La storia si ripete

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Ci sono casi difficili da risolvere, altri interessanti, questo, forse, è una via di mezzo.

- Parigi, 23 ottobre 1875
Nuvoloni grigi si stagliavano sopra i cieli di Parigi. Ma qualcosa di ben più terrificante si nascondeva in uno di quei bei palazzi al centro della città. Qualcosa di oscuro, di malvagio, di macabro stava per sconvolgere l'intera vita di un semplice portinaio.
Una giovane donna, Madeleine Bernard, era stata ritrovata assassinata. Era diventata pallida per lo spavento. Le rughe, nonostante fosse giovane, le coprivano il volto candido. I capelli, diventati grigi, sembravano svanire al solo tocco di una mano. Il vestito era strappato e l'intera sala era avvolta da una specie di nebbia nera. Benché l'appartamento fosse appena ristrutturato, la muffa era sparsa ovunque, insieme alla polvere, che raggiungeva quattro centimetri su ogni mobile. Vi era ovunque la sensazione che quell'appartamento fosse disabitato da secoli.
A investigare fu chiamato un detective assolutamente incompetente, un certo Arthur Martin, che archiviò il caso come un semplice arresto cardiaco. La versione ufficiale fu che la signorina Madeleine Bernard, vedendo la sua faccia invecchiata, probabilmente causata da un errore commesso dal farmacista (che fu l'unico ad essere arrestato), ebbe uno spavento tale che il suo cuore cedette. Ma, quell'appartamento disabitato celava un mistero molto più intrigante di quello che il detective Arthur Martin ci volle raccontare. E io sono qui per rivelarlo; però, prima, dobbiamo fare un passo indietro, a circa 1 anno prima dell'accaduto.

- Parigi, 14 dicembre 1874
La neve stava coprendo tutti i tetti di Parigi. Da una macchina proveniente dalla campagna, scese una bellissima ragazza, dai folti capelli rossi acconciati in uno chignon con un cappello lavanda in testa, con una folta piuma bianca. Un lungo vestito dello stesso colore, abbellito con nastri e fiocchi, le copriva la pelle candida. Indossava dei guanti color neve e le scarpe erano delle semplici ballerine color porpora. Il viso ovale era spruzzato di lentiggini e gli occhi, rigorosamente color mare, erano leggermente abbelliti con dell'ombretto lavanda. Delle ciocche arricciate che le pendevano dall'acconciatura coprivano l'estremità delle sopracciglia. Era appena arrivata in una città che non avrebbe lasciato mai. Io la osservavo dal marciapiede. La vidi scendere dalla macchina nuova di zecca e recarsi nel palazzo di cui ero portinaio. Imitò una piccola corsetta e allora mi recai giusto in tempo per aprirle la porta. Lei mi domandò le chiavi (della nuova casa che aveva comprato) e io gliele diedi. Lei mi guardò con il suo solito sguardo misterioso e salì le scale, alzandosi leggermente l'ampia gonna per evitare di inciampare. "Com'è bella!" – pensai, sospirando leggermente.
​Quel giorno fu un andirivieni di suoi camerieri personali che scaricavano pacchi, indumenti, mobilio e chi più ne ha più ne metta. Alla fine della giornata, stanchi ed esausti, i servitori tornarono in campagna con un'auto di servizio, lasciando la bella nobildonna sola, in quell'appartamento al centro città. Prima di andare avanti col racconto, debbo confessarvi un particolare decisivo per lo sviluppo della storia: la casa che aveva comperato in fretta e furia la signora Bernard si dice fosse infestata da un fantasma di un uomo morto prematuramente, un tale di nome Arnoux Dubois, trovato steso sul pavimento, con i capelli grigi e le rughe sparse in tutto il corpo. Come nel caso della signorina Madeleine, il caso fu archiviato come un incidente del farmacista dell'epoca, un certo Apollinaire de Thomas, ghigliottinato durante la rivoluzione, nel 1791. Per ben 100 anni l'appartamento fu lasciato in stato di abbandono, quando una ricca giovincella decise di farlo ristrutturare, per poi comprarlo. L'appartamento adesso era nuovo di zecca, anche se faceva strano vedere le luci accese in quel secondo piano infernale.

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