Scuse..

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Quella sera lo ammetto non avevo chiuso occhio, pensavo costantemente a quello che era successo. Marika ovviamente si è accorta del mio stato d'animo; quindi abbiamo passato la sera a parlare di questa cosa, anche lei come me è rimasta molto delusa. Nessuno delle due si aspettava una cosa del genere. Si ok è una persona famosa, ma nessuno avrebbe trattato così duramente delle fan. 
Ma ormai il dato è stato tratto. Ho fatto una promessa, ho promesso a me stessa che queste cose non si sarebbero ripetute. Smetterò di seguire questo ragazzo; come la maggior parte degli attori, adesso basta credere nei sogni. Dobbiamo sempre avere la testa al suo posto, non fra le nuvole con dei stupidi sogni. 
Questa mattina mi sono svegliata con un gran bel mal di testa; il minimo che potessi fare era rimanere in albergo, ovviamente ho costretto Marika ad uscire da sola. Fortunatamente non ha insistito come suo solito a restare con me, Poi in albergo non eravamo le sole italiane quindi si è unita agli altri ragazzi. Meglio così; starmene per i fatti miei gioverà alla mia testa, poi posso approfittarne per riposare un po. Ma come sempre le cose non vanno come si sperano. perchè dopo due minuti il telefono della mia camera suona. 

"Pronto?" 
"Signorina c'è una visita per lei, scende oppure la faccio salire?"
"Emh forse vi siete sbagliati, io non aspetto nessuno.. Poi Non conosco nessuno del posto"
"Beh signora mi creda, non mi sto sbagliando.. allora che faccio?"
"Mandi via chiunque è, non sto bene e non voglio vedere nessuno."
"Va bene signora lo mando Via." 

In quel momento sentivo degli strani rumori, e il ragazzo della reception che si lamentava.  rimasi ad ascoltare, finché una voce non mi fece quasi rabbrividire.  Come aveva osato cercarmi dopo quello che mi aveva detto la sera prima; certo che non aveva nessun ritegno, cosa pretende che io ora gli parli pure. Senza pensarci due volte staccai il telefono interrompendo la conversazione.
Lui era qui che mi cercava, ed io sono stata in grado di rifiutarlo. Fino a ieri non ci avrei mai pensato di fare una cosa del genere; forse veramente sono impazzita, oppure sono rimasta così delusa che non voglio più vederlo. 
Mi misi comodamente sul mio letto soddisfatta da quello che avevo fatto, ma da un lato non so perchè mi sento davvero in colpa. Una parte di me lo avrebbe voluto vedere; ma un tipo come lui cosa avrebbe voluto mai da una come me, io non sono nessuno e lui è una persona famosa che vive con i riflettori addosso costantemente. Non abbiamo nulla in comune. 
Un bussare insistentemente alla porta mi fece sobbalzare dai miei pensieri; possibile che lui sia fuori alla mia porta, no era davvero impossibile. "Sarà solo una coincidenza" mi ripeto nella testa, mentre andavo ad aprire la porta. 

"Gunaydin" 

La mia espressione era al quanto fra l'arrabbiata e l'allibita; forse stavo sognando, che qualcuno mi svegli da quest'incubo. Impossibile che Can Yaman sia fuori la porta, più bello che mai. Dopotutto è stato stronzo; ma dovevo ammettere che era dannatamente bello, oltre al suo stile Selvaggio ha aggiunto anche gli occhiali da sole. Era perfetto nel suo Panta laccio Grigio, la sua T-shirt Bianca e la felpa aperta verde.  Io invece ero impresentabile, avevo ancora i capelli scombussolati e una stupida tuta. La cosa brutta dei capelli Lisci, è che se non li pettini sono pieni di nodi e appiccicati.

"Mi rispondi, oppure resti imbambolata?.. ah scusa l'ho detto in turco, Buongiorno ." 
"Avevo capito. comunque che vuole Can Bey?" 
"Posso entrare, oppure devo rimanere sulla porta?"

