17.4.2024
Il suo pianto, che più del mio mi era inviso
Mi scavava le orbite
Mi faceva cedere le gambe
Mi scuoteva come un germoglioE le sue lacrime
Schegge di vetro che mi sferzavano il viso
Ogniqualvolta glielo rigassero
Erano per me aceto su ferite aperteE non si sarebbero chiuse
Nemmeno quando ogni lacrime si fosse asciugata
Perchè sapevo che dentro
Era morta annegata