Capitolo 4: Un poliziotto rimpiazza la mia famiglia

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Il giorno dopo mi svegliai con mia sorella che mi urlava nelle orecchie: "Si parte! Si parte!" ed io, stupefatto, le chiesi: "Si parte? Ma se c'è la nebbia"

"Quale nebbia?" disse lei.

Mi alzai dal letto e aprii le tende. La nebbia, che fino alla sera precedente ricopriva l'intero giardino, era sparita. Lo presi come un segno che ci fosse qualcuno a cui la mia presenza desse fastidio, magari perché stavo iniziando ad intralciare i suoi piani.

Volevo urlare dalla rabbia, però non c'era tempo, dovevo inventarmi una scusa, in pochi minuti, per rimanere lì. Riuscii a pensarne una, anche se era un po' banale.

Corsi subito dai miei genitori e fingendo di non sentirmi bene gli chiesi: "Possiamo rimanere qui, mi sento male" e mio padre mi diede la risposta che mi aspettavo: "No, partiremo lo stesso, anche perché così tu potrai guarire meglio" e lo disse con un tocco di ironia, aveva capito che mentivo. A malincuore tornai in camera. Misi sul letto lo zaino e la valigia, poi presi tutto quello che avevo e lo riposi nei bagagli. Uscii dalla stanza e chiusi la porta, ero molto triste, la mia possibilità di risolvere quel caso era sfumata. Scesi di sotto e vidi la mia famiglia che salutava la servitù. Io mi unii a loro. Di quelli rimasti non mancava nessuno all'appello. Erano tutti in fila, chiusa dal maggiordomo. Quando gli strinsi la mano, mi disse: "Sono dispiaciuto che non possiate rimanere. È da molto che non abbiamo ospiti divertenti come voi" e poi sorrise. Il suo ghigno mi fece gelare il sangue nelle vene. Per un attimo pensai che forse non era una pessima idea andarcene.

Insieme alla mia famiglia mi diressi verso la macchina. Mio padre si sistemò al volante e disse: "Torneremo a casa, la vacanza è stata cancellata"

"Rivedrò il mio gatto!" rispose mia sorella. Mentre uscivamo dal viale, mi voltai ad osservare la casa e la macchina raggiunse il sentiero.

Senza nebbia quel posto sembrava meno lugubre (l'ho sottolineato apposta), infatti rimanevano quei fantastici alberi scheletrici.

Quella mia prima avventura stava volgendo al termine. Era praticamente iniziata da pochi giorni, durante i quali ero pure riuscito a fare dei progressi, e in quel momento sembrava che essa dovesse restare incompleta. Ero sicuro che nei giorni successivi mi sarei dannato per via delle domande senza risposta e per il fatto che sarebbero rimaste così, per sempre. Tranquilli, ho detto che "sembrava". Infatti, mentre stavamo per raggiungere la strada principale, sentimmo un forte scoppio: una delle gomme posteriori era esplosa. Quando notai che ci stavamo ancora muovendo, urlai: "Papà perché non ti fermi?"

"Non posso! I freni non funzionano e il volante è bloccato!"

"Allora togli il piede dall'acceleratore"
"Oh sì, giusto! No, aspetta, l'ho già fatto!"

E poi un altro botto, anche una delle ruote anteriori era scoppiata, però la macchina iniziava solo a rallentare.

Poco dopo, il parabrezza si crepò, come se fosse stato colpito da una pietra. Ed infine l'auto si bloccò con una serie di scoppi e con del vapore che usciva dal motore.

Mentre mio padre urlava parolacce e mia madre consolava mia sorella, la quale si era spaventata per gli scoppi, io guardavo il vetro rotto. Tutte le crepe che si erano formate mi ricordavano le increspature dell'acqua, erano quasi circolari. Tutto rallentò come in un sogno. La mia mente si ricordò della volta in cui vidi il fantasma riflesso nel fiume, durante quella giornata di pesca con mio padre. Aguzzai meglio la vista, per guardare bene oltre il vetro, e lo vidi di nuovo. Il fantasma era proprio davanti a noi. I suoi occhi erano bianchi e bui allo stesso tempo: erano vuoti, ma colmi di tristezza. Da essi partivano due righe nere che attraversavano il suo volto femminile. Lo spettro alzò la testa verso il cielo ed urlò. Nello stesso istante, tutti i vetri dell'automobile esplosero verso l'esterno. Io di impulso mi abbassai e quando mi raddrizzai il fantasma non c'era più. In compenso avevo una famiglia molto spaventata.

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⏰ Last updated: Jan 13, 2019 ⏰

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Il giovane detective e il maniero dell'orroreWhere stories live. Discover now