Capitolo 18: Tra la Vita e il Vuoto

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L'ospedale sembrava avvolto in un silenzio sospeso, mentre l'ansia e la preoccupazione per la vita di Sofia continuavano a gravare su Charles e Bella. Avevano attraversato momenti di paura e speranza, e ora l'attesa per il risveglio di Sofia sembrava interminabile.

Un giorno, mentre il sole filtrava attraverso le finestre dell'ospedale, Sofia iniziò a dare segni di movimento. Charles e Bella si precipitarono al suo fianco, gli occhi colmi di speranza e preoccupazione.

Sofia aprì lentamente gli occhi, confusa e disorientata. La sua mente sembrava un labirinto di oscurità e nebbia, e l'ultimo ricordo che aveva era quello di camminare lungo il lungomare di Miami.

"Bella? Charles?" mormorò, la voce debole.

Charles afferrò delicatamente la sua mano. "Sofia, sei sveglia. Come ti senti?"

Sofia scosse leggermente la testa, cercando di mettere a fuoco ciò che stava accadendo. "Non so... cosa è successo? Perché sono qui?"

Bella si avvicinò, la sua espressione sollevata. "Sofia, sei stata coinvolta in un incidente. Sei stata investita da un veicolo mentre camminavi lungo il lungomare."

Sofia sembrava sconcertata, come se cercasse di tirare fuori i frammenti sparsi dei suoi ricordi. "Un incidente? Non ricordo nulla..."

Charles le rivolse uno sguardo affettuoso. "È normale, Sofia. Potrebbe volerci del tempo per recuperare tutti i ricordi. Ma l'importante è che tu sia qui con noi, che tu stia meglio."

Sofia si mise una mano alla testa, come se cercasse di ricordare qualcosa. "Mi sento... confusa. E il mio corpo fa male."

Bella le sorrise gentilmente. "Stai ancora guarendo dalle ferite, ma sei in buone mani. Gli infermieri e i medici stanno facendo il possibile per aiutarti."

Sofia annuì debolmente, ma c'era ancora un'ombra di confusione nei suoi occhi. Charles e Bella si guardarono, preoccupati per come avrebbe affrontato la realtà dell'incidente una volta che i ricordi avrebbero iniziato a tornare.

Nel frattempo, la porta della stanza si aprì e un agente di polizia entrò. "Scusate, posso parlare con la signorina?"

Sofia guardò l'agente, confusa. "Chi sei?"

L'agente si presentò. "Sono l'agente Johnson. Sono qui per raccogliere informazioni sull'incidente. Possiamo parlare?"

Bella e Charles scambiarono uno sguardo rapido, poi annuirono all'agente. "Vai pure, Sofia. Siamo qui con te," disse Charles.

L'agente Johnson iniziò a fare domande, cercando di ricostruire ciò che era accaduto. Sofia sembrava visibilmente sforzarsi, ma non riusciva a ricordare nulla dell'incidente o delle circostanze che l'avevano portata all'ospedale.

Dopo un po', l'agente Johnson la ringraziò e se ne andò. Sofia sembrava scossa e confusa, cercando di mettere insieme i pezzi mancanti del puzzle.

Charles si avvicinò a lei, la preoccupazione nel suo sguardo. "Sofia, ti senti meglio?"

Sofia annuì, ma c'era un velo di frustrazione nei suoi occhi. "Non ricordo nulla, Charles. È come se ci fosse un vuoto nella mia mente. Mi sento persa."

Charles le prese la mano con delicatezza. "È normale che tu sia confusa, ma i ricordi torneranno col tempo. Non c'è fretta."

Bella si unì a loro. "Stiamo qui con te, Sofia. Affronteremo tutto insieme, passo dopo passo."

Sofia annuì, cercando di sorridere nonostante il torbido nell'animo. Era un nuovo inizio, un momento in cui la verità sarebbe emersa gradualmente. Ma c'era una cosa che sapeva con certezza: non importava quanto scura fosse la strada davanti a lei, non sarebbe stata sola.

Cuori in pista a MonteCarlo; Charles LeclercWhere stories live. Discover now