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Questa è l'autrice dal 2023 che vi parla ☺️ Questa è la prima storia che ho scritto ed ero praticamente alle prime armi. Se leggerete le altre storie sul mio profilo (devil's sinners e try to love me) capirete quanto la mia scrittura si sia evoluta.
Premetto che la sto revisionando, ma non è affatto facile! Un bacio 🤍 (i capitoli con "*" sono quelli
revisionati🫶🏼)

«Perchè anche io ti amo Laila...»
Lui avvicina le sue soffici labbra alle mie e...

«Laila è la quindicesima volta che ti chiamo, guarda che ti lascio a piedi!».
Lo sapevo. Quell'esserino che abita in casa mia, che poi sarebbe Marcus, mio fratello, mi ha rovinato un altro sogno.

La voglia di ucciderlo ci è sempre stata, ma quando si comporta così aumenta sempre di più. Sono convinta che un giorno lo ucciderò per davvero.

Apro gli occhi, colpita da un raggio di sole, che probabilmente oggi non ha voglia di starsene al suo posto, e penso alla possibilità di alzarmi o a quella di riaddormentarmi. La seconda sarebbe più piacevole.

«Arrivo...arrivo» Mormoro assonnata mettendomi seduta sul mio morbido letto, che guardo per l'ultima volta prima di passare le prossime otto ore chiusa dentro quel campo minato chiamato "scuola".

Scendo le scale ed entro in cucina dove trovo mia madre alle prese con i fornelli.

«Buongiorno mamma» Dico com voce impastata dal sonno e poi le do un abbraccio, mugolando.

Lei mi accarezza dolcemente il braccio e mi sorride, riducendo i suoi occhi in due fessure.

Mia madre è sempre stata una brava donna. Anche il suo aspetto lo fa capire, i capelli mori e gli occhi chiari, ma soprattutto i suoi lineamenti dolci, fanno intendere che è tutto tranne che cattiva.

«Ei piccolina, fai colazione e va a vestirti...non credo che Marcus voglia aspettare ancora», Mormora lei a bassa voce ridacchiando subito dopo.

Prendo un toast al volo e lo stringo tra i denti mentre salgo le scale.
Ora arriva la parte bella, i capelli.

Indosso la divisa scolastica, che mia madre mi ha stirato ieri e mi dirigo verso il bagno per sistemare il cespuglio che mi ritrovo in testa.

Entrata nel bagno lego la chioma castana in un'ordinata coda di cavallo e subito dopo passo un po' di mascara sulle ciglia lunghe. Rimango allo specchio fissando i miei occhi blu, credo siano l'unica cosa che mi piace di me stessa.

«Laila sono le otto muoviti!»
Mio fratello non tarda ad innervosirsi ed io mi affretto a scendere.

Arrivata al piano di sotto, indosso le scarpe nere, prendo lo zaino ed esco di casa trovando Marcus nella sua Mercedes nera ad aspettarmi.

Non c'è da stupirsi, abbiamo i soldi grazie a papà, è il fondatore della "Thompson Company" un'azienda che ha molto successo qui a Santa Monica e non solo.

Salgo nell'auto e mi fingo nervosa nei suoi confronti, anche se non ne ho nessun diritto. Le sue gambe lunghe nemmeno ci stanno nel lato del guidatore per quanto è alto.

«Non fare quella faccia, quello ad dover essere arrabbiato sono io, laylay», borbotta con la sua solita voce fastidiosa. Dio, quanto lo odio. Mi ha davvero chiamata "laylay"? Gli caverei gli occhi con le mie stesse dita.

«Si, si...bla bla» rispondo. «Non puoi urlare ogni mattina, rischi di mettere in pericolo la mia salute», faccio spallucce con il solo scopo di irritarlo.

Da come stringe il volante, mi accorgo che si sta innervosendo, e non poco.

«L'unica cosa che metterà in pericolo la tua salute, saranno solo quelle quattro ore di sonno che ti fai», afferma saccente. "Sono il signor so tutto io, Marcus" Ho sempre sperato che gli venisse qualche malsana idea, tipo quella di scappare di casa e non tornare più, ma come vedo è ancora qui.

Fuck The Rule (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora