Che fantastica storia è la vita

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Nadia 

E quando penso che sia finita,

è proprio allora che comincia la salita

Con un crampo al polpaccio incomincio la giornata, così, giusto per ricordarmi quanto la ruota possa girare così tanto contro di me da arrivare a schiacciarmi. Non voglio uscire dalle coperte. Bologna, patria dell'indie quanto patria del freddo. E patria de Lo Stato Sociale. Che comunque tanto brutti e cattivi non lo sono mai stati; l'uomo che combatte per i suoi ideali è sempre stato il mio prototipo di uomo perfetto. Perchè sì, da quando sono qua ho iniziato ad informarmi su tutto quello che possa riguardare politica, musica. Bologna mi ha portato ad avere degli ideali. Ed è triste quando è una città a farti capire che devi alzare il culo dalla sedia e combattere, sputare sangue per difenderti, urlare più forte degli altri, o urlare più forte del silenzio. 

I miei pensieri vengono interrotti dal suonar del cellulare. 

  «Pronto?» Sbiascico con ancora gli occhi chiusi, ma nessuno risponde. 

«Pronto?» Provo a ripetere. Nessuno risponde.

«Oh! Pronto! Chi cazzo sei?»   Sbotto, senza sapere chi fosse il diretto interessato. Poteva essere mia nonna. Mia zia. Mia cugina. Ma non mi svegli alle 10 del mattino chiamandomi al telefono, e poi manco rispondi. Maledetta istintività. 

«Sono Nelson Venceslai..» 

  «E io Nadia Marchingiani, piacere Nelson. A cosa devo questa chiamata?»  

  Nelson sussurra o sbiascica un qualcosa che non riesco minimamente a capire.

«Scusa puoi ripetere?»  

  «Cosa?»  

  «Quello che hai detto.»  

  «Che ho detto?»  

Mi porto le mani al capo. Incaricarsi di dover mettere degli annunci di lavoro per la clinica nella quale anche tu lavori, mettere il proprio numero, sorbirsi amebe di questo genere che non riescono a spiaccicare due parole in croce. Preferivo il crampo al polpaccio.

  «Non lo so Nelson, non lo so.»  

  «Ma tu sei Nadia?»  

  «Sì»  

  «Quella del posto di lavoro?»  

  «Sì»  

  «Ho visto la tua foto su whatsapp, saresti più bella con i capelli rosa.»  

  «E tu saresti più bello se ti facessi i cazzi tuoi, sai?»  

  «Sei scontrosa»  

  «Io non so chi tu sia»  

  «Chiamo per il posto di lavoro, mio cugino mi ha dato il tuo numero. Posto di lavoro un parolone. Chiamo per il posto da stagista. Le fruste che mi darete sulla schiena saranno comprese nel pacchetto?» 

L'odio nel mio corpo non è quantificabile. Sarcastico con chi non conosci. Le fruste te le ritrovi su per il culo, coglione.

  «Scusa ma come ti permetti?»  

  «Anche agli dei piace scherzare, diceva Aristotele.»  

  «Davvero Nelson, non so chi tu sia e non so chi sia tuo cugino. Non so perchè non ti abbia già mandato a fare in culo. Noi non cerchiamo laureati, diplomati e chi più ne ha più ne metta. Cerchiamo ragazzi e ragazze competenti, alla mano e sopratutto empatici. Renditi conto che l'ambiente in cui ti troverai sarà un'ambiente fuori dagli 'altri ambienti'.»  

E Nelson torna a farsi serio. Stabiliamo un luogo, una data e un bar dove prendere il caffè. Ho sempre odiato le cose troppo serie, troppo statiche. Lavoro in clinica da qualche anno ormai, diciamo che ho 'fondato' le mie radici lì, ormai è come se fosse una seconda casa. Anche perchè quando entro non sono obbligata a coprirmi i tatuaggi, perchè in quel luogo basta il sorriso, poco importa se nel braccio hai tatuato una frase in greco o quattro granchi nella schiena. Ed è grazie a quel luogo 'di matti' se riesco comunque ad arrivare a fine mese, risparmiandomi però le cene da Cracco, e tutte quelle cose da persone ricche che non ho mai fatto nemmeno quando papà e mamma le facevano. Non volevo essere ricca, ho sempre preferito l'hamburgher del discount al caviale. 

Chiamo il mio capo.

  «Michela, ciao!»   

  «Nadia dimmi pure.»   

  «Hanno chiamato riguardo l'annuncio»   

  «Ci potresti pensare tu? Io avrei da f..»  

  «Sì Michela, ci penso io.»   

  «Lui come è?»   

  «Strano.»   

  «Si troverà bene allora. La normalità sta sulle palle a tutti, pure ai pazzi.»   

come un caccia militare    [Nelson Venceslai]Where stories live. Discover now