Lo guardo sbuffando e mi sposto per farlo entrare; lui iniziò a guardarsi intorno, ovviamente era ancora tutto in disordine. "sicuramente te lo farà notare" Mi suggerì la testa; ma come darle torto, in quella stanza sembrava che fosse scoppiata una bomba. La mia adorata amichetta è uscita senza sistemare quello che aveva lasciato per la stanza la sera precedente, anche perchè sapendo che io sono rimasta in albergo ci avrei pensato sicuramente io.

"Scusa il disordine.. ma stavo per iniziare a ripulire prima del suo arrivo."
"Non me ne frega niente del disordine."
"Allora.. cosa ci fa qui?" 

Si toglie gli occhiali soltanto come lui sa fare; in quel modo che a me mandava letteralmente in estasi, aveva un modo davvero molto mascolino di farlo.  Ovviamente senza che io gli dia il permesso si accomoda sul divano, e mi guarda. Io cerco tutto il mio brillante autocontrollo per non cacciarlo via a calci; ma la verità è che mi veniva più semplice mostrarmi aggressiva, non avevo alcuna intenzioni di fargli capire che mi aveva ferito la sera prima. Mi metto seduta dall'altro lato del divano, e con un gesto della mano lo incito a parlare.

"ti devo delle scuse. Possiamo darci del tu vero?" 
"L'ha fatto fino adesso, non capisco perchè me lo chiede ora." 
"ok. senti mi dispiace non volevo trattarti in quel modo ieri"
"Sono sorpresa, noto che il suo italiano è impeccabile"
"Non mi rendi la cosa facile vero?" 

scoppiai in una risata isterica. Era davvero assurda quella conversazione; non solo per una strana ragione aveva trovato il suo albergo, ma vi si era precipitato solo per farle delle misere scuse. Che poi in fin dei conti cosa cavolo importava a lui se l'aveva trattata male o meno?, cosa gli cambiava una fan in più o meno?.

"Non solo mi ha trattata male ieri, ma si prende la briga anche di venirsi a scusare.. Poi scusa come ha fatto a trovarmi?" 

lui tira fuori il fogliettino dell'albergo dalla tasca del suo pantalone, e lo svolazza davanti hai miei occhi. il suo sguardo e sorrisetto da stronzo irritavano il mio sistema nervoso; gli strappai il fogliettino da mano, guardandolo davvero male. Ma lui era impassibile a quello sguardo.

"Sai non è difficile con quello, in fondo sapevo i vostri nomi." 
"Giusto.. sarà caduto a Marika mentre andavamo via." 

A quel punto lui si guardò intorno storcendo la bocca, come se stesse cercando qualcosa.

"L'altra non c'è?"
"No. la mia amica è uscita."
"Peccato. potevamo chiacchierare, ed io scusarmi come si deve" 
"Non ti preoccupare, che lei nemmeno ti vuole vedere." 
"Nemmeno tu volevi, eppure eccoci qui." 

Stavo per ribadire, ma quella quella risposta mi aveva spiazzata a tal punto che non sapevo cosa dire. Quindi dopo queste strane scuse, sarebbe sparito per sempre. Ma io volevo questo?; oppure avrei voluto seriamente non vederlo più come mi ero ripromessa di fare, anche in questi casi mi il mio cervello stava andando in fiamme e il mal di testa si era fatto sempre più forte. 
Can si era accorto della mia smorfia, infatti mi guardava in maniera strana. 

"Beh hai fatto le tue scuse, ora te ne puoi andare." 
"Quanto ti fermerai?" 
"Beh oggi andremo a prenotare il biglietto per il rientro.. ma perchè lo dico a te?"
" Perchè te l'ho chiesto?."
"Can cosa vuoi da me?"

Ero davvero esasperata; mi stava scoppiando la testa, e lui sembrava diverso dalla persona che si era mostrata la sera precedente. Chi era lui realmente?, perchè questa insistenza se fino a ieri non mi voleva fra i piedi?. Com'era possibile che tutto questo stava succedendo a me.

"Te l'ho detto, forse il mio italiano ha qualche problema."
"Hai fatto le tue scuse, che ci fai ancora qui?" 
"Non me ne vado fino a quando non mi hai perdonato."

