🎆 4. Pizzi, ho un'idea!

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"Pizzi, ho un'idea!"

Giulio si stava allacciando le scarpe, quando sentì il rombante grido di Nicole schiaffeggiargli i timpani. Era piegato su se stesso, piede sulla panchina e sguardo fisso sui lacci fosforescenti. Si costrinse a fissare quelli, nonostante la loro saturazione facesse quasi male, pur di non dover prestare attenzione alla pazza.

"Pizzi, sintonizzati sulla stazione dei plebei!" lo richiamò. "Sono qui. Alla tua destra. Ti sto parlando."

"Buongiorno."

"Ciao."

"Mi sto allenando, ci sentiamo dopo." Giulio le diede una pacca sulla spalla e se ne corse verso il campo.

"Giulio!" 

A Nicole, ovviamente, non piacque per niente essere ignorata, così prese a correre a sua volta e raggiunse il gruppo di atleti. Stavano facendo passaggi e calci, metà di loro raggruppati verso la linea di meta e un'altra metà sparpagliata su un lato del campo. Non si vergognò, Nicole, a piantonarsi in mezzo al ballo, con scopa e paletta in mano e addosso un fantastico pile a fantasia di cuccioli di labrador, che aveva comprato in prima media.

"Pizzi, puoi darmi retta, solo un secondo?"

"Ehi, ciao, Nicole." Luca le sorrise. "Bella maglietta."

Nicole dimenticò lo stupido Pizzi e arrossì di colpo.

Uno, non aveva la più pallida idea che Luca, Lucaddominali, si ricordasse di lei (considerato che prima di quell'estate l'aveva sempre chiamata 'ragazza', nonostante l'avesse vista al campo mille volte e fosse la figlia del suo allenatore) e, due, non riusciva a non associare il suo sorrisetto malizioso alla famosa festa. L'ultima cosa che ricordava di quell'occasione era trovarsi letteralmente spalmata addosso a Luca con la sua lingua infilata in trachea. Aveva il remoto sospetto che avessero rischiato di fare altro, ma, non sapeva come, non ci erano riusciti: lei era rimasta vergine e lui bello e muscoloso come un Mastrolindo.

Sì, Nicole aveva da sempre un debole per Luca.

Quindi, c'era anche un punto tre per cui, forse, si stava pentendo di aver scelto il pile con i labrador. Ma erano carinissimi, non poteva lasciarli nell'armadio!

"Cia-cia-ciao, Lu-lu-lu..."

Quasi per dispetto, Giulio afferrò a due mani il carrello a cui Nicole si era appoggiata e lo tirò verso di sé, facendola barcollare: "Senti, Nic, noi non abbiamo tempo da perdere. Fra quindici giorni c'è la partita e facciamo tutti pena tranne io, quindi, se vuoi scusarci, avremo di meglio da fare che ascoltare i tuoi vagiti da neonato e commentare la tua scarsa competenza nella moda. A dopo."

"...ca." 

Nicole stroncò il balbettio e si risvegliò dalla trance.

"Due minuti." lo implorò, allora, inarrestabile, fingendo di non subire così palesemente il fascino di Lucaddominali e sforzandosi di concentrarsi sul principino vilipeso. "Solo due minuti."

Giulio afferrò un pallone dal carrello, sospirando. Con una mano sola lo avvolse quasi per intero e Nicole era fissa su quell'immagine, quando arrivò l'impertinente risposta: "Va bene, dai. Ti concedo due minuti. Facciamo fra un'ora, ok?"

La faccia della ragazza si contrasse in un'espressione oltraggiata.

Mentre Giulio correva all'indietro con un sorrisetto tutto compiaciuto, Luca aveva radunato qualche loro compagno di squadra per assistere alla scena. Non era per niente insolito che Nicole Lucich e Giulio Pizzi si scambiassero amorevoli frecciatine per qualsiasi cosa, eppure ogni volta era un vero spettacolo.

Invischiati per le festeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora