Avril e il regno perduto

Capitolo 4: l'incontro "Carlos"

Sveglia alle 7.00 corsetta rigenerante al parco, ho bisogno di schiarire le idee, ho appena ricevuto una notizia importante, dovrò recarmi alla baita per una sessione straordinaria di allenamento. Per me è difficile accettare questa situazione, da figlio del capo delle guardie del re Marcus si aspettano rispetto e fedeltà, proprio come fece mio padre 21 anni fa ma questo regime opprimente e totalitario non fa per me. Come volevasi dimostrare sono al comando dei ribelli, abbiamo un piano preciso, attaccare e liberare Atlantis quando meno se lo aspettano e purtroppo non abbiamo ancora deciso ne come ne quando. Mi è parso strano che le ninfe mi abbiano richiamato dalla terra, solitamente sono io a fare gli ordini, non mi piace essere richiamato senza un preavviso consistente, dovrò inventare una scusa plausibile con mio padre. Si insospettirá se dovessi allontanarmi per un periodo imprecisato. Lo so bene che si è pentito di quello che ha fatto alla regina e a sua figlia tanto anni fa ma nonostante ciò continua ad essere fedele a quel villano di un sovrano da quattro soldi. Sarà meglio prepararsi ad affrontare il viaggio piuttosto che rimuginare sul mio caro genitore e le scelte delle sue amicizie. Purtroppo i genitori non si scelgono, ma gli amici sí ed io posso contare sull'appoggio di Lucas, mi aiuterà lui a non destare sospetti, é il mio più caro amico, il mio confidente e soprattutto é un infiltrato niente male, a palazzo sa tutto prima degli altri e ci passa le informazioni utili in tempo, in quanto consigliere di re Marcus é  l'unico ad essere così vicino al despota da poterci comunicare punti di forza e falle nella protezione degli alloggi reali. Credo proprio che il tempo del terrore sia ad una svolta cruciale. La guerra é più vicina che mai.

Partiró all'alba domani mattina, meglio preparare i bagagli, il viaggio é lungo e stancante, di fatti cerchiamo il meno possibile di viaggiare fra le varie dimensioni, molti non ce la fanno ad affrontare il dolore e la fatica e quindi  la terra è il posto più sicuro per preparare i nostri piani, nessuno si immaginerebbe di trovarmi lì, ho sempre fatto finta di non riuscire ad oltrepassare il ponte dimensionale.

Questa volta è stato più complicato del solito, sono stremato ma sto per arrivare finalmente, spero di essere tra i primi, l'ultima volta mi è capitata la stanza peggiore della casa. Non vorrei ricascarci. Ma che diamine... chi è quella sul pontile? Ora mi sente, come ci è arrivata qui? Umani, sempre a ficcanasare dove non dovrebbero. Guardala, dorme beata, sempra una dea con quei capelli castani, lungi, e i fiori tra i capelli, la pelle chiara e poi che fa? Sorride mentre sogna? Non posso perdermi in pensieri lussuriosi su questa sconosciuta, deve andare via subito. "Nessuno ti ha mai detto che è pericoloso addormentarsi vicino ad un Lago, pivellina?" "Scusa?" Perché mi guarda con quello sguardo sognante? So di essere bello ma questa ragazzina mi mette i nervi. Stupida ragazza, pazza, che fa mi risponde a tono? Ma lo sa chi sono io? Devo insegnarle le buone maniere. Ma, ma che sta facendo? Pazza, mi ha bagnato, é una di noi? Ma non l'ho mai vista, me ne sarei ricordato, e poi sentila come se la ride, no, ma adesso vede di cosa sono capace. Mi abbasso leggermente per sentire l'energia delle piante attorno a me ed ecco che un ramo si allunga, bravissimo rametto, adesso comincia il bello. La tiro su come un sacco di patate, adesso tocca a me ridere. Ma che sta facendo? Non si scompone, è una forte. Avvolge le dita al rametto che va in cenere e ricade con una grazia fuori dal comune, brava, domina due degli elementi più forti, può servirci nella battaglia. "Brava pivellina, sono commosso dalla tua intraprendenza, io sono Carlos" "beh Carlos la prossima volta impari ad essere meno insolente con le persone che non conosci" mi passa oltre con un sorrisino malizioso, é veramente molto carina, e mi lancia uno gettò d'acqua e mi fa cadere nel Lago. Intelligente, bella e pure furba.