Stavo per rispondere che l'avevo perdonato, quando la suoneria del mio cellulare interrompe la nostra conversazione. Da notare che la mia suoneria era la colonna sonora scelta per "Can Divit", nella serie Erkenci Kus dove Can era il protagonista. Lui cercava di trattenere una risata dal mio evidente imbarazzo, mentre io ero diventata di tutti i colori. I miei genitori avevano trovato il momento meno opportuno per chiamare la loro adorata figlia, ma dovevo rispondere oppure avrebbero seriamente mandato la CIA a cercarmi. 
"Papà." 

andai in bagno per avere un pò di privacy; ma sicuramente Can aveva già lasciato la stanza, avrà altre cose da fare invece di perdere tempo a parlare con me. Ero così presa dalla telefonata che non ero capace di sentire la porta che si chiudeva. Mio Padre come al solito iniziava con le solite domande, che io ormai rispondevo come un robot. La conversazione fortunatamente non durò molto; quando tornai nella stanza notai che Can era ancora seduto lì, ma non era solo c'era Marika che parlava tranquillamente. 
Era già tornata dalla sua passeggiata; ovviamente non mi aveva avvisata, e dal modo da come mi guardava era arrabbiata perchè io non avevo avvisato lei della novità. 

C: "La tua amica mi ha perdonato"
E: "Ne sono felice."
M: "Can, vedrai che Emi perdonerà anche te. è una persona dolcissima, non è portata a tenere il broncio per molto tempo."
C: "Ho notato che è dolce."

Mentre loro due continuavano a parlare tranquillamente di me; come se io non fossi presente nella stanza, io continuai a guardarli inebetita. Pensavo che la situazione era ancora più stupida di quanto io mi aspettassi, sembravo quasi uscita da una telenovela.

La chiacchierata prese un altra piega; Io ero entrata nel discorso, è stavamo parlando tranquillamente di tutto quello che ci passava per la testa. Can ci aveva raccontato delle sue origini, dei posti dove era stato, delle sue Fan, insomma cose normali. Ovviamente io sapevo perfettamente che lui non amava parlare della sua vita privata, quindi sapevo bene cosa chiedergli e cosa no. 

M: "Quindi pensi di tornarci a Napoli?"
C: "Si,è una bellissima città ed il cibo era buonissimo"
M: "Non hai paura che le Fan ti assalgono di nuovo?"
E: "Marika ma che domande fai?, lui ovunque và l'assalgono"
C: "Ha ragione Emi, mica posso privarmi di viaggiare?"
M:"Avvisaci se ci torni che io ed Emi ti veniamo a trovare, se ti ricordi di noi." 

Le ultime frasi ci fecero scoppiare a ridere tutti; ma lui annui strizzando anche l'occhio, quel gesto mi fece ricordare io quanto fossi pazza di lui.  Fino a poche ore fà l'odiavo, ed ora eccomi che lo guardo in maniera innamorata. fortunatamente lui non se ne accorge. 

C:"Beh è il momento che io vada, ho un incontro di lavoro e voi dovete fare molte cose oggi." E: "Si dobbiamo prenotare il biglietto per dopo domani." 
C:"Facciamo così.. visto che dovete andare via, stasera venite al Lucca. così passiamo una bella serata insieme"
M: "Emi direi che Can ha proposto un ottima idea."
E: "Direi di si."
C: "Allora vi aspetto."

Noi da brave padrone di casa lo accompagniamo alla porta;  dopo averci salutate entrambe con un bacio sulla guancia, si avvicina al mio orecchio.

"Grazie per avermi perdonato." 

Ci guardiamo negli occhi, ed io sorrido dolcemente. Lui mi strizza l'occhio e sparisce lungo il corridoio;io ovviamente sbircio mentre lui và via, notando la sua adorabile camminata. "Oh andiamo tu sei proprio cotta a puntino", ed anche questo era vero. chiusi la porta della camera dandomi dei pugni sulla fronte. La mia amica che ha visto tutta la scena; inizia a dire che Can è preso da me, e chiede di raccontarmi tutto primo del suo arrivo. Io ovviamente non me lo faccio ripetere due volte, a lei non riesco a nascondere nulla. Quella biondona mi ha preso il cuore subito. 

Mʏ Kɪɴɢ ♚Onde as histórias ganham vida. Descobre agora