Prologo

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Travis's POV

<<Travis portami delle sigarette e un'altra bottiglia di vodka.>>

Mi alzo dal divano sporco di patatine e altre porcherie che nessuno ha avuto la decenza di pulire da un mese e mezzo, se non due.

Da quando mio padre se n'è andato da questa casa, mia madre non l'ha presa bene.

<<Travis alza il culo e muoviti con questa bottiglia.>>

Procedo a prendere il pacchetto di sigarette e la bottiglia di vodka.

Ho perso il conto di quante ne beve al giorno, e forse anche lei ormai.
Ma quando apro l'anta dello scaffale, mi rendo conto delle bottiglie finite.

<<Mamma tieni il pacco di sigarette.>>

<<E la vodka?>>

<<È finita.>> la informo con una punta di timore nella voce.

<<Muoviti a comprarne altre da Filler>>

<<Con quali soldi?>> Arriviamo a stento a pagare gli alimenti e gli unici risparmi che abbiamo finisco per procurarsi quelle bottiglie di merda.

<<Non è un problema mio.>> Come per tutto il resto.

Vado in cucina e sul tavolo trovo la sua borsa. Prendo il suo portafoglio e prima di uscire sento dire:

<<Mi hai sentito? Se non muovi il culo a tornare a casa con quello che ti ho chiesto, al tuo ritorno la tua mascella avrà la stessa sagoma della cintura.>>

Non me lo faccio ripetere due volte ad uscire di casa, o meglio dire, dalla roulotte.
Ma non posso di certo lamentarmi, con quello che abbiamo.

Prima però, svio per un posto segreto, il mio posto segreto. Quello dove mi sento al sicuro, e dove tutti I miei pensieri svaniscono.
Il signor Filler e mia madre possono aspettare ancora un po'.

Mi siedo al solito posto e guardo la luna.

Starei qui, a fissare la bellezza della luna per ore. Riesci a darmi una tranquillità sufficiente per superare le giornata con mia madre fatta e stra fatta.

Decido che sia l'ora di dirigermi da Filler e prendere quello che devo prendere.

Busso, aspettando che lui mi apra, e quando sporgendosi, mi vede dalla finestra, apre la porta con un sorriso genuino in faccia.

<<Figliolo come stai?>>

<<Bene, sono qui per mia madre.>>

Lui sospira rassegnato.
<<Quante?>>

Ha già capito.

<<Due.>> abbasso il capo dall'imbarazzo.

Non dice nulla, entra nella roulotte e torna.

<<Tieni, non devi darmi nulla, tienili per te questi.>> Indica i pochi dollari che avevo a disposizione. Mi abbraccia ma io inizio a gemere dal dolore.

<<Figliolo ti ho a stento sfiorato.>>

<<Tranquillo Mark, ormai sono abituato.>>

Cerco di trattenere delle stupide lacrime agli occhi che premevano di uscire.

<<Travis, io faccio finta di niente ma sappi che alle prossime urla che sento per colpa di lei, dovrò chiamare qualcuno.>>

Non ho neanche il coraggio di replicare, che entra in casa chiudendomi la porta in faccia.

Mi incammino verso casa, e mi nascondo i soldi nelle tasche di jeans vecchi e sporchi. Mia mamma sta ancora dormendo e io ne approfitto per mettermi a letto.
Appoggio prima le bottiglie sul tavolo e mi dirigo verso camera mia, composta solo da un materasso.
Mi spoglio, scegliendo una vecchia maglia di mio padre e cerco di addormentarmi.

<<Travis, io giuro che ti ammazzo. Non solo mi hai umiliata davanti a Filler ma hai anche ben pensato di tenere i soldi per te, bastardo!>>

<<Mamma posso spiegarti.>> Cerco di dire, ma lei mi guarda solo come se fossi un abominio, un errore.

<<Cosa vuoi spiegare sentiamo?!>> Si avvicina sempre di più con quella cintura.

<<Mi ha detto Mark di tenerli.>> E inizio a tremare.

Ma lei avanza ancora, prendendo la mira e iniziando a colpirmi. Sento bruciare la coscia destra, e poi la coscia sinistra.
<<Mamma ti prego basta, non lo farò più, te lo prometto.>>

Non avevo mai sentito così male prima d'ora, neanche la cattiveria con cui lo stava facendo.
Devo farle davvero schifo, agli occhi.

<<Sono sicura che non lo farai più, se ne dovessi uscire vivo.>> Inizia a ridere di gusto, e continua.
Continua a tirare e tirare frustate. Prima il petto, poi le braccia, e la faccia.

Sento il mio viso sanguinare, ma sembra che a lei questo non basti, non la riconosco più.

Tra le mie urla che implorano questa donna di smetterla, sento la volante della polizia fermarsi davanti alla nostra roulotte.

Senza neanche bussare, scaraventano la porta,

Fermano mia madre e le puntano una pistola alla testa.
Non riesco a vedere nulla, solo a sentire le loro voci.

<<Mani in alto.>> dichiara deciso un poliziotto.

Lei si allontana da me. È chiaramente scioccata, sul momento, come me.

Gli agenti ne approfittano.

Uno nel blocccare mia madre, e un altro è qui per me.
Il primo, è impegnato ad ammanettarla e a portarla fuori.

Nel frattempo, è arrivata anche un'ambulanza e il Signor Filler che nel vedermi ancora tutto intero fa un sospiro di sollievo.

Non mi serve chiedere a nessuno, so che sia stato lui a salvarmi da lei, e a salvarmi la vita.

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Ciao, come va?
Questo è il prologo, spero vi piaccia🌚

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