WIZARDS ARE FROM MARS, WITCHES ARE FROM VENUS

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Oh, come on, come on, come on, come on!
Didn't I make you feel like you were the only man -yeah!
Didn't I give you nearly everything that a woman possibly can ?
Honey, you know I did!
And each time I tell myself that I, well I think I've had enough,
But I'm gonna show you, baby, that a woman can be tough.

Janis Joplin, Piece of my heart

- Buongiorno -

Ron alzò gli occhi dal piatto di aringhe e sorrise - Buongiorno, sei particolarmente carina questa mattina -

Hermione ricambiò il sorriso e si toccò i capelli, lunghi, lisci e lucenti che le accarezzavano le spalle e la schiena come seta.

Era stato un lavoraccio la sera prima, una gran quantità di Tricolozione Lisciariccio e un sapiente lavoro di bacchetta nel modo che le aveva insegnato Lavanda, svelandole i segreti della sua capigliatura sempre serica e ordinata.

- Trovi? - mormorò, intercettando ancora lo sguardo del suo ex ragazzo al di sopra del piattino del burro.

Ron arrossì vagamente ma sostenne il suo sguardo - Si -

- E hai anche un buon profumo - continuò lui galantemente, annusando l'aria - Come di mare ...e di fumo -

- Quelle sono le aringhe, Ron ... -

Lui arrossì in zona orecchie.

- Dico davvero, sei molto graziosa oggi -

- Grazie - lei abbassò le ciglia - Altro tè, Ron? -

- Si, ti ringrazio -

- Ecco, ben zuccherato come piace a te... -

- Che cos' hai preso dalla tasca? -

- Nulla... - Hermione sorrise e sollevò la tazza come per fare un brindisi - Alla nostra salute -

La tazza di Ron tintinnò dolcemente contro la sua - Alla tua grazia -

Poco dopo, per la doppia penitenza di due ore di Pozioni con Piton e gli Slyhterin, Hermione Granger entrò nell'aula con la consueta scorta d'onore, Harry Potter da un lato e King Weasley dall'altro. Ron lasciò cadere il braccio che teneva intorno alle spalle di Hermione ed entrò per primo aprendole la strada.

Piton si voltò infastidito verso di loro - Dunque, dunque - proferì con la sua voce melliflua - Cinque minuti di ritardo fanno cinque punti in meno per Gryffindor, a testa -

- Ci scusi, Professore - esclamò Hermione, troppo allegra per una che ha perso in un sol colpo quindici punti.

Al suono di quella voce trillante seguì immediatamente il rumore di qualcosa che si infrangeva contro il pavimento di pietra.

Una rapida occhiata al lato Slyhterin della classe ed Hermione ebbe una rapida panoramica di una Daphne Greengrass che pareva avesse appena incrociato un Basilisco nel corridoio, Blaise Zabini che la guardava con la bocca poco elegantemente spalancata e di una testa bionda il cui proprietario era chino su una piccola pozzanghera di bile di armadillo e pezzetti di vetro.

Hermione in tutta calma si accomodò su una sedia e si lisciò le pieghe della cortissima gonna della divisa, accavallò le gambe e rimase in attesa mentre Ron, galantemente sistemava il calderone e accendeva il fuoco con un colpo di bacchetta.

- Ti ringrazio - disse lei, la voce bassa e roca.

Lui le rivolse uno sguardo che avrebbe fuso una pietra a quaranta passi di distanza - E' stato un piacere -

Hermione si tolse il mantello e lo ripiegò con cura sulla spalliera della sedia, senza quello l'esiguità della sua gonna era ancora più evidente, come anche il fatto che non indossasse il maglioncino grigio della divisa e la cravatta.

The Ground Beneath Her FeetWhere stories live. Discover now