Ma non sono sul Sognefjord

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"Se fossi sul Sognefjord, in questo esatto istante, resterei in silenzio ad apprezzare ciò che sta mutando. Se fossi sul Sognefjord avrei con me l'assurdità dell'improbabile, la stessa che mi è stata donata dal paradosso tra la morte dell'estate e la nascita dell'autunno."

Lo scrisse lei, un mese dopo averlo conosciuto. Ma nessuno le aveva detto  che non vi era nulla da apprezzare, in quel crepuscolo di calda stagione.
Nessuno le aveva detto  che sarebbe stata male, perché lei intanto non sentiva.
E sognava.

"Sembrava un miraggio, sed omnia mutantur. Tutto cambia, cambia l'aria e cambia il mondo ad ogni piccolo gesto, cambia il vento e cambiano le personalità. L'irraggiungibile diviene prima tangibile e poi concreto, una scintilla diviene fiamma e poi ricordo, oppure incendio."

Lo scrisse lei, due mesi dopo averlo conosciuto. Nessuno le aveva detto che non si doveva illudere, perché i suoi occhi brillavano così tanto da oscurare il dubbio.
Nessuno le aveva detto che quel fioco fuocherello si sarebbe potuto spegnere persino con un flebile respiro, perché nessuno osava permettersi. E lei continuava a sognare.

"Ci sono parole a cui non so rispondere, ci sono sorrisi a cui non so resistere, e ci sono occhi che non so guardare senza arrossire. 
Mi basta poco anche solo per sorridere, mi basta uno sguardo, mi basta la più semplice cortesia, è tutto così facile con me. Sono io che ho bisogno di tempo per osare."

Lo scrisse lei, quattro mesi dopo averlo conosciuto. Nessuno le aveva detto che non avrebbe dovuto arrossire, perché nessuno aveva il coraggio di spezzare quel fragile illuso cuore.
Nessuno le aveva detto che non avrebbe mai avuto il tempo necessario per osare, perché nessuno poteva ancora immaginare.

"C'è stato un sussurro che ha bruciato, si è consumato fino a spegnersi sulla mia pelle, e in quel momento ci sono state parole a cui non ho saputo, non ho voluto rispondere. Talvolta il silenzio rende meglio l'idea. 

È strano vivere un miraggio, scaldarsi con il respiro di ciò che pareva follia,  una carezza, aria gelida su pelle nuda, un brivido, sono viva, ma sono fuori dal mondo.
Se fossi sul Sognefjord sarebbe la stessa sensazione.
È strano, ci sono stati sorrisi a cui non ho saputo resistere, ma in fondo non era scritto da nessuna parte, che dovevo resistere. Sto provando a lasciarmi andare, e credo che proverò ad osare, perché un'occasione del genere è un viaggio bramato, e non ho intenzione di restare a casa.
Sto provando a lasciarmi andare e non importano le conseguenze. Non importa niente in realtà, soltanto le percezioni, come quelle lasciate da un respiro tanto vicino da divenire mio, un tocco, non devo resistere, non più."

Lo scrisse lei, otto mesi dopo averlo conosciuto. Nessuno le aveva detto che era inutile sperare, ma il tempo passava e lei, ostinata, sperava che il suo grande amore si voltasse a guardarla con occhi diversi.
Nessuno le aveva detto che non ci sarebbe stato più tempo, perché nessuno poteva ancora immaginare.

"Accidere ex una scintilla incendia passim, da una sola scintilla scoppiano incendi diffusi, e ci sono stati occhi che non ho saputo guardare senza che le mie guance andassero a fuoco, ma non ho tentato di nascondermi perché quella sono io. Sono sempre stata me stessa, e sono sempre stata sincera, e so di essere particolare, ma credo che, in fondo, ne valga la pena.
E, se vale anche per me, so aggirare, talvolta persino abbattere ogni mia paura, so donare il mio cuore. Amantes amentes."

Lo scrisse lei, dieci mesi dopo averlo conosciuto. Nessuno le aveva detto che per lui non ne valeva la pena, perché il suo cuore non avrebbe potuto sopportare.
Nessuno le aveva detto cosa era giusto fare, e lei continuava a sognare.
Chi ama è folle.

"Se fossi sul Sognefjord in questo momento avrei voglia di rivivere l'impazienza di un bacio, di uno in particolare, e ascolterei le stesse canzoni che accompagnano questo momento, perché la musica scorre nelle mie vene e nelle arterie, come sanguinolenta vita. Sarebbe incantevole, adesso, respirare aria norvegese nel silenzio delle note."

Lo scrisse lei, un anno dopo averlo conosciuto. Nessuno le aveva detto ciò che stava per capitare.
Nessuno poteva ancora immaginare.

"Spero che questa fiamma non sia destinata a divenire presto un ricordo e, se a volte da una sola scintilla scoppia un incendio, adesso mi siedo e aspetto l'esplosione."

Lo scrisse lei, poco prima di incontrarlo per l'ultima volta. Nessuno le aveva detto che il suo grande amore  sarebbe morto all'improvviso, lasciandole la sensazione di non averlo mai conosciuto.
Nessuno le aveva detto che non sarebbe mai stato il suo grande amore, perché prima di morire l'aveva guardata con gli stessi occhi di sempre.

"Se fossi sul Sognefjord, adesso, non avrei occhi che per il cielo. Saprei trovarti, anche se ti nascondi tra le nuvole grigie e bianche che adornano l'azzurro come toppe di velluto.

Ma non sono sul Sognefjord, e tu non mi avresti amata neppure se fossi stata l'ultimo fiore di primavera."

Lo scrisse lei, un mese dopo averlo perso per sempre.
Nessuno le aveva detto che quando muore un corpo, muore la speranza; e così, vestita di schiuma, sprofondò per sempre nella vasca da bagno, per raggiungere il Sognefjord nella perpetua eternità.

È tutto Vero.Where stories live. Discover now