Capitolo 39: Giustizia in Movimento

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I giorni successivi all'intervista di Charles furono tumultuosi. Le sue rivelazioni avevano scosso il mondo delle corse, lasciando una scia di sorpresa e indignazione. Mentre la comunità delle corse cercava di digerire la verità, un'altra figura doveva affrontare le conseguenze delle sue azioni.

Max Verstappen fu arrestato dalle autorità, dopo che le prove fornite da Charles erano state valutate attentamente. I media erano in tumulto, riportando ogni sviluppo con attenzione. Ma il mondo delle corse era unito nella richiesta di giustizia.

Charles si trovava nel suo appartamento a Montecarlo quando ricevette una chiamata inaspettata. Era Max. Charles esitò un attimo prima di rispondere, poi premé il tasto verde.

"Charles, voglio parlarti," disse Max, la sua voce carica di una miscela di rabbia e pentimento.

Charles non disse nulla, ma attese che Max continuasse.

"Voglio scusarmi, Charles," ammise Max con sincerità. "So che nulla di ciò che dirò potrà cancellare ciò che ho fatto, ma voglio almeno cercare di riparare il danno che ho causato."

Le parole di Max colpirono Charles come un pugno allo stomaco. Aveva cercato per tanto tempo di proteggere Sofia e le persone che amava da Max, e ora sembrava che Max stesse cercando di redimersi.

"Ho agito in modo terribile," proseguì Max, la sua voce ferma. "Ho lasciato che la rabbia e l'invidia prendessero il sopravvento su di me. Ma adesso ho capito quanto ho perso a causa delle mie azioni."

Charles prese una profonda boccata d'aria, cercando di gestire le emozioni che stavano ribollendo dentro di lui. "Max, non so se posso perdonarti. Ciò che hai fatto è stato ingiustificabile."

Max annuì, la sua voce calma e pacata. "Lo so, Charles. Ma prometto che farò tutto il possibile per affrontare le conseguenze delle mie azioni. Voglio pagare per ciò che ho fatto."

Charles si sedette sulla sedia, gli occhi chiusi mentre cercava di comprendere le parole di Max. Era difficile da accettare, ma sembrava che Max fosse genuinamente pentito.

"Non so se potremo mai tornare a essere amici," disse Charles dopo una pausa. "Ma forse, un giorno, potrò trovare in me stesso la capacità di perdonarti."

Max annuì ancora una volta. "Capisco. Non cerco il tuo perdono immediato. Voglio solo che tu sappia che sto cercando di fare la cosa giusta ora."

La chiamata si concluse con quelle parole. Charles rimase seduto, con la testa piena di pensieri. Era un passo verso la giustizia, un modo per far sì che Max affrontasse le conseguenze delle sue azioni. Ma le ferite erano ancora profonde e il processo di guarigione sarebbe stato lungo.

Sofia entrò nell'appartamento, vedendo lo sguardo assorto di Charles. Si avvicinò silenziosamente e si sedette accanto a lui, prendendo la sua mano.

"Chi era?" chiese con gentilezza.

Charles la guardò negli occhi, i suoi sentimenti evidenti nella sua espressione. "Era Max. Ha chiamato per scusarsi e promettere che avrebbe affrontato le conseguenze."

Sofia prese una boccata d'aria, gli occhi fissi su Charles. "E tu?"

Charles le strinse la mano, un sorriso leggero che si affacciava sul suo viso. "Forse un giorno potrò perdonarlo, ma per ora, sto cercando di fare in modo che la giustizia venga fatta."

Sofia annuì comprensiva, stringendo la mano di Charles con affetto. Era un passo verso la guarigione, un passo verso un futuro in cui le cicatrici sarebbero state affrontate e le ferite avrebbero iniziato a guarire.

Cuori in pista a MonteCarlo; Charles LeclercWhere stories live. Discover now