Big Eyes

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Big Eyes è il film che narra della vita di Margaret Keane, artista e pittrice statunitense, creatrice dei famosissimi quadri raffiguranti donne, animali e soprattutto bambini dagli occhi enormi, detti per l'appunto Big Eyes

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Big Eyes è il film che narra della vita di Margaret Keane, artista e pittrice statunitense, creatrice dei famosissimi quadri raffiguranti donne, animali e soprattutto bambini dagli occhi enormi, detti per l'appunto Big Eyes. Tim Burton è il regista del film, uscito nel 2014, il ruolo della protagonista è stato affidato all'attrice Amy Adams, mentre Christoph Waltz ha interpretato il secondo marito della Keane, Walter.

La storia inizia nel 1958: Margaret non riesce più a sostenere la sua relazione col primo marito, Frank Ulbrich, così scappa con sua figlia Jane e insieme a lei si trasferisce a San Francisco, in California, per iniziare una nuova vita. Nonostante il suo grande talento come pittrice Margaret non riesce a trovare lavoro nel campo artistico, per questo comincia a lavorare come artista di strada, realizzando disegni per i passanti con occhi di dimensioni enormi rispetto al resto del corpo, ma il guadagno è minimo. Proprio per strada, lavorando, conosce un altro pittore, Walter Keane, subito attratto da Margaret. Walter è un agente immobiliare e come hobby dipinge vicoli e quartieri di Parigi, città nella quale afferma di aver vissuto a lungo. I due cominciano a conoscersi e Walter, dopo che l'ex marito di Margaret pretende che le venga assegnata la figlia Jane, le propone di sposarlo. Margaret, affascinata dal carisma e dall'intraprendenza di Walter, accetta e i due convolano presto a nozze. Durante una serata in un famoso locale di San Francisco, Walter propone al proprietario Enrico Banducci di poter esporre lì i suoi quadri e quelli della moglie. Banducci glielo concede, dedicandogli però solo il corridoio diretto verso i bagni del locale. Walter s'infuria, discute in maniera accesa con Banducci e l'avvenimento suscita grande scalpore, tant'è che il giornalista Dick Nolan si interessa della storia che diventa popolare in città. Sempre più persone, attratte dallo scoop scaturito dal diverbio, si recano nel locale di Balducci, ma Walter nota che la maggior parte delle attenzioni del pubblico sono rivolte verso i dipinti di Margaret, i Big Eyes, e non verso i suoi.

 Sempre più persone, attratte dallo scoop scaturito dal diverbio, si recano nel locale di Balducci, ma Walter nota che la maggior parte delle attenzioni del pubblico sono rivolte verso i dipinti di Margaret, i Big Eyes, e non verso i suoi

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Approfittando del fatto che molti quadri di Margaret sono stati firmati col cognome acquisito, Keane, Walter decide di appropriarsene fraudolentemente, affermando di esserne lui il vero autore. Margaret scopre lo stratagemma di Walter e, nonostante sia enormemente delusa e tenti di opporsi, accetta questa situazione poiché il guadagno economico è costante e inarrestabile. Ma la delusione nei confronti del marito accresce negli anni e Margaret, che nel frattempo ha abbracciato la fede dei e da loro viene persuasa della fondamentale importanza di condurre una vita eticamente corretta, riesce a trovare in sé la forza per opporsi alla disonestà di Walter e lo denuncia per diffamazione alla Corte Federale alle Hawaii. Siamo nel 1965. Nella scena finale del film Margaret e Walter sono in tribunale e il giudice, per stabilire chi sia davvero l'autore dei Big Eyes, chiede a entrambi di realizzarne uno: Walter afferma di avere male alla spalla, dolore che gli impedisce di realizzare il dipinto, Margaret invece lo porta a compimento in soli cinquantatré minuti e vince il processo. Walter viene condannato e anche la legge stabilisce che solo Margaret è la vera e unica autrice dei Big Eyes.

 Walter viene condannato e anche la legge stabilisce che solo Margaret è la vera e unica autrice dei Big Eyes

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Margaret Keane è una donna, un'artista che fa dei sentimenti la sua vita. La sua personalità, il suo modo di essere è infatti racchiuso in una scena ben precisa del film. Walter un giorno le chiede perché i protagonisti dei suoi quadri hanno gli occhi grandi e lei gli risponde: "Gli occhi sono lo specchio dell'anima, gli occhi sono il modo in cui esprimo le mie emozioni, li ho sempre disegnati così". E Margaret vive di emozioni, fa delle emozioni il suo lavoro perché è lei stessa una donna che crede nei sentimenti, nel rispetto, nella fiducia verso l'altro, nell'amore. Nonostante il primo matrimonio fallito ha ancora il coraggio di innamorarsi, si affida a Walter, confida in lui perché è suo marito e pensa che non potrà mai farle del male proprio per questo. Ma Walter, dopo il primo periodo idilliaco e felice in cui recita il ruolo di marito modello, non solo si rivelerà per quello che è davvero, bugiardo e ipocrita, ma paleserà anche il suo lato da opportunista e impostore, approfittandosi proprio di quel sentimento d'affetto che Margaret nonostante tutto prova ancora per lui. Lei all'inizio, è vero, cede alle falsità del marito, vive da reclusa nella loro lussuosa villa con piscina dove continua a dipingere i Big Eyes di cui Walter sta acquisendo indebitamente onori e glorie. Margaret trova però la forza di ribellarsi a tutto questo, di denunciare Walter e di riconquistare così non solo il merito per i suoi bellissimi dipinti, ma anche il senso stesso della sua esistenza, cessando di vivere come ombra, riflesso incondizionato di un marito che si è solo servito di lei e del suo talento. Margaret è quindi una donna contemporanea perché Margaret è tutte quelle donne che subiscono, soffrono, patiscono violenza e sopraffazione nelle loro case, nelle loro famiglie, da chi dice loro di amarle ma in realtà arreca alla loro vita solo dolore e sofferenza. Margaret insorge, si oppone a una vita fatta di tradimenti e inganni e deve essere d'esempio a tutte quelle donne che ancora sopportano, accettano, tollerano e giustificano ciò che è insopportabile, inaccettabile, intollerabile e ingiustificabile.

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WatcHer - Donne che bucano lo schermoWhere stories live. Discover now