho acceso il telefono mi sono ritrovata qualcosa come trenta chiamate perse tue.- mi alzai dalla poltroncina di fianco al suo lettoe le andai incontro.
-Sei arrabbiata con me?- negò con la testa. Aveva un'aria calma, quasi felice. Strano, dato quello che era successo oggi. Preferii non chiederglielo, ma mi accorsi di una cosa
-Sei stata a mare?- domandai sorpreso. Annuì e disse
-Si, avevo bisogno un po' di svagarmi. L'acqua anche se fredda era stupenda. Mi sono divertita...- finì così la frase sorridendo, come se fosse successo qualcosa che sapeva solo lei. Non feci altre domande, anche perché non ne ebbi la possibilità, dato che lei disse
-Adesso vado a farmi una doccia, ho i capelli pieni di sale. Mi aspetti qui?- annuii e l'aspettai li, pensando al suo strano comportamento.
Pov's Michele
Bussarono alla porta. Finalmente era arrivato.
-Finalmente, dove sei stato?- domandai a Lucifero. Sbuffò come sempre e disse
-Non sei mia madre, se viviamo insieme è semplicemente perché devo sembrare un ragazzo normale. Qui mi chiamo Federico ed ho diciassette anni, quindi ho bisogno di un genitore con me. Siccome sembri tu il più vecchio, anche se non è così, sta zitto e lasciami vivere. Ora lasciami in pace che non voglio rovinarmi la giornata.- era stranamente felice nel suo essere arrabbiato. C'entrava qualcosa Catherine, ne ero sicuro; l'unica felicità che ha è lei. Un'altra cosa che lo rende felice, è la sofferenza altrui e la distruzione, ma non faceva nulla di tutto questo dal 1900 dopo un accordo.
Lo vidi salire le scale e sparire nella sua camera. Quando passò davanti a me, lasciò un odore familiare nell'aria, l'odore di lei.
Pov's Alexia
Non so come ma finì in fretta la doccia e una volta indossati i leggins e la maglietta a mezze maniche dei Nirvana, uscii dal bagno. Amavo i vestiti larghi, infatti in questa maglietta ci navigavo dentro. Conosco qualche canzone dei Nirvana, ma Chris me l'ha regalata perché era nera ed io amo quel colore, è il mio preferito insieme al rosso. La uso per stare comoda a casa.
Entrai in camera mia e mi gettai sul mio letto di petto.
-Sei stanca morta, si vede.- disse Chris ridendo. Girai la testa verso di lui e dissi
-Si, ho solo bisogno di dormire, ma soprattutto di cibo. Sto dannatamente morendo di fame.- continuando a ridere disse
-Va bene, allora andiamo a mangiare che è pronto.- guardai l'orologio e vidi che erano le 20.38. Cavolo, ero stata fuori praticamente tutto il giorno senza accorgermene. Mi alzai e insieme a lui scesi in cucina. Mia madre mi guardava senza chiedermi niente, meglio così, non volevo discutere a quest'ora. Finimmo di mangiare ed essendo tardi, proposi a Chris di rimanere a dormire. Accettò e salimmo ognuno nelle proprie camere.
Mi addormentai quasi subito, con il ricordo di lui, delle sue labbra e delle sue mani calde e possenti sui miei fianchi.

The devil's heart ||completa||Where stories live. Discover now