Era venerdì e stavo una merda, Ethan non mi scriveva più e mi sentivo anche sola.
Per fortuna mancavano solo due ore e poi sarei tornata a casa, andai in bagno per lavarmi le mani e sentii una ragazza gemere e dire 'si... Brett...' e poi altri urletti, avevo capito cosa stava succedendo e provai a fare finta di niente, lo giuro io ci provai, ma non ci riuscii, le lacrime iniziarono a scendere e gli occhi diventarono rossi, cercai disperatamente di smettere di piangere.
Quando una porta dei cessi si spalancò e una ragazza uscì da esso sistemandosi il vestito troppo corto, subito dopo uscì un ragazzo, sapevo perfettamente chi era.
Cercai di fare finta di niente e continuai a lavarmi le mani, le asciugai e aspettai che i due scomparissero dalla mia vista.
Iniziai a piangere a fiotti, gli occhi mi bruciavano tantissimo perché il mascara si era sciolto ed era finito dentro agli occhi.
Non riuscivo a fermare le lacrime e i singhiozzi, mi accasciai a terra come avevo fatto tempo fa e cercai di calmarmi, ma non ci riuscii.
Non mi accorsi neanche che era entrato un ragazzo nel bagno delle ragazze, si avvicinò a me e mi sussurrò nell'orecchio.«Calmati, Evil, lui non merita le tue lacrime»
Passai le mani sugli occhi e guardai meglio, non era un'allucinazione, il ragazzo era vero.
«E-Ethan?» domandai.
«Evil!» rispose.
Non ci pensai due volte e lo abbracciai forte, il suo profumo era buono.
I singhiozzi cessarono e anche le lacrime, lui mi guardò e mi disse:
«Avevi ragione»«Su cosa?» domandai.
«Elizabeth» rispose abbassando lo sguardo.
Lo guardai e sorrisi, era proprio un bel ragazzo, occhi grandi marroni, capelli castani chiaro, la mascella aveva una forma perfetta e cavoli, tutto di lui era perfetto.
«Mi stai fissando» disse.
«Anche tu» risposi.
«Tecnicamente non ci saremmo dovuti incontrare... Come un deficente ieri, mi sono comportato da idiota, scusami.»
«Non importa.» dissi abbracciandolo.«Saremo amici ora vero? Cioè, dal vivo?» chiese.
«Dal vivo» dissi annuendo e sorridendo.
Fine.
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Bathroom
Short StoryUna ragazza, di nome Heaven, nome alquanto strano, trovò un biglietto a terra per il corridoio, lo raccolse e lo lesse. Il biglietto diceva: «Tu, sconosciuta/o (spero in una a) questo è il mio numero, 074-3768921 scrivimi!»